domenica 12 marzo 2017

11 marzo - Aggiornamenti dall'INNSE. E il padrone manda lettere di licenziamento per la settimana di scioperi. Massima solidarietà e lunedì di nuovo al presidio



Redazione di Operai Contro,
Il padrone della INNSE Camozzi non sa cosa inventare per minacciare gli operai
Siamo in sciopero da Lunedì 6 marzo e lui invia lettere per assenza ingiustificata
Operai INNSE


è finita la prima settimana di sciopero con blocco delle portinerie. 8 ore di sciopero per tutti i cinque giorni della settimana. La situazione oggi è stata questa: attorno alle 9.30 abbiamo varcato i cancelli e siamo entrati nell’area dov’è collocato il capannone della Innse.
Il nostro scopo è stato quello di capire perchè le guardie nere di Camozzi non si limitano a presidiare esclusivamente il capannone della Innse, per altro l’unica nuda proprietà dei Camozzi, ma circolano nell’area esterna appartenente in parte al Comune di Milano e in parte alla società Aedes. Un abuso ed una prepotenza inaudita come se loro fossero i padroni di tutto il terreno circostante, mettendo in atto una forte pressione nel tentativo di impedirci di entrare ed occupare spazi che snel piano regolatore sono indicati come verde pubblico.

Siamo rimasti dentro, occupando il parcheggio interno facente parte dell’area, fino alle 12.00, con le guardie nere che controllavano a vista ogni nostro movimento.
La questione dell’area su cui sorge il capannone è una questione di non poco conto. L’azienda sostiene che il Comune di Milano gli abbia affidato in comodato d’uso tutta l’area adiacente il capannone.
Le carte che determinano questo comodato d’uso non ci sono mai state mostrate ne’ dal Comune ne’ tanto meno dalla Camozzi. Per questo motivo la richiesta di buttarci fuori dall’area, chiesta da Camozzi alla polizia, non ha ottenuto nessun risultato. L’assessorato al lavoro del Comune di Milano (parte in causa nella nostra vicenda in quanto firmatario degli accordi del 2009) da noi interpellato più volte non ha mai dato una chiara risposta su questa questione facendo il pesce in barile. Ma continueremo a chiedere spiegazioni ed a fare pressione sull’assessore Tajani perchè dia una chiara risposta su questa questione. Comunque abbiamo ancora una volta dimostrato al padrone che la sua prepotenza non ci spaventa ne’ ci intimoriscono i neri pretoriani al suo servizio. Lo spiegamento della polizia all’esterno della fabbrica era come ieri: un solo cellulare più i soliti funzionari della digos. Il presidio della portineria continuerà anche lunedì 13 marzo , ed è sempre nostra intenzione continuare con il blocco fino al ritiro dei licenziamenti. Chiediamo come sempre a tutti i compagni e solidali che sostengono la nostra lotta di essere presenti in modo massiccio al presidio.
L’appuntamento è per lunedì mattina dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.

Operai INNSE


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