Policlinico di Palermo
GRAZIE ALL’INCESSANTE
LOTTA, SENZA MEZZI TERMINI E SENZA SCONTI PER NESSUNO, PORTATA AVANTI DA ANNI DELLO
SLAI COBAS SC, I LAVORATORI STANNO PORTANDO A CASA DIVERSE IMPORTANTI VITTORIE!
Dopo la vittoriosa
sentenza dello scorso febbraio, relativa agli arretrati produttività 2005-2010,
il 10 marzo u.s., il giudice Draetta, del tribunale civile di Palermo, ha
dichiarato l’illegittimità della pesantissima sanzione disciplinare della
sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per sei mesi, irrogata dall’azienda
Policlinico e dall’università di Palermo a due lavoratori autisti, addetti al
trasporto del materiale biologico, aderenti allo SLAI Cobas sc.
Il giudice ha pertanto
condannato l’università a pagare tutti gli stipendi (n. 6) illegittimamente
trattenuti, più tutte le altre spettanze (produttività, indennità di ateneo,
tredicesima ecc.) non versate, oltreché le spese legali e processuali.
Si tratta di un fortissimo schiaffo ad
azienda e università, che avevano cercato addirittura di licenziare i lavoratori in oggetto; licenziamento
scongiurato grazie alla strenua battaglia
a difesa di quest’ultimi da parte dello SLAI Cobas sc, con numerosissime
denunce ai giornali, all’ispettorato del lavoro e finanche alla procura; con
l’invio, inoltre, di un centinaio di note e diffide all’azienda (documentazione,
tutta, depositata in tribunale, a sostegno delle ragioni e del ricorso dei
lavoratori sanzionati), oltreché con un
prolungato stato di agitazione di tutti i 25 dipendenti del servizio trasporto provette.
Contestualmente è stato anche un fortissimo
schiaffo per le altre OO.SS. di comparto, che non solo allora non hanno detto
una sola parola contro la scellerata sanzione in questione, ma che hanno
addirittura, prima dell’emissione del provvedimento disciplinare, tentato, ma
senza riuscirci, di spaventare questi lavoratori dicendo loro che molto
probabilmente sarebbero stai licenziati.
I fatti risalgono al 2013, quando i due
dipendenti, insieme ad un altro loro collega, che ha adito anch’egli le vie
legali e che è in attesa della sentenza, hanno ricevuto un provvedimento
disciplinare, con l’accusa di avere creato grave disservizio, per non aver risposto
alle centinaia di telefonate provenienti dai vari reparti, per prelevare il
materiale biologico.
Ma la verità è che l’azienda, con la citata
sanzione, ha voluto colpire i lavoratori dello SLAI Cobas che avevano avuto il
coraggio di lottare senza tregua contro supersfruttamento, locali di servizio
oltremodo fatiscenti, vere e proprie fogne, e condizione di lavoro da quarto
mondo, in totale mancanza di misure di sicurezza (mascherine, tuta, guanti,
contenitori secondari e terziari per il trasporto del materiale biologico ecc.)
che aveva causato diversi infortuni sul lavoro. Infortuni denunciati all’ispettorato
del lavoro da parte dalla scrivente O.S. e di tutti gli addetti al servizio di
che trattasi.
In questa Lotta prolungata e determinata, lo
SLAI Cobas sc. era riuscito a trascinare anche tutti gli autisti (che poi sono
venuti a testimoniare in tribunale a favore dei lavoratori sanzionati) costringendo
l’azienda ad istituire un tavolo tecnico, e tutte le altre oo.ss. e la RSU ad intervenire
sulla mancanza di sicurezza e lo stress lavoro-correlato a cui erano costretti
tutti gli autisti, a causa anche della grave carenza di organico e della totale
disorganizzazione del servizio dovuta ad un dirigente super raccomandato –
figlioccio dell’ex rettore Lagalla- assolutamente non all’altezza della
situazione. Dirigente che, per di più, osava minacciare continuamente i
lavoratori, ma che dopo il feroce intervento dello SLAI Cobas sc, non solo si è
messo la coda tra le gambe, ma è stato anche rimosso dall’incarico.
E così, mentre questi aveva pensato bene di
liberarsi dei lavoratori ribelli attraverso la sanzione disciplinare, i
lavoratori autisti, invece, si sono liberati di lui. Ed inoltre, azienda e
università, che da tempo hanno trasferito al servizio portierato i tre
“ribelli”, su richiesti degli stessi e dello SLAI Cobas, adesso dovranno anche
rimborsare i lavoratori colpiti, con gli interessi.
CIO’
DIMOSTRA ANCORA UNA VOLTA E PER SEMPRE, CHE SOLO LA LOTTA PAGA!
CHE LA SALUTE,
LA SICUREZZA, I DIRITTI E LA DIGNITA’, SONO BENI PREZIOSI, CHE NON HANNO PREZZO
E CHE NON DEVONO ESSERE CALPESTATI, SOPRATTUTTO DA CHI MERITA DI STARE NELLE FOGNE!
Pa, 15.03.2017
Slai
Cobas sc- Policlinico Palermo
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