martedì 21 marzo 2017

20 marzo - 11° giorno di sciopero: all'Innse sempre più emerge che la controparte è l'alleanza Camozzi-Fiom



Aggiornamento di oggi, 20 marzo, dai cancelli della Innse.
Undicesimo giorno di sciopero consecutivo, il presidio è continuato oggi con la quotidiana presenza di tutti gli operai e solidali. 
Questo è l’undicesimo giorno di sciopero, undici giorni di picchetto continuo dei cancelli della fabbrica.
Undici giorni di una lotta che l’organizzazione sindacale, a cui tutti i lavoratori della Innse sono iscritti, continua nella sua stupida prepotenza ad ignorare completamente, malgrado il fatto che il padrone abbia licenziato 4 lavoratori. 
La direzione nazionale e quella provinciale della Fiom hanno deciso che i licenziamenti, gli scioperi, la lotta degli operai della Innse non contano assolutamente nulla.
Hanno deciso che tutti i lavoratori iscritti alla Fiom da una vita, che hanno lottato per difendere il loro salario e le loro condizioni di miglior favore, che sono stati interpreti di una reale tendenza sindacale che ha contrastato il padrone in tutti i suoi piani, ora possano essere espulsa dalla fabbrica.

La dirigenza della Fiom in tutto questo periodo, durante tutti questi mesi di lotta e di giorni di sciopero, non ha mai mosso un dito per dimostrare una concreta solidarietà nei nostri confronti. 
Non ha mai mosso un dito per tentare di ricucire uno strappo che loro stessi hanno provocato non tenendo conto della volontà dei lavoratori espressa con la bocciatura del piano aziendale da loro sostenuto. 
Anzi in tutto questo periodo hanno fatto in modo che i nostri rapporti con e istituzioni venivano e vengono continuamente compromessi.
Per il sig. Landini e per il sig. Scipioni il nostro licenziamento e la nostra conseguente lotta non contano assolutamente nulla.
Per questi signori conta esclusivamente battere una tendenza operaia che può dimostrarsi pericolosa per loro, una tendenza che si è organizzata per difendere i propri interessi mentre loro facevano e fanno solo un’infinità di retoriche chiacchiere. 
Per questi tristi figuri quello che conta è solamente assecondare il padrone nei suoi interessi.
Interessi padronali che si concretizzano con un piano “industriale” che prevede la soppressione di interi reparti produttivi, un anno intero di  cassa integrazione straordinaria, che abbiamo affrontato andando tutti i giorni in fabbrica, una repressione fatta di 38 provvedimenti disciplinari comminati dal padrone per aver tentato di non far eliminare 22 machine utensili, una repressione conclusasi con quattro licenziamenti discriminatori. 
Nella realtà l’obbiettivo della dirigenza della Fiom venuto in luce in questo frangente, in accordo con i Camozzi, è far fuori chi si oppone concretamente al piano di risanamento voluto dal padrone. 
Il demagogo Landini che in televisione straparla di occupazione delle fabbriche nella realtà sta piantando i paletti per la fine del sindacalismo operaio all’interno della Fiom. 
Malgrado tutto la nostra lotta continua, il presidio va avanti a dispetto del padrone e di quelli che ci vogliono morti.
Come sempre Invitiamo tutti i solidali e tutti i compagni che sostengono la nostra battaglia a venire la presidio per garantire un sostegno effettivo alla nostra lotta. 
L’appuntamento è per domani mattina, 21 marzo, dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.

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