Bari, operaio licenziato dopo
un intervento al cuore: sciopero contro la Oerlikon-Graziano
Gli operai
in agitazione
L'azienda
aveva già adottato un simile provvedimento nella sede di Torino ed è stata
costretta alla marcia indietro. La Fiom: "Rappresaglia contro chi denunciò
pause collettive per fare pipì"
15 marzo
2017
Dopo Torino
tocca a Bari. Un altro operaio ha ricevuto la lettera di licenziamento dopo
essersi sottoposto a un intervento chirurgico. Lunedì 20 marzo i i lavoratori
della Oerlikon-Graziano di Bari scioperano per quattro ore in solidarietà con
Massimo Paparella, licenziato - secondo l'azienda - per "sopravvenuta
inidoneità fisica". Lo sciopero è proclamato dalla Fiom di Bari, che
rimarca come in realtà Massimo Paparella - che ha ricevuto la lettera di licenziamento a metà febbraio al rientro al lavoro dopo un
intervento cardiaco - sia il lavoratore che aveva denunciato le immotivate e
ingiustificate regole delle pause collettive imposte
dall'azienda. Per la
Fiom il licenziamento costituisce l'ennesimo "atto unilaterale e di
barbarie delle corrette relazioni industriali consumatosi nella
Oerlikon-Graziano".
Bari, l'operaio licenziato:
"Ritorsione dell'azienda dopo le proteste"
Se sembra
diretto verso una soluzione il caso di Antonio Forchione, il dipendente della
Oerlikon Graziano di Cascine Vica (Torino) licenziato la scorsa settimana per
inidoneità fisica al ritorno in fabbrica dopo un trapianto di
fegato, si apre un
altro scontro a Bari sul caso che la Fiom definisce "una rappresaglia".
"L'epilogo di un corso di azioni e scelte brutali - prosegue la nota della
Fiom - improntate a fare azienda sulla pelle dei lavoratori. A carenti piani
industriali, deficitari di investimenti e di azioni che a tutt'oggi non vedono
il gruppo capace d'intercettare nuovi clienti e mercati con l'innovazione di
processo e di prodotto, si risponde con la via bassa del fare azienda che passa
sulla carne viva dei lavoratori".
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