SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
sabato 29 giugno 2019
29 giugno - Le cooperative a cosa servono se violano tutto?
COMUNICATO STAMPA
Le cooperative a cosa servono se violano tutto?
Quanto avvenuto ieri, venerdì 28 giugno 2019, all’assemblea sociale della cooperativa New Solution Coop del consorzio AXA, tenutasi all’interno dello stabilimento della Cosmint di Olgiate Cremasco, dove la stessa opera in appalto fornendo centinaia di lavoratori sulle linee produttive, è un esempio della violazione dei diritti statutari su cui si fondano le cooperative.
Come è dimostrato dll comportamento dei vertici della cooperativa che hanno cercato di impedire in tutti i modi la partecipazione alle assemblee, organizzandole a cavallo dei turni con la fretta di rientrare al lavoro o a 100 km. di distanza dal posto di lavoro, negando poi i permessi per parteciparvi e solo dopo mille pressioni concedendo 2 ore di tempo chiaramente insufficienti e con la minaccia di sanzioni disciplinari.
Tutto questo ha portato il sindacato Slai Cobas che sta sostenendo i lavoratori ad indire pure uno sciopero per garantire una vera partecipazione dei lavoratori all’assemblea, diritto primario dei soci, organismo centrale e decisionale su cui si dovrebbe fondare la vita sociale delle cooperative.
Ma grazie alla buona presenza dei lavoratori si è di fatto rotto il meccanismo perverso che prevede la routine di capi e responsabili con pacchetti di deleghe in mano, dove il tutto si risolve in una discussione formale senza dibattito, con l'applicazione di tutto, e tutti a casa in silenzio.
Questa volta fortunatamente non è andata in questo modo, come dimostra il fatto che l’assemblea è stata interrotta dall’intervento dei carabinieri.
Basta con le cooperative che negano la vita sociale e utilizzano solo la possibilità di venire meno ai diritti contrattuali spettanti ai lavoratori nelle fabbriche se inquadrati correttamente
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
335-5244902
venerdì 28 giugno 2019
28 giugno - Taranto: NO ALLA CIG IL 1° Luglio
la
minaccia insensata e arrogante di ArcelorMittal serve a governo e
sindacati per
dare immunità penale e cassaintegrazione permanente ai padroni
la
cassa integrazione non doveva neanche cominciare prima degli incontri
del 4 e 9 luglio - farla cominciare significa avallarla poi ai tavoli
del 4 e 9 luglio USB non può minacciare sciopero e presidio senza
indirlo per il 1 luglio, perchè altrimenti anche qui c'è tanta
ipocrisia
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe non ha indetto sciopero per il 1 luglio non avendo la forza e la rappresentanza per farlo realmente , ma ha indicato come proposta - tutti coloro che hanno eventualmente ricevuto la lettera di cassaintegrazione si presentino regolarmente in fabbrica il 1 luglio e ci sia sciopero per non fare iniziare la cassaintegrazione secondo le modalità possibili- quello che era ed è giusto fare a fronte alla arroganza e ricatto padronale.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe non ha indetto sciopero per il 1 luglio non avendo la forza e la rappresentanza per farlo realmente , ma ha indicato come proposta - tutti coloro che hanno eventualmente ricevuto la lettera di cassaintegrazione si presentino regolarmente in fabbrica il 1 luglio e ci sia sciopero per non fare iniziare la cassaintegrazione secondo le modalità possibili- quello che era ed è giusto fare a fronte alla arroganza e ricatto padronale.
Questo
sosterremo lunedì mattina alle 6 alle port a e d
Slai
Cobas per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
Chiariamo a tutti compreso a Palombella che ArcelorMittal non può arrogarsi il diritto di chiudere gli impianti dello stabilimento siderurgico di Taranto nel caso il Governo confermi il Decreto crescita in cui è inserito l’ormai famoso stop alla cosiddetta immunità penale il 6 settembre prossimo. Una minaccia che non ha alcun senso, perchè ArcelorMittal non è ancora il proprietario dell’ex Ilva ma ne è il gestore fintanto che non si perfezionerà il contratto di acquisto con lo Stato italiano: ora paga l’affitto. Semmai, potrebbe fermare temporaneamente la produzione che non è proprio la stessa cosa, assumendosi la responsabilità sociale, sindacale, politica e penale di questo atto. Questo va chiarito perchè si smorzino subito gli psuedo-drammi degli industrialisti e immunopenalisti che risiedono ovunque, così come l’entusiasmo di quanti credono alla minaccia di chiusura dopo il 6 settembre. Se ArcelorMittal decidesse di recedere dall’accordo – ed è l’unico percorso possibile per il gruppo -, lo stabilimento tornerebbe in qualche modo nelle mani dello Stato. nella forma dei commissari inizialmente e in una nuova vendita o nazionalizzazione
questo cartello che gli operai hanno trovato alla fabbrica questa mattina e il cartello che avrebbe dovuto essere messo da tutti i sindacati presenti ed rsu in fabbrica - sempre se fossero sindacati e non agenzie per il personale aggiunte per contro di Arcelor/Mittal
347-5301704
Chiariamo a tutti compreso a Palombella che ArcelorMittal non può arrogarsi il diritto di chiudere gli impianti dello stabilimento siderurgico di Taranto nel caso il Governo confermi il Decreto crescita in cui è inserito l’ormai famoso stop alla cosiddetta immunità penale il 6 settembre prossimo. Una minaccia che non ha alcun senso, perchè ArcelorMittal non è ancora il proprietario dell’ex Ilva ma ne è il gestore fintanto che non si perfezionerà il contratto di acquisto con lo Stato italiano: ora paga l’affitto. Semmai, potrebbe fermare temporaneamente la produzione che non è proprio la stessa cosa, assumendosi la responsabilità sociale, sindacale, politica e penale di questo atto. Questo va chiarito perchè si smorzino subito gli psuedo-drammi degli industrialisti e immunopenalisti che risiedono ovunque, così come l’entusiasmo di quanti credono alla minaccia di chiusura dopo il 6 settembre. Se ArcelorMittal decidesse di recedere dall’accordo – ed è l’unico percorso possibile per il gruppo -, lo stabilimento tornerebbe in qualche modo nelle mani dello Stato. nella forma dei commissari inizialmente e in una nuova vendita o nazionalizzazione
questo cartello che gli operai hanno trovato alla fabbrica questa mattina e il cartello che avrebbe dovuto essere messo da tutti i sindacati presenti ed rsu in fabbrica - sempre se fossero sindacati e non agenzie per il personale aggiunte per contro di Arcelor/Mittal
28 giugno - Viareggio 29 giugno 2009 - 29 giugno 2019: non dimenticare mai
ancora
IN
MARCIA !
GIORNALE
DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908
-----------------
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A
10 annI dalla Strage di Viareggio, il 29 giugno 2019, dalla
mezzanotte, per 24 ore,
i
fischi dei treni, segneranno ancora un volta l'abbraccio dei
ferrovieri alla città ferita.
IL
29 GIUGNO 2019, RICORRE IL 10° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE FERROVIARIA
DI VIAREGGIO, QUANDO
UN TRENO CARICO DI GPL DERAGLIÒ IN STAZIONE CAUSANDO UNO DEI DISASTRI PIÙ GRAVI DEL NOSTRO PAESE
CON 32 MORTI, CENTINAIA DI FERITI E UN INTERO QUARTIERE DISTRUTTO DALLE FIAMME
ANCHE IN QUESTA DOLOROSA RICORRENZA SAREMO, COME OGNI ANNO, A FIANCO AI FAMILIARI
DELLE VITTIME ED ALLA CITTA' DI VIAREGGIO CON I FISCHI DEI NOSTRI TRENI
UN TRENO CARICO DI GPL DERAGLIÒ IN STAZIONE CAUSANDO UNO DEI DISASTRI PIÙ GRAVI DEL NOSTRO PAESE
CON 32 MORTI, CENTINAIA DI FERITI E UN INTERO QUARTIERE DISTRUTTO DALLE FIAMME
ANCHE IN QUESTA DOLOROSA RICORRENZA SAREMO, COME OGNI ANNO, A FIANCO AI FAMILIARI
DELLE VITTIME ED ALLA CITTA' DI VIAREGGIO CON I FISCHI DEI NOSTRI TRENI
POCHI
GIORNI OR SONO - IL 20 GIUGNO - LA CORTE D'APPELLO DI FIRENZE
HA SOSTANZIALMENTE
CONFERMATO
LECONDANNE DEL PRIMO GRADO NEI CONFRONTI DEI VERTICI DELLE IMPRESE
COINVOLTE,
27 giugno - FORMAZIONE OPERAIA - L'AUMENTO DEI SALARI NON INFLUISCE SUI PREZZI DELLE MERCI - da "Salario prezzo e profitto" di Marx - 3° parte
La
"crescita" dei salari in Italia...
Marx
proseguendo la critica verso il cittadino Weston, prende in
considerazione la questione del denaro, perché Weston, coerente con
la sua visione, considera anche la massa del denaro circolante fissa,
ed è chiaro – secondo lui – che con una massa fissa di denaro,
non si può pagare una maggiore quantità di salario in denaro.
E’
evidente che questo per Weston è un “dogma”. Ma caduto il dogma
cade tutta la sua argomentazione.
Marx
spiega pazientemente che dato che nei diversi paesi la massa di
denaro è differente avremmo paesi in cui i salari potrebbero
aumentare e altri no. “Sarebbe
bastato
– dice Marx – un
maggiore approfondimento del denaro, della sue differenze, indagando
le leggi che permettono ai mezzi di pagamento di adattarsi a
condizioni che variano costantemente per comprendere che questo
argomento contro l’aumento dei salari è inconsistente”.
Marx
scrive. “Egli
(Weston) si
oppone ad un aumento dei salari, oppure ad alti salari come risultato
di
un tale aumento. Ora io gli domando: - che cosa sono gli alti salari
e che cosa sono i bassi salari Perché, per esempio, cinque scellini
la settimana sono considerati come un salario basso, e venti scellini
come un salario alto?”.
Con la stessa logica possiamo dire che “se
cinque è basso in confronto a venti, venti è ancora più basso in
confronto a duecento”.
E’ come ragionare col termometro...
“Egli
non sarà in grado di dirmi perché una determinata somma di denaro
viene pagata per una determinata quantità di lavoro. Se egli mi
rispondesse: - la cosa viene fissata dalla legge dell’offerta e
della domanda, - allora gli domanderei subito da quale legge sono
regolate a loro volta l’offerta e la domanda”.
27 giugno - da tarantocontro: Indecente! Pasto per gli operai in cigs frequentanti corso di formazione
SI
SPECULA SUL CIBO! MENTRE SI "BUTTANO" SOLDI PER PAGARE
PROFUMATAMENTE ENTI PER CORSI DI FORMAZIONE INUTILI!
Alla
Direzione ILVA AS
Taranto
Ai mass media
Ai mass media
TA.
27.6.19
OGGETTO:
fornitura pasto agli operai Ilva AS in cigs frequentanti il corso di
formazione
Si segnala a codesta Direzione, ai Commissari Ilva AS l'assoluta insufficienza in quantità e qualità della fornitura pasto data durante la pausa pranzo agli operai che frequentano il corso di formazione nella struttura universitaria a Paolo VI.
Un esempio è quanto fornito in data odierna: una insalata verde (scondita), 5 pezzetti di anguria, 1 bustina di cracker e 1 bottiglietta d'acqua. Ma questo tipo di fornitura è più o meno quella degli altri giorni precedenti (al massimo al posto dell'insalata vi era un pezzo di focaccia o un panino). Nello stesso tempo i panini sono senza etichettatura di provenienza, spesso non sono chiusi, con la conseguenza che il contenuto degli stessi va fuori, ecc. Si fa presente, inoltre, che la bottiglietta d'acqua è anche calda e quella data nella pausa pranzo è l'unica che gli operai ricevono per l'intera giornata (8 ore), tra l'altro in questo periodo di grande caldo.
Tutto ciò è veramente indecente! Si vuole risparmiare anche sul pasto agli operai?
Chiediamo con urgenza che da domani venga fornito un pasto che sia tale. Il pasto deve essere come quello fornito in fabbrica. D'altra parte se queste giornate di formazione - obbligatorie - sono considerate da codesta azienda a tutti gli effetti giornate lavorative (tanto che sono uguali gli obblighi a cui devono sottostare i lavoratori relativamente ad assenze, malattie, ecc), non è ammissibile che sono "giornate lavorative" nei doveri e non nei diritti degli operai!
Si segnala a codesta Direzione, ai Commissari Ilva AS l'assoluta insufficienza in quantità e qualità della fornitura pasto data durante la pausa pranzo agli operai che frequentano il corso di formazione nella struttura universitaria a Paolo VI.
Un esempio è quanto fornito in data odierna: una insalata verde (scondita), 5 pezzetti di anguria, 1 bustina di cracker e 1 bottiglietta d'acqua. Ma questo tipo di fornitura è più o meno quella degli altri giorni precedenti (al massimo al posto dell'insalata vi era un pezzo di focaccia o un panino). Nello stesso tempo i panini sono senza etichettatura di provenienza, spesso non sono chiusi, con la conseguenza che il contenuto degli stessi va fuori, ecc. Si fa presente, inoltre, che la bottiglietta d'acqua è anche calda e quella data nella pausa pranzo è l'unica che gli operai ricevono per l'intera giornata (8 ore), tra l'altro in questo periodo di grande caldo.
Tutto ciò è veramente indecente! Si vuole risparmiare anche sul pasto agli operai?
Chiediamo con urgenza che da domani venga fornito un pasto che sia tale. Il pasto deve essere come quello fornito in fabbrica. D'altra parte se queste giornate di formazione - obbligatorie - sono considerate da codesta azienda a tutti gli effetti giornate lavorative (tanto che sono uguali gli obblighi a cui devono sottostare i lavoratori relativamente ad assenze, malattie, ecc), non è ammissibile che sono "giornate lavorative" nei doveri e non nei diritti degli operai!
Si
chiede immediato intervento risolutivo e riscontro
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
Calderazzi
Margherita
27 giugno - L'Italia della vergogna: crescono gli infortuni mortali sul lavoro, il 4% in più dell'anno precedente. E' questa vera emergenza per noi operai-lavoratori, una strage in nome del profitto, una guerra di classe da combattere per avere l'unica giustizia possibile quella PROLETARIA
Crescono
anche le denunce di infortuni mortali nei primi quattro mesi del
2019: sono state 303, il 5,9% in più rispetto al 2018
giovedì 27 giugno 2019
27 giugno - da Taranto: Lettera d un operaio Ilva AS in cigs dello Slai Cobas sui corsi di formazione: "UN CORSO DI ARRIVISMO... NESSUN RIENTRO IN FABBRICA"
A
quanto sembra, ad un primo giudizio, l'obiettivo del corso è quello
di sfoltire il numero di cassintegrati dato che coloro i quali hanno
accettato l'incentivo all'esodo sono molti meno dei preventivati.
Secondo una mia idea è proprio la nuova proprietà (ArcelorMittal)
che sta facendo pressione sulla precedente amministrazione (Ilva in
AS), in quanto è palese che al termine della Cig non ha alcuna
intenzione di assumere gli operai restanti, dunque con la volontà
ben delineata di non rispettare i termini dell'accordo. Ulteriore
conferma a questo è la nuova cassintegrazione per 1400 operai già
assunti che si aggiungono ai 2500 di Novembre. Il totale di 3900 non
è molto distante dai 4000 annunciati esattamente un anno fa da
Mittal stesso, perciò ovvio risulta il fatto che gli operai non
rientreranno più in azienda.
Il
metodo utilizzato nel corso è di chiara matrice borghese: si fa leva
sull'individualità e sul successo personale, su come le idee dei
singoli siano un elemento fondamentale per il conseguimento di questo
successo e su come
vendersi a nuovi datori di lavoro.
Oltre ciò, la docente ha accennato anche alla scontatezza dei
contratti a termine dicendo di dimenticarsi del posto fisso. Più
volte ha nominato il social network LinkedIn come luogo ideale per la
ricerca del lavoro. La riforma Fornero ha colpito nel segno.
Interessante è il fatto che abbia anche fatto una brevissimo cenno
alla PNL che, per quel poco che ne so, non ha alcun tipo di riscontro
pratico né scientifico.
Un
video di oltre tre minuti è stato mostrato, si tratta di un monologo
di Marco Montemagno, un personaggio che non conosco affatto ma so
essere molto famoso all'interno del web, in cui lui espone il suo
punto di vista sul metodo per avere successo, un sunto di quanto la
docente cerca di inculcarci.
Ognuno di noi ha preparato una sorta di profilo breve per presentarsi secondo le regole dettate, attività propedeutica per compilare il curriculum vitae personale a fine giornata.
Ognuno di noi ha preparato una sorta di profilo breve per presentarsi secondo le regole dettate, attività propedeutica per compilare il curriculum vitae personale a fine giornata.
Efficace
ideologia borghese per mettere
le esigenze del singolo al di sopra dell'interesse collettivo,
eccellente metodo di contrasto tra i lavoratori all'interno della
propria classe. Un corso di arrivismo.
27 giugno - dal blog tarantocontro: ArcelorMittal lancia il suo clamoroso ricatto - Operai e città uniti devono dire BASTA ORA!
NO
IMMUNITA' PARLAMENTARE
NO
CASSINTEGRAZIONE
Padroni fuori dai coglioni
Padroni fuori dai coglioni
1°
luglio sciopero e blocco della fabbrica e
mobilitazione della città
Di
Maio annuncia incontro con ArcelorMittal per il 4 luglio e non fa
alcun incontro con i sindacati per fermare la cassaintegrazione
Mittal:
“Senza novità a settembre ci fermiamo”
Ad
Eurofer l'ad Poelvoorde avvisa il governo: "Pronti al dialogo,
ma solo con tutele certe". La società: "Speriamo in
conclusione positiva"
A
margine dei lavori dell’European
Steel Day di Eurofer, il
sito specializzato Siderweb
ha registrato la presa di posizione dell’amministratore
delegato di ArcelorMittal Flat Products Europe
Geert
Van Poelvoorde
riguardo la situazione che si è venuta a creare a Taranto
dopo la decisione del governo italiano di riscrivere la norma sulla
così detta immunità
penale
in materia ambientale per ArcelorMittal
Italia,
nuovo titolare del sito ex
ILVA.
27 giugno - Operai solidali e antirazzisti 1: operai con i migranti della Sea Watch
Impedire
lo sbarco dei naufraghi è un atto criminale di un governo di chi ha
la pancia piena e il culo al caldo e specula sui poveri per un pugno
di voti.
Anche
se oggi noi operai non riusciamo ad aprire i porti con la forza delle
manifestazioni di massa, diciamo ai fratelli della Sea Watch che per
noi operai i porti devono essere aperti e loro devono avere subito la
possibilità di sbarcare a Lampedusa.
Come
i portuali di Genova anche noi gridiamo benvenuti.
Mimmo
Mignano, operaio licenziato Fca Pomigliano
Domenico
De Stradis, operaio Fca Melfi
martedì 25 giugno 2019
25 giugno - dal blog tarantocontro: Contro Di Maio, i suoi ministri, il tavolo farsa, questa mattina in città la cronaca di una protesta seria, diversa e senza sconti...
Siamo
partiti alle 10.30 con una squadra e un pulmino puntando subito sul
centro dove
avevano allestito la zona vietata, come una fortezza assediata anche
oggi, in cui nessuno voleva essere recintato come l'altra volta.
Questi signori "del popolo" ormai non si fanno più vedere,
sono come una casta e una corte che non vuole contatti con il popolo
perchè ogni volta che lo ha viene contestata - quando succedeva con
i precedenti governi si lamentavano e strillavano, ora che ne
beneficiano loro va tutto bene. Luridi figli di p... attaccati alle
poltrone, ministri incapaci e senza arte nè parte, parlamentari
locali vere mezzecalzette.
Abbiamo
dato fiato all'altoparlante denunciandoli come ingannapopolo,
denunciano immunità penale e nuova cassa
integrazioneall'ArcelorMittal. Chi era per strada acconsentiva e ci
incoraggiava - loro
rinchiusi nella zona di nessuno con vigili polizia e carabinieri e lo
stuolo di giornalisti, alcuni vergognosamente servili, per non
parlare delle istituzioni locali ridotte a stuolo di cortigiani e
procacciatori di affari.
Siamo
passati per città vecchia e abbiamo raggiunto il quartiere Tamburi -
anche qui una volta questi signori con "faccia lavata"
sarebbero venuti a farsi vedere, a dire che si occupavano della
gente, come facevano durante la campagna elettorale; oggi niente -
solo noi a "riempire il quartiere", a dare volantini, a
parlare con donne e proletari del quartiere, a raccogliere il loro
sostegno e la loro denuncia contro simili ingannapolo,
mentre via Orsini si riempiva di manifesti con DI MAIO come PINOCCHIO
e Salvini in divisa da ArcelorMittal.
Salvini
questo
lurido razzista, quello di "prima gli italiani", ora tuona
in parlamento "prima di tutto il padrone indiano" che deve
avere l'immunità penale a tutti i costi - vuole affondare la povera
gente migrante come una bestia feroce ed è una pecorella belante
davanti al padrone.
Quindi
siamo andati alla fabbrica. Gli
operai a lavorare e Di Maio a sproloquiare - anche qui questi
governanti e ministri e quelle squallide persone che fanno i
parlamentari per M5stelle non si sono visti più, e meno che mai oggi
- devono fare le loro promesse solo al circolo chiuso dei potentati
locali promettendo 500 milioni di euro...
Prima
alla port D - dove abbiamo messo gli striscioni che gli operai
trovano al cambio turno e hanno qualcosa a cui riferirsi, vedono una
voce coraggiosa che dice le cose chiare.
Poi
abbiamo raggiunto il presidio un po' timido e senza una forte
partecipazione fatto da alcune associazioni ambientaliste sotto la
Direzione ArcelorMittal. Una
cosa giusta naturalmente. Noi da sempre diciamo alle associazioni: il
nemico è il padrone e non gli operai, e quindi apprezziamo la
protesta; così come apprezziamo che abbiano rifiutato di essere
rinchiusi, come l'altra volta che è venuto Di Maio, nella gabbia di
una piccola piazza, con poliziotti schierati; e abbiano rifiutato la
passarella degli interventi un pò penosa di fronte al Ministro
ingannapopolo dell'altra volta - altri ambientalisti invece
pretendevano di rifarla, ma Di Maio non li neanche
invitati...
Insomma BASTA! Questi governi sono da combattere e rovesciare! E ci scusi Marescotti - i dati inchiodarono l'altra volta Di Maio, ripreso in un passaggio televisivo che anche noi abbiamo apprezzato, ma i dati non cambiano nulla, nulla, nulla. Questi del M5Stelle sono al servizio dei padroni e hanno un solo scopo: rimanere al governo in eterno e mai faranno nulla di buono per operai e le masse popolari inquinate.
Insomma BASTA! Questi governi sono da combattere e rovesciare! E ci scusi Marescotti - i dati inchiodarono l'altra volta Di Maio, ripreso in un passaggio televisivo che anche noi abbiamo apprezzato, ma i dati non cambiano nulla, nulla, nulla. Questi del M5Stelle sono al servizio dei padroni e hanno un solo scopo: rimanere al governo in eterno e mai faranno nulla di buono per operai e le masse popolari inquinate.
25 giugno - Amianto all'Alfa Arese: Assolti anche in Appello ex manager di Fiat e Alfa per 15 morti sospette. Sempre più schierati al servizio dei padroni assassini i giudici milanesi
di
MARIO CONSANI
25
giugno 2019
Arese
(Milano), 25 giugno 2019 - Tutti assolti anche in appello.
Nessuna
condanna
per ex vertici ed ex manager di Fiat, Alfa Romeo e Lancia, imputati
per una quindicina di casi di operai
morti per forme tumorali provocate
dall’esposizione all’ amianto negli
stabilimenti dell’Alfa Romeo di Arese.
Ieri i giudici hanno confermato l’assoluzione decisa due anni fa in
primo grado dal tribunale per l’ex ad Fiat Auto Paolo
Cantarella,
per l’ex presidente Fiat Giorgio
Garuzzo,
per l’ex presidente Lancia Industriale Pietro
Fusaro
e per altri due ex ad di Alfa Romeo. Ci vorranno tre mesi per
conoscere
le motivazioni della sentenza
pronunciata dalla quinta Corte d’appello milanese presieduta da
Monica
Fagnoni.
«Questa volta c’erano tutte le condizioni per arrivare a un
verdetto di condanna. Ricorreremo
in Cassazione,
le cui ultime pronunce sono state a noi favorevoli», protesta
l’avvocato Laura Mara,
che assiste le parti civili Medicina democratica e Associazione
italiana esposti amianto.
24 giugno - info: comunicato Si Cobas sui fatti all'Italpizza Modena
TANTO
PIOVVE CHE TUONÓ.
Il
SAP [Sindacato autonomo di polizia, ndr] DI MODENA ESCE ALLO SCOPERTO
E RIVENDICA LA MATTANZA CONTRO I SINDACALISTI DEL SI COBAS E LE
OPERAIE ITALPIZZA.
Evidentemente
negli piani alti della Polizia di Stato inizia ad affiorare un certo
nervosismo dopo che gli “umili servitori dello Stato” al servizio
dei padroni di Italpizza sono stati colti con le mani nel sacco da
quelle stesse telecamere che Ottorino Orfello [segretario di modena
del SAP, ndr], in una lettera inviata al quotidiano online “La
Pressa”
lo scorso 20 giugno, invoca quale “dotazione necessaria” sui
caschi di ogni suo collega. Ma i fatti hanno la testa dura, e i video
che in questi giorni hanno svelato agli occhi di migliaia di persone
la brutalità della “squadra mobile” di Modena testimoniano che
il “disgusto” provato dal SAP non è tanto verso le (giuste)
parole usate dal coordinatore SI Cobas Simone Carpeggiani al
consiglio comunale di Modena, quanto piuttosto verso le lotte operaie
e lo strumento dello sciopero.
domenica 23 giugno 2019
sabato 22 giugno 2019
22 giugno - info solidale: All'ArcelorMittal Taranto attivisti USB minacciati - La solidarietà dello Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
Lo
Slai Cobas per il sindacato di classe esprime la massima solidarietà
contro l'aggressione-provocazione che mostra dove vogliono arrivare
sindacalisti e galoppini al servizio del padrone
indiano,
pur di tutelare privilegi e discriminazioni.
E'
un attacco e una intimidazione rivolta a tutti i lavoratori
cassintegrati cacciati dalla fabbrica, proprio per tutelare capi,
sindacalisti e galoppini in odor di malavita che 'lavorano' al posto
degli operai cacciati; questo quindi richiede la risposta
innanzitutto dei cassintegrati che si sono mobilitati in questi mesi
con il ricorso alla magistratura, il presidio della Direzione e altre
iniziative di lotta.
E'
giusto denunciare con nome e cognome gli autori e mandanti di
questa aggressione.
E'
giusto pretendere una posizione pubblica e chiara delle direzioni
sindacali interessate.
Ma
se il clima è questo sappiamo da sempre che la migliore difesa è
l'attacco e che alla violenza padronale, mafiosa e fascista si
risponde continuando la lotta e con la forza -
perchè
in nessuna maniera questa situazione va tollerata.
22 giugno - info: Genova Portuali contro le navi saudite. Una lettera da lavoratori a lavoratori
Ai
lavoratori della TEKNEL srl di Roma
Genova,
21 giugno 2019.
Siamo
i portuali di Genova che sono scesi in sciopero per bloccare in due
occasioni il carico sulla nave Bahri Yanbu e poi sulla Bahri Jazan
dei generatori elettrici spediti dalla vostra azienda alla Guardia
nazionale Saudita nel quadro di un contratto di forniture militari in
corso dal 2018. Lo abbiamo fatto perché abbiamo verificato che la
Guardia saudita è un corpo militare impegnato nella guerra civile in
Yemen, guerra che è stata indicata dall’ONU come il teatro di una
immane catastrofe umanitaria di cui l’Arabia saudita è uno dei
principali responsabili. Inoltre abbiamo verificato che le
apparecchiature spedite fanno parte dei lotti di produzione per i
quali la Teknel ha chiesto espressa autorizzazione al Ministero per
l’esportazione di materiale militare.
Nonostante
ciò, abbiamo dovuto assistere alla farsa delle dichiarazioni della
vostra direzione che ha cercato in tutti i modi nascondere la verità
sulla natura militare della spedizione di fronte all’autorità, al
sindacato e all’opinione pubblica, creando una situazione di
inganno insostenibile per i lavoratori, oltre che per la legge. Noi
non crediamo di ergerci al ruolo di salvatori dell’umanità o di
giudici dei
mali del mondo. Ma questa spedizione su quelle navi della flotta di stato saudita adibite sistematicamente al trasporto di armi alla volta dell’Arabia con lo scopo di fomentare la guerra in Yemen ci è parsa l’occasione per mandare un messaggio al Governo e al Parlamento italiano, in coerenza con quanto previsto dalla Costituzione e dalla legge 185 del 1990 sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.
mali del mondo. Ma questa spedizione su quelle navi della flotta di stato saudita adibite sistematicamente al trasporto di armi alla volta dell’Arabia con lo scopo di fomentare la guerra in Yemen ci è parsa l’occasione per mandare un messaggio al Governo e al Parlamento italiano, in coerenza con quanto previsto dalla Costituzione e dalla legge 185 del 1990 sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.
mercoledì 19 giugno 2019
martedì 18 giugno 2019
16 giugno - la esemplare lotta delle operaie immigrate di Montello (BG), organizzata dallo Slai cobas sc su "L'Eco Internazionale"
ECOINTERNAZIONALE.COM
Di Alice Castiglione – Lo scorso 8 Marzo un gruppo di operaie della Montello Spa ha aderito allo…
Grazie alla compagna visual artist/ Alice Castiglione per avere dato voce ed "eco internazionale" alle operaie di Montello, che ha incontrato direttamente, con una video-intervista in cui emerge la condizione di doppio sfruttamento e oppressione sul lavoro delle operaie ma anche la determinazione che hanno messo in campo l'anno scorso con una dura lotta contro il licenziamento, organizzate nello Slai Cobas sc, sfidando i padroni della fabbrica con grande coraggio.
Le operaie immigrate di Montello, a partire dall'adesione attiva allo sciopero delle donne dell'8 marzo, per la prima volta nel 2018, hanno messo in campo una difficile ma esemplare lotta di classe e di genere che costituisce uno stimolo, un incoraggiamento per altre operaie/lavoratrici/donne immigrate e non che si trovano nelle stesse condizioni nel nostro paese
"... hanno fatto muro contro una serie di ingiustizie basate sulla condizione sociale di doppio sfruttamento e di doppia oppressione delle donne. Uno sciopero vero e non simbolico che ha raccolto la solidarietà di migliaia di persone su Facebook con tanto di petizione vinta su change.org. e rientro delle operaie. Ho incontrato Bashide, 27 anni, che ha condiviso con noi la sua esperienza"
Guarda e ascolta la video intervista
Video-intervista, parla una delle operaie della Montello in sciopero contro lo sfruttamento
Di Alice Castiglione
domenica 16 giugno 2019
16 giugno - LE MAMME DEI TAMBURI/TARANTO OCCUPANO LA SCUOLA - SOLIDARIETA' DELLE LAVORATRICI DELLO SLAI COBAS
(dal blog tarantocontro)
Questa mattina una rappresentante dello Slai cobas per il sindacato di classe è andata alla scuola Deledda per portare la solidarietà e l'appoggio alla decine di mamme, ma anche padri, che stanno occupando da ieri la scuola (una delle due scuole chiuse dal Sindaco di Taranto per l'inquinamento delle collinette Ilva) per pretendere di sapere il futuro dei loro figli, a fronte delle non risposte da parte del Sindaco.
Sono determinate a occupare finchè non saranno fatti degli atti concreti per tutelare la salute e l'istruzione dei loro figli.
"In questa scuola i bambini non possono tornare a studiare - hanno detto - Sulle collinette abbiamo documenti dell'Arpa che dimostrano un superamento della concentrazione massima di diossina del 4,5% in più (la soglia massima è fissata a 10 nanogrammi, e invece ne risultano 45,06). Ma vi è anche un inquinamento nel terreno dove sta la scuola che rende impossibile il suo utilizzo".
Ma giustamente respingono ogni eventuale proposta di allontanarsi dai Tamburi. Si tratta di trovare vicino al quartiere un luogo sicuro. E di fronte a oscene "voci" che erano venute fuori oggi circa una assurda ipotesi di "evacuazione del quartiere", tutte le donne l'hanno con forza respinta: "noi non ce ne andiamo dai Tamburi. Qui siamo nate e qui dobbiamo restare!"
"Hanno venduto pure l'aria". ha detto una mamma.
Da parte del Sindaco e vicesindaco siamo alle solite, oscene parole, con cui si arrampicano sugli specchi: "ci vuole lo studio dei dati... non c'è scritto nelle relazioni che questi dati sono dannosi per la salute (!?)... Tavolo in prefettura ma... tra dieci giorni...".
Le mamme, invece, vogliono risposte subito. In uno striscione hanno scritto "Il tempo è scaduto!".
Vogliono la soluzione concreta e sicura per le scuole, vogliono uno screening per tutti i bambini delle scuole.
La rappresentante dello Slai cobas sc ha denunciato che con la scusa dei dati (ormai sono tantissimi), il Comune, che pur potrebbe farlo, non fa un'ordinanza per rimuovere le collinette, bonificare la zona, imporre, a difesa della salute pubblica, la chiusura/ristrutturazione degli impianti più inquinanti.
Ha detto che come Slai cobas, come per le altre proteste dei Tamburi, porteremo questa lotta agli operai Ilva/oggi ArcelorMittal, perchè gli operai l'appoggino. ArcelorMittal, tutti quelli che hanno firmato l'infame accordo del 6 settembre - governo/Di Maio, padroni, sindacati, non vogliono difendere nè la salute nè il lavoro (dal 1° luglio altri 1400 operai verranno messi in cassintegrazione); allora se operai, che sarebbero una forza, e abitanti, genitori dei Tamburi si uniscono, forse può cominciare a cambiare qualcosa.
Questa mattina una rappresentante dello Slai cobas per il sindacato di classe è andata alla scuola Deledda per portare la solidarietà e l'appoggio alla decine di mamme, ma anche padri, che stanno occupando da ieri la scuola (una delle due scuole chiuse dal Sindaco di Taranto per l'inquinamento delle collinette Ilva) per pretendere di sapere il futuro dei loro figli, a fronte delle non risposte da parte del Sindaco.
Sono determinate a occupare finchè non saranno fatti degli atti concreti per tutelare la salute e l'istruzione dei loro figli.
"In questa scuola i bambini non possono tornare a studiare - hanno detto - Sulle collinette abbiamo documenti dell'Arpa che dimostrano un superamento della concentrazione massima di diossina del 4,5% in più (la soglia massima è fissata a 10 nanogrammi, e invece ne risultano 45,06). Ma vi è anche un inquinamento nel terreno dove sta la scuola che rende impossibile il suo utilizzo".
Ma giustamente respingono ogni eventuale proposta di allontanarsi dai Tamburi. Si tratta di trovare vicino al quartiere un luogo sicuro. E di fronte a oscene "voci" che erano venute fuori oggi circa una assurda ipotesi di "evacuazione del quartiere", tutte le donne l'hanno con forza respinta: "noi non ce ne andiamo dai Tamburi. Qui siamo nate e qui dobbiamo restare!"
"Hanno venduto pure l'aria". ha detto una mamma.
Da parte del Sindaco e vicesindaco siamo alle solite, oscene parole, con cui si arrampicano sugli specchi: "ci vuole lo studio dei dati... non c'è scritto nelle relazioni che questi dati sono dannosi per la salute (!?)... Tavolo in prefettura ma... tra dieci giorni...".
Le mamme, invece, vogliono risposte subito. In uno striscione hanno scritto "Il tempo è scaduto!".
Vogliono la soluzione concreta e sicura per le scuole, vogliono uno screening per tutti i bambini delle scuole.
La rappresentante dello Slai cobas sc ha denunciato che con la scusa dei dati (ormai sono tantissimi), il Comune, che pur potrebbe farlo, non fa un'ordinanza per rimuovere le collinette, bonificare la zona, imporre, a difesa della salute pubblica, la chiusura/ristrutturazione degli impianti più inquinanti.
Ha detto che come Slai cobas, come per le altre proteste dei Tamburi, porteremo questa lotta agli operai Ilva/oggi ArcelorMittal, perchè gli operai l'appoggino. ArcelorMittal, tutti quelli che hanno firmato l'infame accordo del 6 settembre - governo/Di Maio, padroni, sindacati, non vogliono difendere nè la salute nè il lavoro (dal 1° luglio altri 1400 operai verranno messi in cassintegrazione); allora se operai, che sarebbero una forza, e abitanti, genitori dei Tamburi si uniscono, forse può cominciare a cambiare qualcosa.
16 giugno - MONTELLO (BG): DOMENICA 16 GIUGNO MANIFESTAZIONE SLAI-COBAS
Posted on : 15 Giugno 2019 - 07:46 By redazione radio onda urto
ascolta servizio:
http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2019/06/Sergio-Caprini-Slai-Cobas-su-Montello.mp3
venerdì 14 giugno 2019
giovedì 13 giugno 2019
14 giugno - sistema delle cooperative=caporalato legalizzato
Ogni inchiesta che squarcia il velo sul sistema delle cooperative trova facilmente del marcio.
Ma solo la rabbia e la forza organizzata dei lavoratori, potrà fare i conti con il caporalato legalizzato, e con i padroni appaltanti i veri responsabili di questo sfruttamento.
Rinviati a giudizio i vertici della cooperativa CLG, già operante nell’appalto NIIAG una storica fabbrica di Bergamo, (ex Arti Grafiche) da molti anni trasformata in maxi appalto, dove almeno metà del lavoro produttivo è andato alle cooperative logistiche, con buona pace dei confederali che incassavano le tessere.
Su azione dei lavoratori e del sindacato, sono finiti sotto accusa per estorsione, per aver sottoposto i lavoratori al ricatto del posto di lavoro in cambio della sottoscrizione di una conciliazione tombale per differenze retributive quali 13, TFR...
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe è stato ammesso come parte civile.
Le conciliazioni tombali, molto diffuse nel settore delle cooperative, sono una propria e vera piaga, usata per far sottoscrivere ai lavoratori, quasi sempre di fronte a sindacati compiacenti, la rinuncia al pregresso in cambio di importi, sempre insufficienti e troppo spesso bassissimi.
Nel silenzio generale di ogni tipo di autorità.
In questo caso, dopo aver subito per anni, i lavoratori hanno deciso di ribellarsi con lo Slai Cobas.
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