martedì 22 settembre 2020

22 settembre – MONTELLO, FORTE GIORNATA DI MOBILITAZIONE DELLE OPERAIE IN SCIOPERO

 

22 settembre – MONTELLO, FORTE GIORNATA DI MOBILITAZIONE DI MASSA TRA LO SCIOPERO DELLO SLAI COBAS IN DIFESA DEL POSTO DI LAVORO PER LE OPERAIE SULLE LINEE DI SELEZIONE, CONTRO LA REPRESSIONE AL DIRITTO DI SCIOPERO E L’ASSEMBLEA SOCIALE DELLA COOPERATIVA CHE IN TUTTI I MODI CERCA DI FAR PASSARE LA TRASFORMAZIONE IN SPA.








Con lo sciopero per tutto il giorno e l’appello a partecipare in massa all’assemblea sociale senza deleghe, prevista per il 21 settembre in una sala interna alla Montello spa, Slai Cobas ha lanciato una giornata di mobilitazione contro i piani di ristrutturazione della fabbrica, 500 operai in produzione ma in appalto alla cooperativa Selection, quasi tutti immigrati a forte maggioranza femminile, con le operaie impiegate al duro lavoro sulle linee di selezione rifiuti, e come risposta alla repressione antisciopero messa in atto venerdì scorso dai padroni.

Una giornata che va letta nel suo insieme, con lo sciopero per difendere il lavoro sulle linee e contro la repressione, che ha segnato un arretramento degli operai

occupati a monte e valle del processo produttivo, che non hanno scioperato e in alcuni casi sono diventati attivi nel frenare l’adesione delle operaie, che invece nel complesso hanno tenuto una buona partecipazione, decise ancora di più a battersi.

Operaie dello Slai Cobas che sono diventate l’anima della combattiva assemblea sociale, attorno alla quale si è compattata una forte maggioranza dei presenti, che nei fatti ha messo sotto processo la cooperativa e i suoi interessi economici.

Un’assemblea sociale diventata centrale nella giornata per la forte partecipazione in presenza come si usa dire oggi, insolita per le assemblee sociali gestite nella maggior parte dei casi con i capi che rastrellano le deleghe per un voto snaturato e pilotato.

Presenza in massa che ha reso inadatta la sala riversandosi in un piazzale della fabbrica. Una carica delle operaie in gruppo che ha fatto esplodere oltre all’odg tutte le contraddizioni di un piano di ristrutturazione che avanza sulle linee, con l’automatizzazione di alcuni processi, l’aumento dei ritmi, l’uso arbitrario e massiccio delle giornate di riposo non pagate, con esuberi programmati anche se dilazionati nei prossimi mesi attraverso un programma di Cassa Integrazione già concordata con la Cgil, in un accordo secretato ma che tutti gli operai vogliono vedere.

Un impeto che ha travolto anche l’odg, con la proposta della cooperativa di trasformarsi in cooperativa per azioni, per aprire a nuovi profitti sulla pelle delle operaie, bocciata con 170 voti per alzata di mano (respingendo la schedatura del voto con firma), contro 90 (circa).

La carica delle operaie ha messo il padrone a nudo.

Ha imposto all’ordine del giorno la denuncia dello Slai Cobas sulle condizioni di lavoro nelle linee, la questione degli esuberi, l’inutilità della cooperativa, pura intermediazione di manodopera.

Nella lotta le operaie ora devono fare i conti anche con la Cgil e i suoi delegati, maggioritaria in fabbrica, defilata, ma che adesso parla di unità. In realtà da sempre è schierata dall’altra parte: controllo del conflitto, deviazione delle rivendicazioni, accordi a perdere.

E con l’opportunismo patriarcale degli operai, che arretrano di fronte alla mobilitazione delle operaie, dichiarandole sacrificabili per 'la tenuta della cooperativa nella crisi', per un ritorno a casa, magari con con un incentivo economico.

Con la giornata del 21 settembre lo scontro in fabbrica si è aperto. Deve crescere e non soffocare nella trappola di una vertenza a tavolino senza il sostegno della forza reale degli operai. Centrale l’organizzazione dello Slai Cobas, gli scioperi, la tenuta del protagonismo e del ruolo trainante delle operaie. Per una piattaforma operaia di lotta che diventi l'elemento unificante della mobilitazione per la massa delle operaie che ieri ‘spontaneamente’ si è unita nella contestazione della cooperativa, delle ristrutturazione.

contro i licenziamenti, anche mascherati o anticipati dalla cassa integrazione;

no al ritorno a casa delle donne;

riduzione di orario a parità di salario;

basta cooperativa, assunzione diretta alla Montello spa.


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