La sentenza di ieri di assoluzione al Processo Renzi per tutti (ad eccezione di tre mesi per uno, per oltraggio) emessa a tarda ora dalla Giud. Misserini, rende verità e giustizia ad una manifestazione pienamente legittima e motivata, di protesta per la venuta a Taranto a fine luglio 2016 dell'allora capo del governo Renzi.
La
manifestazione era stata organizzata dallo Slai Cobas
e in prima fila nella contestazione a Renzi erano infatti operai
dell'Ilva, lavoratori cimiteriali, lavoratori e lavoratrici precarie.
Via via la piazza di fronte al museo si riempì di varie
associazioni, molte dei Tamburi, donne, madri che avevano visto anche
figli e familiari morire, ambientalisti, cittadini, fino a più di
300 persone.
Che essa fosse legittima è stato riconosciuto
ieri dalla stessa PM, "a fronte della sofferenza dei cittadini"
- come ha detto; lavoratori, donne, cittadini che - come ha
sottolineato l'avvocato venuto da Torino, Gianluca Vitale, difensore
dello Slai Cobas
sc - vedevano Renzi venire a Taranto dopo tanti decreti salva
Ilva e nulla a difesa della salute e pergiunta
andarsene a fare una cerimonia dentro il Museo, sottraendosi pure ad
un rapporto con la gente. Sempre l'avv. Vitale, che ha messo
soprattutto in luce il clima e il significato politico della
manifestazione ma anche di quello che era successo oggetto del
processo, ha evidenziato la contraddizione di Forze dell'ordine
che prima non fanno alcun ostacolo alla manifestazione e poi
improvvisamente (all'arrivo di Renzi) cercano di respingere indietro
i manifestanti, quasi a dire che anche le sole voci di protesta non
dovessero arrivare alle orecchie di Renzi, e che, quindi,
poichè arrivava Renzi non vi era più la libertà di manifestare...
La sentenza riconosce che nessuno reato è stato commesso e i
fatti contestati non sussistono. Così come ha dovuto riconoscere che
non vi è stato alcun reato nei confronti dell'On. Pelillo, a fronte
invece di una evidente provocazione dello stesso Pelillo di passare
sprezzante tra i manifestanti e di una legittima reazione da parte
degli stessi.
Una giusta sentenza, quindi, venuta dopo alcune richieste di condanna spropositate e totalmente ingiustificate (in contrasto anche col riconoscimento inziale della legittimità della protesta) proposte dalla PM, addirittura di 2/3 anni.
Lo Slai Cobas sc ad ogni udienza ha fatto sì che
questo processo non avvenisse nel silenzio, nel chiuso del Tribunale;
ha mantenuto vive e forti le ragioni della protesta. E questo non è
stato irrilevante nella decisione.
Quelle ragioni sono vive e
necessarie anche oggi. E questa sentenza deve incoraggiare tutti che
quando la lotta è giusta si deve fare!
SLAI COBAS per il sindacato di classe
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