L’Asl lancia l’allarme per l’edilizia: “Sicurezza a
rischio nei cantieri”
Meno imprese
e più lavoratori autonomi: «Si aumenti la vigilanza».
Nei cantieri sono sempre più numerosi i lavoratori
autonomi
23/04/2016
francesca
fossati
biella
La sicurezza sul lavoro nell’edilizia, nei cui
cantieri sono sempre più presenti i lavoratori autonomi, coinvolge anche i
committenti. Siano essi imprese che già conoscono le normative o privati che
spesso ignorano le responsabilità che hanno quando affidano a qualcuno la
ristrutturazione della casa o del bagno. Il Servizio di prevenzione e sicurezza
in ambiente di lavoro (Spresal) dell’Asl e il tavolo interassociativo per la
prevenzione biellese, che coinvolge anche le associazioni di categoria,
promuovono un incontro a Cavaglià (salone polivalente), il 29 aprile, dal
titolo: «Lavoratori autonomi, attività in cantiere», rivolto ad artigiani,
imprese, responsabili della sicurezza, ordini professionali e cittadini.
Seguiranno altri due incontri, a Cossato e a Biella, da definire.
I FRUTTI DELLA CRISI
In edilizia si assiste al fenomeno, figlio anche di
una crisi che ha costretto ex dipendenti a mettersi in proprio, della presenza
simultanea di lavoratori autonomi nei cantieri al posto delle imprese. «Ciò
potrebbe determinare un aumento dei rischi di danni da lavoro», ha detto
Fabrizio Ferraris, direttore Spresal, ieri alla presentazione. «È da dimostrare
che questa inversione di tendenza porti più rischi - ha ribattuto Luca Guzzo
della Cna che approva l’esigenza di responsabilizzare i committenti -. Il
lavoratore in questione è, in realtà, un’impresa individuale con una
contabilità e un percorso che va difeso».
I PROBLEMI
Quando un lavoratore autonomo si avvale della
collaborazione di un altro, o di altri, di fatto si crea un’impresa per cui c’è
l’obbligo di un datore di lavoro temporaneo che regolarizzi le situazioni
assicurativa e previdenziale e risponda a tutti i requisiti e agli oneri
richiesti (sicurezza, valutazione dei rischi, ecc.). Anche il committente deve
assicurarsi dell’idoneità della collaborazione e non solo dei minori obblighi
che ha un artigiano quando lavora da solo, come la regolare contribuzione
(Inps, Inail, ecc.). I dirigenti Asl hanno ricordato che la Regione prevede che
gli autonomi possano sospendere temporaneamente la propria posizione per essere
assunti dall’impresa che gestisce il cantiere. Cosa che favorisce la sicurezza,
«ma che - ha ribattuto Massimo Foscale di Confartigianato - pone enormi
problemi previdenziali e fiscali». Il tavolo interassociativo l’8 marzo ha
approvato un documento per definire gli obblighi dei lavoratori autonomi in
cantiere che sarà presentato agli incontri pubblici.
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