Questo Sabato la dirigenza dello
stabilimento Fiat-Chrysler di Termoli è tornata a obbligare i lavoratori allo
straordinario. Lo fa per compensare la politica di disinvestimento
dell’azienda, che si trova con impianti vecchi che anziché rinnovare vuole
sfruttare all’osso e mantenere a regime senza interruzioni. Eventualmente
sfruttando all’osso anche i lavoratori, già vessati da ritmi durissimi,
malattie professionali e stanchezza cronica. Che per questo, nonostante il
regime repressivo che vige nella Fiat di Marchionne e le incredibili pressioni
aziendali, continuano ad aderire agli scioperi organizzati dalla maggioranza
delle RSU Fiom. Scioperi che stanno avendo un successo inaspettato nonostante
gli ostacoli posti dalla dirigenza locale e nazionale dello stesso sindacato:
Sabato scorso, intatti, l’adesione è stata circa del 50%, e questo nonostante
fossero tre settimane che il Sabato non si lavorava e quindi mancasse uno dei
tristi motivi del successo degli scioperi precedenti, cioè la stanchezza fisica
di operai che non ce la fanno più a sostenere certi ritmi. Due settimane fa
c’erano le vacanze pasquali, la settimana precedente invece l’azienda aveva
revocato lo straordinario senza addurre motivazioni. Ma la motivazione è
chiara: la riuscita degli scioperi che stanno venendo portati avanti da mesi,
con tanto di corteo interno in grado di coinvolgere 200 operai!
Che dopo tre
settimane gli scioperi continuino a riscuotere questo successo in condizioni
così difficili è un dato importantissimo. Che una delle ragioni del successo
sia proprio la stanchezza e l’esasperazione dovrebbe motivare le dirigenze
sindacali a dare voce alle frustrazioni di chi non ce la fa più a essere
sfruttato e a trovare le strategie migliori per lottare contro lo sfruttamento
della Fiat. Anche perché l’azienda non ha alcuna intenzione di interloquire con
i propri dipendenti ed è chiusa in un assordante silenzio. Purtroppo non sembra
proprio questa l’intenzione dei funzionari sindacali. Se ormai Film e Uilm sono
pienamente allineati a Marchionne, gravissimo risulta il comportamento della
FIOM, che pure riconosce la validità delle ragioni degli scioperi, ma ha
colpito i propri delegati con assurde dichiarazioni di incompatibilità con la
propria organizzazione sindacale. La loro colpa sarebbe infatti aver provato a
portare avanti gli interessi dei lavoratori andando al di là degli steccati
sindacali, provando a coordinarsi con i sindacati di base e con altri
lavoratori. Ma se ci vogliono compatibili e sempre più sacrificati al
dispotismo aziendale, a ritmi esasperanti e salari miseri, allora non possiamo
non ripetere che SIAMO TUTTI INCOMPATIBILI!
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