Dalla Ferriera tre “nuvole” in
quattro giorni VIDEO
L’ultimo
episodio nel pomeriggio di lunedì 25 aprile. Il senatore Battista chiede la
chiusura dell’area a caldo
25 aprile
2016
TRIESTE Tre nuvole di fumo nerissimo e denso in appena
quattro giorni, l’ultima nel tardo pomeriggio di lunedì 25 aprile, accompagnata
da un’alta fiammata e da un sordo e minaccioso boato, avvertiti e visti in
tutto il quartiere con una certa apprensione.
Trieste,
dalla Ferriera fiammate e fumo Fumo nero dalla Ferriera di Servola: quarto episodio
in tre giorni. Il filmato, girato da Antonio Bove e inviato in redazione dal
Comitato No Ferriera, si riferisce al tardo pomeriggio di lunedì 25 aprile: si
possono notare lo sbuffo di fumo e le lingue di fuoco, alte molti metri, nonché
un sordo boato. Ma cosa sta succedendo alla Ferriera? La situazione
delle emissioni inquinanti non doveva essere sotto controllo e in rapido
miglioramento? Se lo chiedono non solo gli abitanti di Servola, sempre
più preoccupati per l’inquinamento
Ma a preoccuparsi sono anche i lavoratori,
quotidianamente impegnati nell’impianto siderurgico, a diretto contatto tra
l’altro con le strutture dell’area a caldo. Per capire le ragioni di questi
ravvicinati episodi, oggi le Rsu incontreranno il responsabile della
produzione, l’ingegner Vincenzo Dimastromatteo, che ha assunto di recente
questo incarico proveniente dalle acciaierie Ilva di Taranto. Sulle cause della
nuvola di lunedì, data la giornata festiva non è stato possibile contattare
l’azienda per conoscere le ragioni di questo nuovo «sbuffo». In merito agli
altri due casi, anche questi documentati dai lettori, quello di venerdì era
simile alla fumata di lunedì. E per esso l’azienda aveva spiegato con una nota
che lo «sbuffo» proveniente dell'altoforno era durato circa 20 secondi ed era
«dovuto all’apertura di due valvole bleeder, causata da un repentino aumento
della pressione nell’altoforno. Le valvole bleeder - aveva spiegato l’azienda -
sono un sistema di sicurezza per gestire eventuali sovrapressioni» durante il
funzionamento dell’impianto.
Quanto alla nuova rossastra levatasi sabato
dall’impianto, Siderurgica Triestina ha invece parlato di «comportamento
anomalo della massa refrattaria (massa a tappare) utilizzata per la chiusura
del foro di colata, la quale era già stata precedentemente sostituita per
risolvere un analogo problema occorso». Nella lettera inviata agli enti locali
e a quelli sanitari si legge anche che «durante la fase di apertura del foro di
colata per lo spillaggio della ghisa si è avuta una reazione anomala del
metallo fuso col refrattario, che ha fatto sviluppare per pochi secondi
un’emissione di polveri rossastre fuoriuscite dal capannone dell’altoforno.
L’azione correttiva immediata - riporta la nota - è stata la sostituzione del
lotto di materiale in campo».
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