Un'ottima
e rappresentativa partecipazione ha accolto gli autori del libro “Ilva la
tempesta perfetta” al Centro sociale 'Casa rossa' di Massa, per l'iniziativa
organizzata dai compagni di “Area-globale”.
La calorosa
accoglienza, l'interesse, il clima solidale militante, sono stati davvero
un'espressione di quell'unità, solidarietà e collegamento tra realtà e
situazioni di lotta proletaria, su cui i compagni del centro sociale sono
attivamente impegnati sul territorio.
Questo ha
contribuito al fatto che la relazione della compagna di Taranto fosse ricca,
ampia e affilata, rendendo le pagine del libro, la lotta contro padron Riva e
la vicenda di Taranto una cosa viva, in cui fatti, avvenimenti e posizioni
hanno rappresentato lo scontro di classe.
E' stata
portata una denuncia accesa e scientifica dei padroni, del capitale, dei
governi, e raccontato
come operai e masse hanno cercato di ribellarsi e
agire, pur in un quadro di confusione, in parte esistente, in parte provocata
dal nemico di classe e dai suoi agenti nelle fila delle masse.
In questi
due anni è stata portata avanti una “partita” epocale, che ha riguardato la
situazione nazionale e anche internazionale.
Questa
battaglia gli operai dell'Ilva l'hanno, momentaneamente, persa; come tante
realtà di lavoratori in questa fase perdono in tutt'Italia. Era possibile
capitalizzare il potenziale espresso nei due anni, ma non è avvenuto. In Ilva,
come è spiegato nel libro, gli operai hanno perso anche perchè sono stati
prima, negli anni precedenti, lasciati soli, quando lottavano per la sicurezza
e la salute e venivano per questo repressi dall'azienda ed espulsi dalla Fiom,
poi quelli stessi, ambientalisti, che non li avevano appoggiati nei due anni
caldi li hanno quasi colpevolizzati o resi invisibili.
I due anni
di Taranto raccontati dal libro hanno colpito i compagni presenti, li hanno
portati da osservatori a dentro la vicenda dell'Ilva.
Per questo è
cominciato subito un dibattito in cui i giovani di 'Casa rossa', gli operai
presenti, i compagni militanti comunisti, sono intervenuti con contributi e
domande.
I compagni
di 'Casa rossa' hanno parlato del corteo a Massa contro il jobs act,
dell'invasione del Comune di Mssa, dell'occupazione della sede del PD, delle
reazioni repressive, con ordinanze di condanna, multe, denunce di “resistenza a
pubblico ufficiale” per un corteo. La partecipazione al fianco dei lavoratori,
ha visto la repressione agire per isolare i compagni dai lavoratori, cercare di
dividere in “buoni” e “cattivi”. Ma a questo i compagni hanno contrapposto con
chiarezza la linea che nella repressione nessuno viene mai lasciato solo, e che
la lotta continua, perchè “se colpiscono uno colpiscono tutti”.
Sono quindi
intervenuti diversi compagni lavoratori. In particolare un operaio delegato
della Sanac che, ascoltando l'attitudine di Riva nei confronti dei delegati che
lottavano per la sicurezza in Ilva, ha detto che anche lui è stato punito per
le stesse ragioni.
Particolare
dibattito ha suscitato la figura di Landini e della Fiom che nel racconto della
presentazione del libro era segnalato come obiettivo – insieme ai segretari
nazionali di Cgil, cisl e uil – della forte contestazione del 2 agosto a
Taranto da parte di centinaia di operai e giovani dell'”Apecar”.
Questo fatto
ha creato dibattito proprio perchè smantella la figura “televisiva” del leader
della Fiom, come “antagonista” dei padroni, dalla Fiat all'Ilva. Landini, per
quanto riguarda l'Ilva, è stato inchiodato alla figura effettiva di colui che
ha espulso proprio i delegati più combattivi sul terreno della sicurezza,
quelli che diverranno poi i 'capi' del 'Comitato 'Liberi e pensanti', nel bene
e nel male.
Altri
interventi hanno sottolineato alcune tematiche importanti per una posizione di
classe:
la questione
dell'ambiente che non può essere affrontata come se fosse al di sopra, separata
dal contrasto capitale/lavoro;
Il rapporto
diretto tra Riva e i partiti e gli esponenti politici, che ha mostrato
chiaramente il ruolo del capitale di uso/controllo/determinazione della
politica, delle Istituzioni, degli organi di controllo.
Simpatica è
stata a fine serata la corsa ad acquistare il libro, anche come un modo per
dimostrare un legame e per continuare un dibattito che non finiva mai. Col
reciproco impegno che la cosa non finiva lì, accompagnato quasi da un
sentimento autocritico per non aver fatto nei giorni caldi raccontati dal
libro, ma anche adesso, abbastanza per partecipare a questa battaglia.
Nessun commento:
Posta un commento