da Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
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Taranto ancora una volta in lotta i migranti del Bel Sit affidati alla
Associazione Salaam della famigerata Simona Fernandez.
I migranti devono lottare e vincere come nella lotta per i documenti di
identità autorganizzati con lo Slai Cobas.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe chiama all'unità e alla
mobilitazione generale anche in vista della manifestazione nazionale del 12 novembre
a Roma.
Manifestazione di richiedenti asilo anche sotto la Prefettura
La protesta dei migranti
Il blocco stradale sulla Litoranea salentina, durato circa un’ora, ad opera di una ventina di ospiti del vicino hotel Bel Sit, la cui gestione è affidata alla Salam.
In contemporanea, la protesta sotto la Prefettura di una quarantina di persone di cui si occupa la Cometa di Palagiano. Scoppia, con due distinte manifestazioni – confluite poi a Palazzo del Governo – la rivolta degli immigrati. Tratto comune della protesta è la mancata erogazione del cosiddetto pocket money, cioè i soldi che i migranti hanno, o dovrebbero avere, a disposizione oltre a vitto ed alloggio. Una protestae clamorosa, quella messa in atto dai due gruppi di immigrati, in buona parte giovanissimi. Sulla Litoranea è intervenuta la Polizia.
Il blocco stradale sulla Litoranea salentina, durato circa un’ora, ad opera di una ventina di ospiti del vicino hotel Bel Sit, la cui gestione è affidata alla Salam.
In contemporanea, la protesta sotto la Prefettura di una quarantina di persone di cui si occupa la Cometa di Palagiano. Scoppia, con due distinte manifestazioni – confluite poi a Palazzo del Governo – la rivolta degli immigrati. Tratto comune della protesta è la mancata erogazione del cosiddetto pocket money, cioè i soldi che i migranti hanno, o dovrebbero avere, a disposizione oltre a vitto ed alloggio. Una protestae clamorosa, quella messa in atto dai due gruppi di immigrati, in buona parte giovanissimi. Sulla Litoranea è intervenuta la Polizia.
“In Prefettura vedremo cosa il Ministero dell’Interno potrà garantire loro” dichiara Simona Fernandez dell’associazione Salam. “Loro vogliono il pocket money, ma noi oggi non possiamo più anticipare queste somme. Gli ultimi soldi arrivati dal ministero risalgono a dicembre 2015. Noi siamo riusciti ad anticipare il denaro sino a giugno di quest’anno. Ora ci è impossibile; riteniamo sia più importante ed urgente garantire un tetto ed i pasti per tutti, come stiamo facendo”.
In queste ore la ‘rivolta del pocket money’ coinvolga anche altre realtà. In Sardegna, ad esempio, oggi è andata in scena la seconda manifestazione in due settimane. Anche a Narcao è stata bloccata la strada, in questo caso quella che porta in paese dalla frazione dove si trova l’albergo, trasformato in centro di accoglienza da centotrenta posti, che ospita i migranti. Lunedì invece un gruppo di immigrati ha manifestato rumorosamente a Potenza, sotto la sede della Prefettura.
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