COME
I LAVORATORI SANNO,
dal
giorno dopo le assemblee di Luglio, in cui erano state poste chiare
ed irrinunciabili condizioni a trattative sulla Solidarietà, sono partite le
manovre e le tresche per aggirare le loro decisioni e rispondere
con un “obbedisco” alla chiamata dell’azienda. Già il 18 Luglio, dopo il
rifiuto della Piaggio a trattare sui punti richiesti dai lavoratori, denunciammo
l’approvazione, da parte della RSU, di un ordine del giorno per firmare
comunque la Solidarietà e lasciare ai lavoratori soltanto la possibilità di
dire un SI’ o un NO a cose fatte.
Dopo diverse riunioni in cui la Piaggio li ha messi alle strette, la maggioranza della RSU e le Segreterie Provinciali di FIOM, FIM e UILM hanno deciso che era ora di stringere i tempi. Il 28 ottobre, infatti, la RSU ha bocciato la mozione presentata da noi, maggioranza dei delegati FIOM, che pretendevamo il rispetto della volontà dei lavoratori. Hanno poi deciso il rinvio di ogni rivendicazione a dopo la chiusura sulla Solidarietà e addirittura respinto la richiesta di un’assemblea retribuita prima di andare a trattare con l’azienda. In tutta la vicenda il ruolo dell’USB è stato solo comico: costretti prima a sostenere la nostra posizione nelle assemblee di Luglio, nell’ultima RSU i delegati USB hanno sconfessato se stessi due volte, votando contro i risultati di quelle assemblee e sostenendo la decisione di rinvio.
Per di più, i delegati USB si sono fatti promotori della costruzione di una nuova Piattaforma insieme a FIM e UILM, che non ha altro scopo che affossare la Piattaforma FIOM approvata tre anni fa da 1200 lavoratori (quasi l’unanimità dei votanti), e da loro stessi sostenuta.
Dopo diverse riunioni in cui la Piaggio li ha messi alle strette, la maggioranza della RSU e le Segreterie Provinciali di FIOM, FIM e UILM hanno deciso che era ora di stringere i tempi. Il 28 ottobre, infatti, la RSU ha bocciato la mozione presentata da noi, maggioranza dei delegati FIOM, che pretendevamo il rispetto della volontà dei lavoratori. Hanno poi deciso il rinvio di ogni rivendicazione a dopo la chiusura sulla Solidarietà e addirittura respinto la richiesta di un’assemblea retribuita prima di andare a trattare con l’azienda. In tutta la vicenda il ruolo dell’USB è stato solo comico: costretti prima a sostenere la nostra posizione nelle assemblee di Luglio, nell’ultima RSU i delegati USB hanno sconfessato se stessi due volte, votando contro i risultati di quelle assemblee e sostenendo la decisione di rinvio.
Per di più, i delegati USB si sono fatti promotori della costruzione di una nuova Piattaforma insieme a FIM e UILM, che non ha altro scopo che affossare la Piattaforma FIOM approvata tre anni fa da 1200 lavoratori (quasi l’unanimità dei votanti), e da loro stessi sostenuta.
Dopo la riunione di giovedì scorso, in cui l’azienda ha chiesto una soluzione in tempi rapidi, FIM, UILM e il Segretario provinciale FIOM hanno deciso di dar seguito al loro schema di Luglio: assemblee di pura informazione e referendum su un accordo già pronto.
Gli
argomenti in favore della firma sono solo pretestuosi e ridicoli: dire che la
Solidarietà è meglio della CIG perché può coprire fino a tre anni su cinque di
sospensione del lavoro vuol dire prevedere di stare a casa sette mesi l’anno!
Non c’è poi niente di più chiaro e sperimentato di quanto valgano gli
“impegni” a discutere delle Meccaniche! Se poi si aggiungesse l’ennesima firma
sulla mobilità di 180 persone, anche considerando il 25% di trasformazione dei
ptv, il risultato sarebbe la perdita di altri 150 posti di lavoro. In realtà,
come dimostra l’esperienza degli ultimi anni e come è anche chiaro dai quattro
mesi di insistenza della Piaggio, la Solidarietà è importante per l’azienda
perché le fornisce strumenti di totale flessibilità ed arbitrio nella
gestione dell’orario di lavoro e di ricatto e discriminazione nei
confronti dei lavoratori. Ma soprattutto, all’azienda preme dimostrare che i
lavoratori non possono dire NO alle sue richieste, né mettere condizioni sui
contenuti e gli obiettivi delle trattative. Quello che piace all’azienda sono
sindacati e RSU ubbidienti, disponibili a subire i piani della Piaggio (diminuzione
occupazione, aumento prodotti importati, aumento carichi di lavoro), che si
limitano a chiedere l’elemosina e si adoperano per spegnere ogni
iniziativa dei lavoratori tesa a rivendicare reali cambiamenti a partire dalle
proprie esigenze… COME I LAVORATORI SANNO.
AL REFERENDUM VOTIAMO
NO!
RSU FIOM PIAGGIO
RSU FIOM PIAGGIO
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