mercoledì 9 novembre 2016

5 novembre - Ilva Taranto: operai che non si piegano e lottano



Vincenzo DeMarco l'operaio Ilva che non si sottomette alle logiche di sfruttamento dei padroni riceve convocazioni dai capi e minacce scritte vigliaccamente sul suo armadietto. MA NOI VOGLIAMO SAPERE NOME E COGNOME DI QUESTI CAPI, PERCHE' LO SLAI COBAS LI DENUNCERA' E SARANNO LORO A PRENDERSI PAURA... 


Ecco la risposta di Vincenzo:
A distanza di tempo e zitti zitti strisciando tornano all'attacco.
Lunedì capi, capetti, sotto capi e qualche altro vogliono parlarmi...
... E intanto trovo questo regalo da parte di qualche ZERBINAZIENDALISTA.
Questi sono i miei armadietti... Cari miei meritate tutto IL PEGGIO DEL MONDO.

Questo è IL FUOCO AMICO di cui parlavo in post precedenti
PS: a me non mi zittite
#Maipiùzitti

Fuoco amico
Non ho paura di dire la verità, non ho paura delle conseguenze, non ho paura di lottare per una causa giusta e mai ne avrò. Non ho paura che la gente sappia. Deve sapere.
Non ho paura dello: "sputi nel piatto in cui mangi" o del "poi mangio a casa tua".
Non ho paura dei colleghi "canaglia" perché sono molti di più i colleghi "fratelli".
Non ho paura di queste cose né di tantissime altre...
Di cosa ho paura? Del "fuoco amico"
Quello fa male, molto male
"Ritrovarsi senza volerlo nel mezzo di una stupida guerra, ritrovarsi ferito dal fuoco amico di una stupida guerra, perché ogni guerra lo è, specie quelle tra amici-nemici... Questo mi fa paura, restare ferito dal fuoco amico nel mezzo di una stupida guerra tra amici"


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