Cobas all'attacco "Ex
ACNA la più grande discarica di rifiuti tossici d'Europa, lavoratori malati e
uccisi devono essere risarciti"
"I risarcimenti devono riguardare tutti coloro
che sono stati danneggiati, ma in particolare chi lavorò nella fabbrica del cancro
nei cent'anni di veleno, tra la fine dell'800 e il 1999".
Si riapre la questione Ex Acna, o meglio, non è mai
stata chiusa e, se da un lato i comuni valbormidesi chiedono il risarcimento
dei danni ambientali, dall'altro lato ci sono i lavoratori. Proprio al loro
fianco si schierano i Cobas Valbormida chiedendo un risarcimento per tutti
coloro che, lavorando in quegli ambienti hanno poi manifestato alcune gravi
malattie.
Affermano i Cobas "Due elementi importanti si
aggiungono alla grande battaglia contro l'ex ACNA di Cengio. La Commissione
europea ha definito le aree Acna come la più grande discarica di rifiuti
tossici d'Europa, ben 5 milioni di metri cubi. I Comuni della Valbormida,sia
ligure che piemontese, richiedono formalmente il risarcimento del danno
ambientale tramite uno studio legale di Cairo."
In questo quadro, però, i Cobas guardano con
attenzione alle famiglie " C'è però un punto da chiarire: VANNO
COINVOLTE NELLA CAUSA LE FAMIGLIE DEGLI EX OPERAI UCCISI DALL'ACNA per tumori
alla vescica, mesotelioma pleurico o peritoneale da amianto, altri tipi di
cancro."
Continuano "La causa ETERNIT di Casale deve
estendersi alla Valbormida. I risarcimenti devono riguardare tutti coloro che
sono stati danneggiati, ma in particolare chi lavorò nella fabbrica del cancro
nei cent'anni di veleno, tra la fine dell'800 e il 1999". Concludono "Non
solo, ma è bene indagare a fondo sulle malattie mortali in tutte le fabbriche
chimiche della Valbormida, senza eccezioni "
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