La
Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro lo spacchettamento dei
processi per la morte di 258 persone a causa dell'amianto Eternit. I processi
rimangono quindi incardinati a Torino, Vercelli, Napoli e Reggio Emilia.
Confermato anche il "declassamento" dell' accusa da omicidio doloso
in omicidio colposo
CASALE
MONFERRATO - La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi della
Procura Generale e del Pubblico Ministero di Torino contro lo spacchettamento
dei processi per la morte di 258 persone a causa dell'amianto Eternit. I
processi rimangono quindi incardinati a Torino, Vercelli, Napoli e Reggio
Emilia. Confermato anche il "declassamento" dell' accusa da omicidio
doloso in omicidio colposo.
Questa è la
sentenza pronunciata questa mattina dalla Corte di Cassazione, che ha ribadito
cioè che era già stato sostenuto nella giornata
di ieri, mercoledì 13 dicembre, dal procuratore generale della Cassazione,
Delia Cardia, Ovvero
l'inammissibilità del ricorso. Oggi confermato dai giudici.
"Siamo soddisfatti. Avevamo eccepito l'inammissibilità dei ricorsi e la Corte ha deciso in questa direzione" ha commentato il professor Astolfo Di Amato, avvocato difensore di Stephan Schmidheiny, ex Ad di Eternit Italia, nel processo Eternit bis. "C'erano dei vizi formali" ha sempre sostenuto.
Di diverso parere l'avvocato Massimiliano Gabrielli, dell'Anmil, che parla di "ennesimo regalo a Schmidheiny". "Quando una organizzazione imprenditoriale continua consapevolmente a far soldi sulla pelle della gente - ha sostenuto - bisogna parlare di omicidi volontari, senza se e senza ma..."
"Siamo soddisfatti. Avevamo eccepito l'inammissibilità dei ricorsi e la Corte ha deciso in questa direzione" ha commentato il professor Astolfo Di Amato, avvocato difensore di Stephan Schmidheiny, ex Ad di Eternit Italia, nel processo Eternit bis. "C'erano dei vizi formali" ha sempre sostenuto.
Di diverso parere l'avvocato Massimiliano Gabrielli, dell'Anmil, che parla di "ennesimo regalo a Schmidheiny". "Quando una organizzazione imprenditoriale continua consapevolmente a far soldi sulla pelle della gente - ha sostenuto - bisogna parlare di omicidi volontari, senza se e senza ma..."
A
Torino, il 19 dicembre c’è il processo per due vittime dell’amianto di
Cavagnolo e Schmidheiny è accusato di omicidio colposo con colpa cosciente. A
Napoli,invece, il pm ha chiesto invece l’imputazione di omicidio doloso, ma
l'udienza è slittata al nuovo anno. Mentre in attesa della Cassazione erano le
procure di Vercelli, che deve occuparsi del maggior numero di morti compresi
gli oltre 240 dl Casale e di Reggio Emilia.
I processi
saranno dunque suddivisi tra gli uffici giudiziari di Vercelli (competente per
Casale Monferrato),Torino, Napoli e Reggio Emilia, e riguardano la morte di 258
persone provocata dall'amianto negli stabilimenti italiani Eternit e nei
territori limitrofi, che si occuperanno dei singoli casi di decesso registrati
nel proprio distretto di competenza.
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