TARANTO - Un
bonifico di 92 euro per un mese di lavoro e tagli alla retribuzione in caso di
assenza anche di soli tre minuti dalla postazione per andare alla toilette. Con
le conseguenze che i compensi scendevano anche a 33 centesimi l’ora. È quanto
denuncia la Slc Cgil di Taranto, che ha scoperto e denunciato un call center
che avrebbe sfruttato le lavoratrici. Sette di queste si sono rivolte al
sindacato, al quale hanno raccontato la propria storia. Un esposto è stato
presentato alla Procura della Repubblica di Taranto. «Un annuncio su un sito
web - ha spiegato Andrea Lumino della Slc Cgil ionica - parlava di una azienda
di Lecce con sede a Taranto, in via Bari, che offriva ben 12 mila euro
all’anno, ma la realtà non solo era differente, ma superava di gran lunga la
loro immaginazione...
Alle loro rimostranze, «l’azienda ha risposto che lasciando il posto per andare al bagno e anche per un ritardo di tre minuti non riconosceva l'intera retribuzione oraria... La Slc Cgil ha interessato i propri legali «che hanno valutato la possibilità - ha concluso Lumino - di collegare questa situazione alla legge contro il caporalato»
Alle loro rimostranze, «l’azienda ha risposto che lasciando il posto per andare al bagno e anche per un ritardo di tre minuti non riconosceva l'intera retribuzione oraria... La Slc Cgil ha interessato i propri legali «che hanno valutato la possibilità - ha concluso Lumino - di collegare questa situazione alla legge contro il caporalato»
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