giovedì 7 dicembre 2017

7 dicembre - Caporalato nel profondo Nord: Caporalato a Brescia, sfruttava profughi a 3,50 euro all'ora: arrestato imprenditore



In manette anche un collaboratore di 42 anni che reclutava i migranti. Il titolare della ditta che confeziona calze imponeva turni di 10 ore al giorno per 6 giorni alla settimana
06 dicembre 2017
Sfruttamento e caporalato aggravato nei confronti di migranti: sono gli elementi rilevati in un'azienda di Brescia che hanno portato all'arresto di un imprenditore di 56 anni e di un 42enne nato in Pakistan che reclutava il personale. Il pachistano, in pratica, si occupava di individuare la manovalanza tra i richiedenti asilo, mentre il titolare di una ditta che confeziona calze offriva loro un'occupazione per la quale - ma non sempre - offriva un corrispettivo di circa 3,50 euro all'ora. Il tutto associato a turni di lavoro da dieci ore al giorno per sei giorni alla settimana.

L'indagine è partita dopo una serie di controlli in una delle strutture di accoglienza della zona, dove i militari avevano raccolto alcune dichiarazioni sospette. I migranti, infatti, avevano affermato di lavorare in aziende della bassa Bresciana. Le forze dell'ordine hanno effettuato controlli nelle attività indicate e in una di queste hanno notato tre persone dileguarsi sul retro. Le irregolarità amministrative riscontrate nel corso dell'ispezione e le risposte elusive rese dal titolare dell'azienda, oltre all'atteggiamento di sudditanza colto tra gli operai presenti, hanno dato il via a ulteriori acquisizioni di notizie ed elementi che hanno fatto emergere all'interno della ditta la situazione di sfruttamento e caporalato aggravato. Hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'imprenditore italiano e del pachistano i carabinieri di Carpenedolo e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brescia.

Nessun commento:

Posta un commento