Lo
Slai cobas per il sindacato di classe sostiene lo sciopero delle donne deciso
dall’assemblea nazionale delle donne del 25 novembre. E ha indetto formalmente
lo sciopero dell’8 marzo.
Sin
dal 2013, raccogliendo l'appello delle compagne del Movimento Femminista
Proletario Rivoluzionario che lanciarono un primo sciopero delle donne in
Italia, lo Slai cobas sc appoggiò e diede il suo sostegno concreto alla
proclamazione e realizzazione dello sciopero. Le lavoratrici dello Slai Cobas
per il sc, già in lotta in diversi settori (dalla scuola, alla sanità, alle
cooperative sociali, agli appalti comunali, alle disoccupate…) aderirono allo "sciopero delle donne".
“Scoprendo” attraverso la lotta quotidiana che alle ragioni di classe si
intrecciano inevitabilmente le ragioni di genere, queste lavoratrici hanno
trasformato una parola d’ordine giusta nella pratica concreta dello sciopero.
Uno
sciopero vero e non simbolico come la Cgil della Camusso in quel 2013 cercò
invano di imporre per boicottarlo di fatto; uno sciopero in carne e ossa e non
di mera adesione formale come hanno fatto negli anni successivi alcuni
sindacati di base.Una vera sfida, una rottura contro padroni, governo, Stato
borghese, che da 2013 ha visto negli anni un’adesione concreta e attiva di
altre lavoratrici, operaie, precarie, con numeri per nulla scontati e
significativi che hanno anche fatto effetto sui padroni, vedi i provvedimenti
repressivi nei confronti di lavoratrici di alcuni settori specifici (Sodexo,
Electrolux, commercio) che hanno osato fare lo sciopero delle donne.
Da
due anni la parola d’ordine dello “sciopero delle donne” è stata assunta anche
dal movimento femminista NUDM che all’assemblea nazionale del 25 novembre a
Roma lo ha rilanciato per la giornata internazionale delle donne dell’8 marzo
prossimo, dopo la grande manifestazione del 24 novembre che ha confermato il
ruolo di avanguardia del movimento delle donne nella lotta contro l’attuale
governo fascio-populista, razzista e sessista Lega/M5S. La condizione sociale
di doppio sfruttamento e di doppia oppressione delle donne, che partendo dai
posti di lavoro si allarga a tutti gli altri ambiti, familiare, culturale,
sessuale, con al centro la questione della violenza in tutte le sue forme e la
sua tremenda punta di iceberg i femminicidi, oggi con il salto di qualità
rappresentato dal governo Salvini/Di Maio con la sua azione, propaganda,
provvedimenti, diviene sempre più pesante e inaccettabile: l’oscurantista DDL
Pillon, il decreto sicurezza fascio-razzista Salvini che attacca i migranti e
chi lotta per il lavoro, la casa, in cui le donne spesso più povere sono in
prima fila, la cosiddetta “quota 100” che penalizza in particolare le donne, le
campagne ideologiche pro sacra famiglia e contro l’aborto…Anche nello sciopero
dell’8 marzo la lotta contro questo governo dovrà essere al centro.
Lo
Slai cobas sc, le lavoratrici in esso organizzate sono impegnate anche
quest’anno perché lo sciopero delle donne sia uno sciopero vero, e veda sempre
più protagoniste le lavoratrici, le proletarie, quelle più sfruttate e
oppresse, le disoccupate. Lo Slai cobas sc
sostiene la piattaforma dello sciopero delle donne che le lavoratrici,
l’Mfpr, il movimento delle donne ha costruito, come frutto delle lotte e
bisogni espressi in esse e di un lavoro di inchiesta diretta e indiretta.
Lo
Slai cobas sc ritiene che il sindacato di base e classe, e tutte le forze
sindacali di classe, dovunque siano, debbano mettersi al servizio della lotta
delle donne, delle lavoratrici, delle proletarie, perchè questa lotta è una
ricchezza per l’intera classe proletaria, contribuisce ad una presa di
coscienza più generale e ad una trasformazione, essa pone sul tappeto la
necessità della lotta a 360°, della lotta rivoluzionaria contro questo sistema
sociale capitalista che fa dello sfruttamento e oppressione delle donne una sua
base fondamentale, e che non può essere riformato ma rovesciato.
Pensiamo
che lo sciopero delle donne sia un’arma anche all’interno dell’organizzazione
sindacale per contrastare e lottare contro ogni forma di maschilismo, sessismo,
di sottovalutazione, di riduzione ad un punto all’ordine del giorno della
questione delle donne; è una battaglia, quindi, anche verso i lavoratori e i compagni
di lotta.
Per
questo chiamiamo i lavoratori dello Slai cobas sc in ogni posto di lavoro a
sostenere attivamente e concretamente lo sciopero delle donne, a propagandarlo
tra gli altri lavoratori e lavoratrici, a contrastare azioni antisciopero da
parte di padroni, capi, sindacati collaborazionisti a realizzare assemblee nei
luoghi di lavoro e dovunque è necessario.
Chiamiamo
gli altri sindacati di base che hanno proclamato lo sciopero dell’8 marzo a
unire le nostre forze nelle varie città e realtà lavorative affinché lo
sciopero sia grande, esteso, tocchi il maggior numero di posti di lavoro.
30.1.19
Slai Cobas per il sindacato di classe