Un
collega ha praticato per un quarto d’ora le manovre di rianimazione
pur di salvarla. Lascia marito e due figli l’operaia di 50 anni
morta sul lavoro. Tragedia
sul lavoro nella mattinata di martedì 26 marzo a Cazzano
Sant’Andrea. Un’operaia di 50 anni, Monica Cavagnis di Gazzaniga,
è morta strangolata dalla sciarpa che indossava, finita negli
ingranaggi di un macchinario tessile che stava controllando,
all’interno del Tappetificio Radici in via Cavalier Pietro Radici.
Una morte assurda, che ha lasciato nello sconcerto colleghi e amici
della donna, sposata e madre di due figli, di 23 e 18 anni.
É
QUESTO SISTEMA FONDATO SUL PROFITTO A CUI NON INTERESSA NIENTE DELLA
VITA E SICUREZZA DEI LAVORATORI
Non
si può continuare a morire IN FABBRICA PERCHÉ PER I PADRONI
GLI OPERAI SONO MERCE DA CONSUMARE, SENZA VINCOLI MORALI NE LIMITI.
Schiacciati
in un macchinario o sotto il carico di una gru. Corrosi da sostanze
tossiche e nocive, o consumati ‘lentamente’ alla catena. Con
ritmi sempre più veloci, per la massima produzione con meno operai
possibili. La sicurezza come una spesa da ridurre, formazione
inadeguata, precarietà, assenza di controlli fanno il resto.
La
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO e sul
territorio invita tutti a mobilitarsi insieme
RETE
PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E TERRITORIO
NODO:
Milano/Bergamo
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