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MARZO: SCIOPERO!
Uno
sciopero globale per dire basta a
Femminicidi,
stupri, violenza domestica e schiavitù sessuale,
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Ricatti, Molestie e discriminazione sui posti di lavoro, dove le lavoratrici che denunciano devono essere tutelate e non perseguite.
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Permesso di soggiorno condizionato al matrimonio.
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Attacchi alla libertà di scelta in materia di procreazione e ostacoli alla piena applicazione della 194
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Precarietà che non permette progetti di vita e salari spesso inferiori a quelli dei colleghi uomini.
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Un welfare, ormai inesistente, che si scarica sul lavoro di cura gratuito e sfruttato che appesantisce la vita delle donne, in particolare di quelle proletarie.
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Decreto sicurezza che attacca gli immigrati e criminalizza le lotte più radicali, che prevede fino pene severissime anche per semplici blocchi stradali!
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Disegno di legge Pillon, di questo governo fascio-clericale che, con le sue parole d'ordine “Dio, Patria, Famiglia, Razza” vuole difendere l'istituzione della famiglia persino nei casi di violenza domestica, restaurando un modello di famiglia autoritaria e patriarcale, cancellando le misure a tutela di donne e bambini. Un vero e proprio attacco alle classi sociali più deboli che rende le cause accessibili solo ai ricchi.
Noi,
lavoratrici/ri delle Poste, certo non siamo messi troppo bene, siamo
al limite del sopportabile in tutti gli ambiti, CMP, BANCOPOSTA, ma
soprattutto nel RECAPITO, dove l'ultima ristrutturazione (Piano
Deliver
2022)
con la consegna a giorni alterni ci costringe a lavorare a ritmi
frenetici e con la corrispondenza che giace e ci circonda da tutte le
parti, siamo nel caos a causa della più completa disorganizzazione e
tagli di zone con aumenti esponenziali dei carichi di lavoro, in
condizioni igieniche pessime e strumenti insicuri.
E'
chiaro che tutto questo logora, causa infortuni, spesso anche
mortali, visto che il nostro lavoro si svolge per strada, siamo
sempre più stanchi e ammalati.
Dopo
tutto questo, smontiamo e andiamo a casa pronte per pulire la casa,
fare la spesa, curare i figli, gli anziani e uomini di sana e robusta
costituzione.
E'
proprio il caso di gridare BASTA!
Per
tutte queste ragioni, anche noi in POSTE ITALIANE, SCIOPERIAMO e
saremo in piazza perché essere contro le discriminazioni di genere
significa lottare contro tutte le diverse forme di oppressione e i
loro intrecci: le discriminazioni e la violenza di genere, lo
sfruttamento del lavoro, il razzismo, la violenza del capitalismo che
si esprime anche nella distruzione dell’ecosistema nel quale
viviamo.
Perciò
vogliamo esserci con le operaie, le maestre, le studentesse e con le
lavoratrici, spesso immigrate, che già lottano nei propri posti di
lavoro, ed essere protagoniste di questa nuova giornata, quanto mai
necessaria per essere più forti e più uniti contro gli attacchi di
padroni e governo.
Le
lotte delle lavoratrici (Italpizza, Montello) hanno dimostrato come
le donne non arretrano, ma si espongono coraggiosamente per rompere
le doppie e triple catene che il potere patriarcale da sempre ci
vuole imporre.
Per
questo chiamiamo i lavoratori a sostenere attivamente e
concretamente, sia in casa che nei posti di lavoro questo sciopero
che non fa richieste economiche, ma vuole migliori condizioni di vita
e dire basta allo sfruttamento.
Questa
giornata di sciopero non vuole essere un traguardo, ma l'inizio di
una serie di lotte contro la discriminazione di genere!
LAVORATRICI
POSTE
SI.COBAS
– SLAI COBAS per il sindacato di classe
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