mercoledì 20 marzo 2019

20 marzo - DAL CONVEGNO DI TARANTO IL RILANCIO DELLA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E TERRITORI

Dal Convegno di Taranto del 13 marzo alla Provincia.
La partecipazione al convegno delle rappresentanze necessarie per il rilancio e sviluppo dell'azione della Rete su scala locale e nazionale ha permesso di affrontare e indicare la linea e le iniziative da sviluppare.
Due le questioni che con più forza si sono affermate:
- fare della vicenda ArcelorMittal/Ilva AS, lotta delle masse popolari dei quartieri inquinati di Taranto una grande questione nazionale su posizioni di classe, attraverso assemblee iniziative convocate in varie parti d'Italia. In queste assemblee va affermato che c'è una sola soluzione a Taranto, unità operai e masse popolari dei quartieri inquinati, per imporre la radicale ambientalizzazione dello stabilimento, attraverso il blocco di esso con la lotta comune e un piano concreto per tappe che salvaguardi realmente lavoro, sicurezza e salute, ponendo un freno alle fonti inquinanti. 
Questa unità per affermarsi deve battere le posizioni aziendaliste e neo corporative dei sindacati firmatari dell'accordo del 6 dicembre e i piani: meno operai, più sfruttamento e più produzione, più inquinamento dei nuovi padroni indiani. Così come sul territorio bisogna imporre una bonifica e misure d'emergenza sanitarie contro i piani del governo attuale, come di ogni governo dei padroni.
Sul piano nazionale, mobilitare la classe operaia e unire tutte le forze a sostegno della lotta a Taranto. Nella costruzione di questa mobilitazione bisogna separare le posizioni di classe da quella della piccola e media borghesia ambientalista, riformista e antioperaia che ha un ruolo influente nella lotta a Taranto nella visione nazionale della questione Ilva.
Un ruolo centrale in questa mobilitazione assolve la denuncia anticapitalista che riafferma il principio
che “nocivo è il capitale non la fabbrica”, e che solo col potere e le fabbriche nelle mani degli operai la questione è risolvibile nell'interesse della classe e delle masse popolari. Un terreno fondamentale è quello del maxi processo “Ambiente svenduto” che vede coinvolti padroni assassini e i loro complici, paradigma di tutti i processi per morti sul lavoro, inquinamento, devastazione ambientale. La battaglia per giustizia e risarcimenti condotta in particolare a Taranto, dalle parti civili autorganizzate dallo Slai Cobas per il sindacato di classe è una battaglia che va sostenuta a livello nazionale e portata in tutti i processi analoghi che si svolgono nel paese.
In questo quadro è fondamentale il ponte creatosi in occasione di questo convegno tra il processo di Taranto e il processo di Gela, che è un ponte tra proletari e masse in lotta a Taranto con quelle in lotta a Gela. 
- E' stata assunta e va sostenuta la scadenza di una manifestazione rappresentativa a Roma in occasione della decisione della Consulta circa l'Immunità penale concessa ai padroni Ilva e ora Arcelor/Mittal, per opera dei decreti dei governi, da Renzi a Di Maio.
Come in occasione della nascita della Rete nelle seconda metà del 2000, anche questa volta il coordinamento nazionale Slai Cobas sc ha messo a disposizione le sue sedi, i suoi responsabili, i suoi legali per la strutturazione nazionale della Rete, incaricando di condurre la battaglia per l'unità di tutte le energie e le forze disponibili e necessarie. 
La Rete riparte da Milano/Bergamo per il nord; Taranto per il sud, Palermo per la Sicilia. La ricostruzione a Roma avverrà in occasione della realizzazione dell'iniziativa nazionale annunciata.  


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