Lo
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto esprime tutto il suo
dolore alla famiglia del giovane operaio Cosimo Massaro. Quelle gru
che causarono una morte simile nel 2012 di Zaccaria e quella di
Fuggiano nel 2018 operano ancora, senza sicurezza, senza
manutenzione, e gli operai in ogni condizione di tempo ci devono
salire e lavorare. Ancora una volta, possono cambiare i nomi dei
padroni, ma sono sempre la mancanza di sicurezza perchè costa
troppo, col lavoro in ogni condizione, in nome della assassina legge
del profitto, ad averla vinta sulla vita degli operai.
La
morte nel 2012 è parte del "processo Ilva ambiente svenduto",
ma non è cambiato niente.
Le
responsabilità di ARCELORMITTAL sono evidenti e vanno accertate fino
in fondo, e si comprende bene che nessuna immunità penale è
possibile.
E'
giusto e necessario che si esprima la protesta e la mobilitazione
degli operai con lo sciopero - a cui lo Slai Cobas per il sindacato
di classe si associa - e ogni iniziativa necessaria; e che si dica
basta
realmente a lavorare per morire! Se non c'è sicurezza non si deve
lavorare, non diamo la vita per il profitto dei padroni!
SLAI
COBAS per il sindacato di classe - Taranto
A
quanto si apprende, secondo le prime ricostruzioni, una fortissima
raffica di vento avrebbe provocato lo scontro tra due gru in
movimento, la ‘DM 5’ e la ‘DM 8’: dopo l’urto, la prima è
finita in mare portandosi dietro la cabina in cui c’era il gruista,
mentre l’altra è precipitata sulla banchina. il pm Bruschi,
incaricato dell’indagine, ha disposto il sequestro di tutta
l’areaL’operaio
disperso, a quanto si è appreso, si trovava nell’abitacolo della
gru sul quarto sporgente dello stabilimento nel’area portuale ed
era da solo.
Il
caso ha voluto che si trattasse della stessa gru in cui morì
l’operaio Francesco Zaccaria nel novembre del 2012. Soltanto che a
differenza di quel drammatico episodio in cui a cadere in mare fu
solo la cabina, questa volta a precipitare nel tratto di mare
antistante è stata l’intera struttura.
Poco più di un anno fa, nel maggio 2018, sullo stesso sporgente si verificò un altro incidente mortale. A perdere la vita in quella circostanza fu Angelo Fuggiano, dipendente di una ditta dell’appalto. Insieme ad alcuni colleghi, stava sostituendo la fune ad una gru ferma per manutenzione quando la carrucola che stava utilizzando si è staccò dall’alloggiamento – colpendo con violenza il 28enne alla spalla. Vani i soccorsi, pure immediati: l’operato morì poco dopo.
Poco più di un anno fa, nel maggio 2018, sullo stesso sporgente si verificò un altro incidente mortale. A perdere la vita in quella circostanza fu Angelo Fuggiano, dipendente di una ditta dell’appalto. Insieme ad alcuni colleghi, stava sostituendo la fune ad una gru ferma per manutenzione quando la carrucola che stava utilizzando si è staccò dall’alloggiamento – colpendo con violenza il 28enne alla spalla. Vani i soccorsi, pure immediati: l’operato morì poco dopo.
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