Basta morti sul lavoro e per il lavoro
Palermo, 18 marzo 2025
I tre morti e i sette feriti gravi di ieri di Adrano coinvolti in un incidente mentre tornavano la sera dal lavoro nei campi, sono la dimostrazione che le stragi sul lavoro e per il lavoro in questo paese sono diventate una cosa normale, ma che normale non può essere!
Il più giovane dei tre lavoratori agricoli, di 18 anni, si chiamava Rosario Lucchese e lo aspettava la moglie incinta, gli altri due morti subito sono due cinquantenni, Salvatore Lanza di 54 anni e Salvatore Pellegriti, di 56 anni, anche loro sposati e con figli. Degli altri sette, quattro sono in gravi condizioni, tutti usciti al mattino per andare a lavorare nei campi, a raccogliere arance, a un centinaio di chilometri, e non più rientrati a casa, come purtroppo succede a tanti lavoratori di questo paese, che burocraticamente si chiamano morti in itinere.
In particolare, chi lavora nei campi è sottoposto ad uno stress allucinante prodotto da lunghe ore di lavoro, che costa tantissima fatica e con ritmi pesantissimi (ricordiamo i casi di chi è morto mentre lavorava!), che spesso si ammala per i tanti prodotti velenosi che sono costretti ad usare… un lavoro, come tutti sanno, pagato quasi sempre pochissimo.
Sono lavoratori “fantasmi” come oramai vengono chiamati, perché ci si accorge di loro quando succedono queste tragedie, che non sono “fatalità”, come abbiamo gridato mille volte… si tratta chiaramente, per chi vuol vedere, di un sistema nel quale i padroni fanno quello che vogliono, dove non esiste nessun controllo sui modi in cui si lavora per non parlare della “sicurezza sul lavoro”, che, ricordiamolo, è una legge di questo stato ma della quale i padroni e i loro governi se ne fregano.
Ed è innanzi tutto il governo di turno, in questo momento il governo della moderno fascista Meloni, che se ne frega, che garantisce in ogni modo i padroni, i caporali e tutti quelli che attorno a questo affare ci guadagnano, e che anzi dice che i padroni non si devono “disturbare”.
E non vogliono disturbare nemmeno i mezzi di comunicazione al servizio del governo: la notizia di questi lavoratori “fantasmi” è già oggi sparita dai principali telegiornali, perché il governo non vuole che si smontino le balle sulle condizioni di lavoro innanzi tutto e poi sui salari, sulla miseria in ogni ambito che produce questo sistema mentre i stanzia sempre di più soldi per le spese militari e la loro guerra imperialista.
Siamo, insomma, davanti ad una vera e propria guerra perenne contro i lavoratori, che ogni anno fa oltre 1000 morti, e mentre esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle famiglie dei lavoratori morti e auguriamo ai lavoratori feriti di riprendersi presto, diciamo che bisogna farla finita con lo sfruttamento selvaggio dei lavoratori, in questo caso dei lavoratori agricoli e del caporalato.
È fondamentale che i lavoratori delle campagne costruiscano una propria organizzazione forte e fuori dalle organizzazioni sindacali confederali che non fanno che versare lacrime ipocrite ad ogni “incidente”, per lottare fino in fondo contro tutti quelli che tengono in piedi il sistema del Capitale.
Slai cobas per il sindacato di classe
Via Michele Cipolla, 93 Palermo
cobas_slai_palermo@libero.it
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