I soldi promessi dal Governo per i lavoratori in difficoltà ancora non arrivano
Sono circa 100mila le pratiche. E si teme già che i 3,2 miliardi non basteranno.
Circa la metà degli importi dovrebbe essere stata anticipata dalle aziende e un’altra metà sarà pagata entro maggio o comunque entro 30 giorni dalla domanda.
Per quanto riguarda invece la Cassa integrazione in deroga, l’Inps sta raccogliendo le domande che iniziano ad arrivare dalle Regioni e iniziando a pagare. Al momento sono 11 le Regioni che stanno provvedendo all’invio dei dati.
Gli unici lavoratori dipendenti del settore privato che hanno potuto incassare denaro ad aprile sono quelli di aziende che hanno avuto liquidità per anticipare loro gli stipendi.
Gli ammortizzatori saranno utilizzati per sospensioni o riduzioni dell'attività lavorativa dal 23 febbraio e fino al 31 agosto (quest'ultimo termine per Cigo e Fis, mentre per la Cigd decidono le Regioni).
I lavoratori assunti successivamente alla data del 23 febbraio 2020 sono esclusi dalla normativa.
Per chi deve fare domanda di Naspi
Per agevolarne la presentazione, in considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per gli eventi di cessazione involontaria dall’attività lavorativa verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, i termini di presentazione della domanda sono ampliati da 68 a 128 giorni.
La gestione dell’emergenza coronavirus da parte del governo sta peggiorando le disuguaglianze che erano già presenti nel mondo del lavoro.
Le inconsistenti misure di aiuto degli ammortizzatori sociali CIGO, CIGD, FIS sono insufficienti a garantire il diritto di sopravvivenza.
La priorità è ridurre ad un unico strumento che garantisca reddito per tutti, al 100% della retribuzione.
Si deve pretendere che, a prescindere dalla tipologia di ammortizzatore sociale, le aziende devono essere messe nella condizione di anticiparne interamente l' importo.
Devono rientrare nel diritto al salario e un reddito dignitoso anche tutti quei lavoratori che oggi sono esclusi dagli ammortizzatori sociali (badanti, lavoratori dello spettacolo, che con la fesseria del mini reddito di emergenza intanto fanno la fame).
Con la paga di marzo i lavoratori avrebbero dovuto trovato un un bonus, una tantum, di 100 €. Al momento non ci risulta che tale somma sia stata inserita.
Chi non lavora, chi è disoccupato chi ha avuto l'orario ridotto, i precari, le donne che si occupano della cura degli anziani, che al Sud versano già in condizioni drammatiche devono essere aiutati.
Inoltre vanno bloccati gli affitti e i pagamenti delle utenze.
Le ditte degli appalti di pulizie, in particolare quelle che operavano nelle scuole statali, stanno mandando ai lavoratori sospesi lettere con ricollocamenti assurdi tipo spostamenti di 400/500 km per un lavoro di 3 ore al giorno!
E ai lavoratori che naturalmente sono costretti a rifiutarsi, chiedono con un accordo sindacale di licenziarsi con giusta causa, e così precludono la possibilità di un ricollocamento o di accedere all'internalizzazione.
IL BUONO SPESA DI POCHI SOLDI CHE È STATO EROGATO DAI COMUNI È INDEGNO! E
COMPORTA DELLE LIMITAZIONI ASSURDE AL CONTENUTO DELLA SPESA:
NOI CHIEDIAMO
COPERTURA DELLE RETRIBUZIONI AL 100%
UN SALARIO MINIMO GARANTITO PER TUTTI
NO A LICENZIAMENTI!
NO A MISURE DA ELEMOSINA!
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Siamo aperti tutti i martedì dalle 17.30 alle 19.30
Con il massimo rispetto, noi e i lavoratori, delle misure di sicurezza
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