Abbiamo avuto segnalazioni e denuncia di mamme con neonati e donne
incinte prossime al parto sulla difficoltà di reperire vestitini e
articoli per i corredini, visto che i negozi che vendono questi
articoli sono chiusi da marzo e anche i grandi supermercati che al
loro interno vendono questi articoli oltre agli alimentari hanno il
divieto di farlo, secondo sia i DPCM che le ordinanze
regionali.
Questa mamme, donne lavoratrici ci hanno detto "ma questi non sono beni essenziali? I bambini appena nati dovrebbero restare nudi?"
Questa mamme, donne lavoratrici ci hanno detto "ma questi non sono beni essenziali? I bambini appena nati dovrebbero restare nudi?"
Telefonare al Comune
di Palermo? Non risponde mai nessuno!"
Con le lavoratrici
dello Slai Cobas per il sindacato di classe, che non se lo
sono fatte ripetere due volte, abbiamo attivato una immediata catena
solidale verso alcune mamme che non riuscivano a comprare tutine
e vestitini per i loro bambini nati da alcuni giorni.
Una catena che ha
visto in particolare alcune lavoratrici, ma non solo,
mobilitarsi uscendo di casa, formando come una sorta di
"staffetta", ha detto una lavoratrice, per fare arrivare i
vestitini alle mamme, sfidando divieti, rischi di multe...
I volontari che portano
cibo o farmaci agli anziani, ecc qui a Palermo vengono pure
multati grazie ai proclami quotidiani di Musumeci a suon di più
esercito e polizia!
Dopo una protesta anche
telefonica verso i palazzi di Roma (Presidenza del Consiglio,
Dipartimento della famiglia...) abbiamo mandato nota come
Lavoratrici Slai cobas sc a Roma e Regione Siciliana.
PS. Sarà come sarà, ma nell'ultimo decreto di ieri Conte ha inserito anche i negozi di abiti per neonati tra quelli che potranno riaprire.
PS. Sarà come sarà, ma nell'ultimo decreto di ieri Conte ha inserito anche i negozi di abiti per neonati tra quelli che potranno riaprire.
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