sabato 11 aprile 2020

11 aprile - Una corrispondenza da Palermo: Coronavirus, Slai Cobas: "Giusto aiutare le neomamme e le donne in attesa"

sulla stampa

 
Abbiamo avuto segnalazioni e denuncia di mamme con neonati e donne incinte prossime al parto sulla difficoltà di reperire vestitini e articoli per i corredini, visto che i negozi che vendono questi articoli sono chiusi da marzo e anche i grandi supermercati che al loro interno vendono questi articoli oltre agli alimentari hanno il divieto di farlo, secondo sia i DPCM che le ordinanze regionali.
Questa mamme, donne lavoratrici ci hanno detto "ma questi non sono beni essenziali? I bambini appena nati dovrebbero restare nudi?"
Telefonare al Comune di Palermo? Non risponde mai nessuno!"
Con le lavoratrici dello Slai Cobas per il sindacato di classe, che non se lo sono fatte ripetere due volte, abbiamo attivato una immediata catena solidale verso alcune mamme che non riuscivano a comprare tutine e vestitini per i loro bambini nati da alcuni giorni. 
Una catena che ha visto in particolare alcune lavoratrici, ma non solo, mobilitarsi uscendo di casa, formando come una sorta di "staffetta", ha detto una lavoratrice, per fare arrivare i vestitini alle mamme, sfidando divieti, rischi di multe...
I volontari che portano cibo o farmaci agli anziani,  ecc qui a Palermo vengono pure multati grazie ai proclami quotidiani di Musumeci a suon di più esercito e polizia!
Dopo una protesta anche telefonica verso i palazzi  di Roma (Presidenza del Consiglio, Dipartimento della famiglia...) abbiamo mandato nota come Lavoratrici Slai cobas sc  a Roma e Regione Siciliana. 
PS. Sarà come sarà, ma nell'ultimo decreto di ieri Conte ha inserito anche i negozi di abiti per neonati tra quelli che potranno riaprire.

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