I
PADRONI VOGLIONO RIAPRIRE AD OGNI COSTO -UNO -
PROTOCOLLI
E ACCORDI SINDACALI FANNO
DA COPERTURA E NON INTACCANO IL VERO PROBLEMA: RITMI E PRODUTTIVITÀ'.
ALLE
CONDIZIONI DEI PADRONI NON CI PUÒ ESSERE SICUREZZA
riportiamo un comunicato aziendale commentato
Comunicato
Evoca spa (in nero)
precisazioni
al comunicato aziendale, a cura dello Slai Cobas per il sindacato di
classe (in rosso)
Valbrembo, 18 aprile
2020
Care colleghe e cari
colleghi,
scusate
l’appunto, ma da una parte ci sono i padroni (e il loro staff)
dall’altra gli operai. Quando uno è proprietario dei mezzi di
produzione, e l’altro solo delle sue braccia che deve ‘vendere’
per ottenere un salario (fino a quando l’età e lo sfruttamento
glielo permetteranno), non si tratta di colleghi. Accettare che usino
le parole per falsificare le differenze di classe, vuol dire
rinunciare a combatterle.
come sapete, durante
le settimane di lockdown, l’Azienda ha definito uno stretto
protocollo per la
tutela della salute
dei propri lavoratori e il contenimento della diffusione del virus
alla ripresa delle
attività, documento
che riceverete nei prossimi giorni via mail.
Dispiace
sottolinearlo, ma non si sa nulla in concreto. E ricevere una mail la
sera prima di essere comandati al lavoro, non rende le cose migliori.
Per
non finire nel solito gioco ‘delle tre carte’ delle comunicazioni
a rate, prima viene fatto passare con l’ok delle Rsu, che l’azienda
riapre ma che è tutto a posto, poi all’ultimo si conoscono le
reali condizioni, quando non c’è più tempo...
Meglio
scrivere subito e chiaro:
1
abbiamo modificato in questo modo le linee, ridotto il numero... per
permettere alle operaie di non stare ravvicinate….
2
abbiamo modificato in questo modo la cadenza delle linee per
permettere alle operaie di rispettare le misure anticontagio…
3
abbiamo riprogrammato in questo modo il nr delle macchine da
produrre… secondo i punti 1 e 2,
4
abbiamo considerato che lavorare otto ore con la mascherina, in un
ambiente comunque polveroso richiede di fare queste modifiche alla
OdL…
5
abbiamo considerato che lavorare otto ore con la mascherina, che
comunque non è agevole in ogni caso, ora che avanza la stagione
calda, comporta uno sforzo supplementare quindi abbiamo previsto
delle pausa extra….
6
polvere e sudore possono compromettere il grado e le condizioni di
protezione dei DPI, per tanto ogni operaio verrà dotato di nr
mascherine ….
7
come previsto, E OBBLIGATORIO, dal decreto legge sulla sicurezza TU
81/08, tutte queste variazioni del rischio in fabbrica, vengono
annotate nel Documento di Valutazione Ambientale dei Rischi, nel
segno della massima trasparenza, ogni operaio può con pieno diritto,
prenderne visione direttamente richiedendo il documento. Anzi data
l’emergenza della pandemia, invitiamo tutti gli operai a
verificarlo direttamente...
Solo
per fare alcuni esempi di buona comunicazione e di contenuti per gli
operai.
TUTTO
CIÒ È INDISPENSABILE,
SEMPRE,
PERCHÈ GLI OPERAI NON DEVONO SOLO SAPERE COSA DECIDONO PADRONI E
DELEGATI CONFEDERALI SOPRA LE LORO TESTE, HANNO DIRITTO DI DIRE LA
LORO E DI PORTARE LE LORO MODIFICHE PER LA SALUTE;
ORA
PIÙ CHE MAI, PERCHÈ LA GRAN PARTE DEGLI OPERAI NELLE PRIME
SETTIMANE DI MARZO, HA VISTO E NON DIMENTICA, COME I PADRONI
LI HANNO FATTI LAVORARE INCURANTI DEL RISCHIO, COMPRESI I MANUTENTORI
CHE HANNO GIRATO PER TUTTI I REPARTI SENZA PROTEZIONE E POI, COME
TANTI, SI SONO ANCHE AMMALATI, COME SONO STATI AMMASSATI IN FILA IN
MENSA...
E
LA RSU A RIPETERE I COMUNICATI AZIENDALI…
La definizione del
protocollo (pre-requisito necessario per la riapertura in piena
sicurezza), unito, alla sussistenza di alcune particolari condizioni
previste dal DPCM del 10 aprile 2020, consentono il riavvio di alcune
attività produttive.
Ancora
come sopra, parole senza contenuto.
Questa
è una forma imperativa e ipocrita per dettare le condizioni,
mascherando questo comando con un inesistente dialogo.
Equivale
al ‘dovete farlo perché lo abbiamo deciso noi’.
Il
tutto è certificato dal comunicato della RSU 18.04.2020, che
invitiamo a riprendere con questa chiave di lettura.
Nello specifico,
siamo pertanto nelle condizioni di poter riaprire lo stabilimento di
Mozzo, dove, a
decorrere da
mercoledì 22 aprile, saranno riavviate le linee 9A e 9B e i Reparti
Comuni legati alle
medesime.
Seguirà una
comunicazione dedicata al personale interessato circa gli orari di
lavoro e le
informazioni utili
per la ripresa.
Gli stabilimenti di
Valbrembo, Mapello e Madone resteranno ancora chiusi per l’intera
settimana dal
20 al 24 aprile.
Il polo logistico di
Grassobbio riaprirà con personale ridotto da lunedì 20 aprile
Tutto
già programmato e deciso, il parere operaio non è previsto.
Le modalità di
gestione della chiusura della prossima settimana, sarà la seguente:
20-apr, 21-apr
22-apr, 23-apr, 24-apr
CIGO, CIGO, CIGO,
CIGO, PAR
Per il personale che
riprenderà il lavoro mercoledì 22 aprile, le giornate del 20-21
Aprile saranno
gestite come CIGO.
Come sempre, il
personale impiegatizio in smart working dovrà concordare
anticipatamente i
calendari di lavoro
atti a garantire le attività strettamente necessarie. La
pianificazione dovrà essere
preventivamente
autorizzata dal/dalla Vice President di riferimento.
Nella speranza che
stiate tutti bene
malgrado
le settimane di lavoro senza protezione, il mancato avviso agli
operai dei casi positivi… in tanti stanno ancora bene, si,
e nell’attesa di
rivedere personalmente alcuni di voi a breve,
restiamo a
disposizione per eventuali chiarimenti.
Difficile
credere a questa volontà, sarebbe bastato rispondere e chiarire,
alle richieste dello Slai Cobas sc, fin dal 28 febbraio...
Cordiali saluti
La Direzione Risorse
Umane
senza
la modifica dei ritmi, del modo di lavoro... non c’è protezione
dal contagio
senza
la forza delle operaie e degli operai organizzati non c’è
sicurezza
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
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