La manifestazione di sabato 17 a Roma: "Quando c'è tutto c'è la salute" ha visto una buona e rappresentativa presenza oltre che da Roma anche da altre città - le delegazioni da Napoli dei disoccupati '7 novembre' e Sicobas Genova erano importanti.
Centinaia di manifestanti, tra questi la componente di proletari immigrati era preponderante e rappresentata soprattutto dai blocchi precari metropolitani - movimento di lotta per la casa; buona e folta la presenza dei compagni di 'classe contro classe', 'nido di vespe', 'comitato contro l' inceneritore di Albano', 'lavoratori/lavoratrici Aci informatica', raccolti anche dal coordinamento regionale sanità, lavoratori e lavoratrici dello Spallanzani, che oltre a denunciare lo smantellamento della sanità pubblica hanno denunciato, con slogans, ma anche con interventi al microfono la repressione delle lotte proletarie, rivendicando la libertà per tutti i prigionieri politici, la fine della tortura del 41 bis e dell'ergastolo ostativo per Alfredo e per tutti.
Slogans ricorrenti sono stati "Cosa vogliamo? Vogliamo tutto, lo Stato borghese dev'essere distrutto", "pace sociale vince il capitale, lotta di classe vincono le masse", "Per una vera sanità ci vuole un altro modello di società", "il proletariato non ha nazione internazionalismo rivoluzione". Lo spezzone più bello e vivace però era quello delle donne proletarie dei blocchi precari metropolitani, che cantavano in romanesco contro lo Stato e la polizia.
Molti Gli interventi al microfono Tra l'altro questi sono iniziati a corteo avviato, perché fino alle 15,30-16 non ci si è mossi perché la polizia aveva autorizzato soltanto un presidio statico in piazza Aldo Moro, poi ha autorizzato il corteo fino a piazza della Repubblica, evitando, però, ogni contatto con i Ministeri. Comunque il corteo è stato una conquista rispetto ai rapporti di forza, come hanno detto alcuni compagni verso la fine.È stato un corteo proletario, come hanno sottolineato in molti, e un altro passo verso il coordinamento e l'unità delle lotte che riguardano tutta la nostra vita, dalla salute, alla casa, al lavoro, al salario garantito lavoro-non lavoro, alla scuola. Una lotta unitaria che deve continuare nelle città e sui territori, e in tal senso è stato raccolto l'appello dei blocchi precari metropolitani a partecipare a un presidio contro il carovita per mercoledì prossimo a piazza Venezia sotto l'albero di natale che il sindaco di Roma ha fatto istallare per incentivare lo shopping natalizio...
dalla compagna de L'Aquila Slai Cobas sc
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