7 dicembre 22 poster appello |
In generale nelle piattaforme logistiche le condizioni di lavoro sono dure, a partire dalle temperature dei grandi spazi aperti dei magazzini con freddo d’inverno e caldo d’estate; la movimentazione dei colli, ovvero lo spostamento di pacchi più o meno pesanti a ritmi molto alti con l’incubo della ‘media’, l’indicatore della produttività che porta ritorsioni dei capi quando non rispettato, ma alza il livello di usura individuale e di pericolosità dell’ambiente di lavoro quando diventa l’imperativo ‘correre, correre…’ che unito ad un perverso e frequente complesso di incentivi, reintroduce oggettivamente il cottimo.
Nonostante
questo, grazie anche alla contrattazione/conciliazione nazionale di
Cgil Cisl Uil, terzo pilastro del sistema degli appalti, in
tantissime cooperative della logistica i lavoratori non hanno la
malattia pagata al 100%. I lavoratori si ammalano anche a seguito
delle severe condizioni di lavoro, ma per i padroni dei magazzini e i
loro servitori, la malattia è un costo per l’azienda e vanno
eliminati i pretesti per saltare facilmente il lavoro.
A peggiorare lo stato di questi lavoratori (ma è una tendenza che ha invaso pesantemente l’industria) la gestione arbitraria da parte aziendale oltre al tempo di lavoro, anche del tempo di vita.
I turni hanno un orario di inizio e non di fine, i turni vengono di continuo modificati e notificati con facilità la sera per la mattina grazie anche alla messaggistica whatsapp. Un sistema che inoltre favorisce l’allungamento della giornata di lavoro e la riduzione dell’occupazione.
Un abuso totale, spesso sottovalutato nella contrsattazione, ma fonte di vessazioni e situazioni di stress infinite per una vita personale espropriata e condizionata dagli ordini del magazzino.
Le rivendicazioni dei lavoratori della coop GT Logistica, che movimenta i prodotti LOACKER nella piattaforma logistica Italtrans di Calcio: pagamento al 100% della malattia, aumenti in paga base contrapposti alla proposta aziendale del ‘premio’ per i colli/ora che mira a fare del sindacato il cogestore della produttività aziendale e di elevati ritmi di lavoro; l’introduzione dei turni settimanali affissi in bacheca abbandonando il sistema quotidiano whatsapp, mirano ad un miglioramento significativo delle condizioni economiche, di lavoro e alla tutela della salute e della sicurezza.
Sono rivendicazioni, che con la garanzia del posto di lavoro nel magazzino protetto dai cambi appalto e dei diritti sindacali per i lavoratori e per tutti i sindacati che liberamente scelgono, dovrebbero essere generali, come una base per una piattaforma rivendicativa nei magazzini.
Ma sono rivendicazioni che richiedono l’unità delle lotte nei magazzini, superando la frammentazione artificiosa delle cooperative, una sorta di corporativismo sindacale e soprattutto che vengano dirette verso le società committenti, che realmente nel sistema degli appalti hanno la piena gestione del lavoro e orientano la contrattazione.
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