dalla parte delle operaie alla Beretta
Decine di operaie di serie B alla Beretta, duro lavoro usurante, da 10/15 anni uguale alle colleghe dipendenti dirette, ma sottopagate con il vergognoso contratto delle pulizie Multiservizi, perchè in appalto! Dal 1.6.22 hanno un nuovo contratto con Mpm spa, ma il loro posto di lavoro nel Salumificio, è messo a rischio artificiosamente, perché nei fatti non vengono garantite le linee di lavorazione passate all’appalto. Per restare agli ultimi episodi: il 21 novembre Beretta annette la linea 4, il 30 dicembre annette la linea 5 e il controllo isole. E i posti per loro al Salumificio calano!!
Con quale diritto viene fatto questo? I contratti valgono solo per i lavoratori? Mpm che fa? È un appalto regolamentato o siamo al ‘mercante in fiera’?
‘'a lavorare così, fa
male al cuore’
Le operaie stanno vivendo una pesante situazione di stress e malessere, e lottano per avere garanzie. LE AZIENDE DA 8 MESI NON VOGLIONO INCONTRARE SLAI COBAS, vanno avanti con il LORO piano di sostituzione sotterraneo, come se le operaie dell’appalto non fossero persone ma macchine, in un’azienda che va a gonfie vele!!
Ci accusano ‘di essere quelli che fanno casino in fabbrica’, ma operaie e sindacato non hanno nulla da nascondere, difendono salute e posto di lavoro. E’ giusto che anche le aziende, dimostrino pubblicamente come gestiscono i posti di lavoro dell’appalto.
Abbiamo rivolto un invito a Beretta e
Mpm per un incontro / confronto
pubblico martedì 21 febbraio
alle ore 17.30 a Trezzo, via Monsignor Grisetti 1.
un caloroso invito a partecipare a TUTTE le lavoratrici e lavoratori, alla
popolazione del paese. Moderatore
dell’evento LORENZO ZATTA della
Gazzetta dell’Adda.
Dal comunicato a tutte le operaie
Bello e caloroso l’incontro di ieri pomeriggio al teatro il Portico, non con le aziende, che non si sono presentate, ma tra le operaie e una parte della popolazione di Trezzo, lavoratori e lavoratrici, altre donne riunite in associazione, che lottano per i diritti delle donne.
Un pezzo di paese che comincia a scoprire la fabbrica e le sue operaie
precarie nonostante 15 anni di lavoro sulle spalle, e usurate, ed ha fatto un passo in avanti, solidale e concreto,
verso un comitato a sostegno delle lotta delle coraggiose operaie della Beretta.
Timida, ma importante, la presenza di alcune operaie Beretta e che hanno lavorato in Beretta, speriamo sia un buon segno;
sempre apprezzabile quella dei giornalisti che vogliono conoscere direttamente le ragioni delle lotte.
Un risultato che ci incoraggia a non mollare, a rafforzare la nostra unità con la partecipazione, per altri passi in avanti.
Senza le operaie che ‘ci mettono la faccia’ e il cuore, non ci sono conquiste. (come è stato x es con le grandi mobilitazioni per la maternità prima non tutelata)
Ha deluso tutti la mancata presenza delle aziende, ‘conferma’ che hanno molto da nascondere.
Noi sappiamo ed è stato spiegato, che sotto c’è un appalto che è stato firmato con sindacati che non hanno un rapporto con le operaie del reparto,appalto che mostra tutti i suoi frutti avvelenati:
dal taglio del premio alle linee che ‘spariscono’ una ad una.
Non
accettiamo che questo appalto venga usato per
portarci via il NOSTRO POSTO DI LAVORO IN FABBRICA ed
alla Beretta ci siamo DA TANTI ANNI.
E faremo di tutto per restarci, facendo crescere ed allargando, la nostra forza per difenderlo.
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