al processo Ilva
è stata una buona giornata
il giudice
rigetta l’istanza di trasferimento del processo da Taranto, ennesima
provocatoria manovra degli imputati maggiori e i loro avvocati di togliere a Taranto
la possibilità di giudicare e sorvegliare il più importante processo mai
celebrato a cui guardano operai e masse popolari della città, ma anche tutto il
nostro paese che respinge la logica delle morti sul lavoro e dei quartieri
inquinati.
L’unico
risultato che i nemici del processo hanno ottenuto è quello di allungarne i
termini, forse loro reale scopo.
La giornata
di oggi ha visto finalmente raccolto l’appello da noi fatto a partecipare in
massa al processo, per non lasciarci soli in questa incombenza.
Un centinaio
ed oltre di persone si accalcata all’ingresso, tanto da non poter essere
contenuti nell’aula – a proposito che fine ha fatto la nuova sede del processo
a lungo promessa e in eterno allestimento?- dando finalmente un segnale di
partecipazione e interesse.
E’
importante perchè va smentita la diceria interessata seminata in città, che
partecipando al processo lo si danneggiava e se ne favorisse il trasferimento,
quando è esattamente vero il contrario, lasciando il processo nel deserto e
nelle mani dei cavilli giuridici e di addetti ai lavori si favorisce i nemici
del processo e si espropria la città del suo diritto a sentire e a far sentire
la propria voce.
E’ così che
in altri importanti processi del genere Taranto , vedi Eternit, Thissenkrupp
ecc, Viareggio si è potuta avere una parziale giustizia.
Ma la
sentenza emessa oggi su altri temi è stata importante.
Innanzitutto
è stato messo un freno alla manovra governo/Riva sul patteggiamento a cui
la nuova procura Capristo si è prestata in maniera a nostra giudizio
illegittima, politica e giuridicamente sbracata con il cosiddetto miliardo e
mezzo, la posizione per il cosiddetto patteggiamento di due aziende è stata
stralciata e rinviata A NUOVA SEZIONE della corte di assise con un giudizio
abbastanza negativo del giudice, mentre priva di fondamento è stata dichiarata
quella della nuova società, messa su appositamente con un artifizio ingannevole.
Questo
passaggio permette finalmente che il processo ‘che non s’ha da fare’ possa
finalmente iniziare il suo dibattimento.
Noi vogliamo
giustizia con condanne vere e pesanti, vogliamo risarcimenti per le parti
civili
Vogliamo che
le istanze di operai e cittadini, parti civili in nome di tanti altri vengano
raccolte e soddisfatte in tempi processuali non epocali.
L’avvocato Bonetto
con un suo intervento per le nostre parti civili in aula ha fatto sentire forte
chiaro questo orientamento, compreso nella critica dell’attuale Procura e
sappiamo che purtroppo questa battaglia non è che all’inizio e che va
perseguita con tenacia, determinazione, serietà e partecipazione.
Circa poi
gli effetti in fabbrica di questo passaggio ne parliamo in altra nota nei
prossimi giorni
le parti
civili operai Ilva /lavoratori cimitero/ gruppo abitanti quartieri Tamburi, PaoloSesto
ecc.
Slai Cobas
per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
info
347-5301704
1 marzo 2017
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