In questo
testo, riprendiamo alcuni stralci dagli scritti di Gramsci, con commento, su:
- i consigli di fabbrica come embrione dei soviet, scuola del "potere operaio";
- il ruolo dei comunisti nel movimento sindacale.
- i consigli di fabbrica come embrione dei soviet, scuola del "potere operaio";
- il ruolo dei comunisti nel movimento sindacale.
Occupazione delle fabbriche nel 1920
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Il Sindacato e i Consigli di fabbrica
Gramsci: “I
rapporti che devono intercorrere tra sindacato e consiglio di fabbrica devono
essere considerati dal giudizio che si dà sulla natura e il valore della
legalità industriale.
“Il
consiglio è la negazione della legalità tende ad annientarla in ogni istante,
tende incessantemente a condurre la classe operaia alla conquista del potere...
“Il
sindacato è un elemento della legalità... è responsabile verso gli industriali
ma in quanto è responsabile verso i suoi organizzati: esso garantisce la
continuità del lavoro e del salario...
“Il
consiglio vorrebbe uscire in ogni momento dalla legalità industriale, il
consiglio è la massa sfruttata e tiranneggiata, costretta al lavoro servile, e
perciò tende ad universalizzare ogni ribellione...
“Il
sindacato come ufficio responsabile in solido della legalità, tende a
universalizzare e perpetuare la legalità...
“Se la
concezione che fa del consiglio un mero .strumento di lotta sindacale si
materializza in disciplina formale e in facoltà di controllo diretto del
sindacato sul consiglio, il consiglio si insterilisce come espansione
rivoluzionaria...
“Poìchè il
consiglio è una necessità storica della classe operaia il tentativo di
subordinarlo gerarchicamente al sindacato determinerebbe prima o poi un cozzo
fra le due istituzioni..
Gramsci
concepisce il sindacato - come un'organizzazione con una grande massa di
iscritti e una stabile direzione, formata dagli elementi attivi, che proclama
le lotte e gestisce la mediazione locale o nazionale con gli imprenditori. E
concepisce il Consiglio di fabbrica come un organismo a cui partecipano tutti
gli operai per ogni decisione da adottare, e che quindi misura il polso delle
masse e prepara la ribellione e la lotta politica e per il potere al momento
giusto, mentre quotidianamente appoggia l'azione sindacale e sviluppa la
crescita politica degli operai.
Quindi li
vede come due organismi distinti: il Consiglio come supremo organo della
fabbrica; il sindacato come apparato esterno che riunisce i dirigenti sindacali
di ogni fabbrica e che disciplina
l'ampia
mobilitazione unitaria dei lavoratori in tutto il paese.
Il partito e il sindacato
“I comunisti
vogliono che la lotta rivoluzionaria sia frutto di un movimento cosciente,
vogliono che le larghe masse provino per propria esperienza pratica, attraverso
lo sviluppo conseguente delle lotte di massa, la necessità
della lotta rivoluzionaria.
“I comunisti
costituendosi in gruppi organizzati permanentemente nel sindacato e nel
consiglio di fabbrica devono trasportare nel sindacato e nella fabbrica la
concezione, le tesi, la tattica comunista; devono influenzare la disciplina
sindacale, determinare í fini; devono influenzare la deliberazione dei consigli
di fabbrica e far diventare creazione e coscienza rivoluzionaria gli impulsi
alla ribellione che scaturiscono dalla situazione che il capitalismo crea alla
classe operaia”.
(Antonio
Gramsci).
Solo
l'azione organizzata e cosciente dei comunisti può garantire l'influenza
reciproca positiva fra sindacato e Consiglio, e sviluppare le caratteristiche
diverse e autonome di ognuno degli istituti.
I comunisti
sono la forza rivoluzionaria consegue, il reparto avanzato della classe operaia.
I comunisti
conoscono le leggi del movimento e il fine che esso si deve porre, per questo
non credono nella spontaneità come il fattore risolutivo, bensì ritengono che
l'organizzazione sia l'elemento decisivo, che permette la mobilitazione
cosciente e unitaria delle masse.
La tattica
dei comunisti consiste nel far uso di ogni forma organizzata delle masse per
consolidarle
determinandone
il loro orientamento in senso rivoluzionario.
Questa
tattica comunista si esprime nella teoria della cinghia di trasmissione,
secondo cui le organizzazioni di massa del partito devono realizzare la
penetrazione dell'orientamento comunista
nelle lotte
di massa e devono realizzare scuole di comunismo fra gli elementi attivi che
vengono organizzati.
Questa
funzione assegnata dal partito alle sue organizzazioni di massa non è affatto
in contrasto con la spontaneità delle masse, non la reprime ma anzi la esalta,
in quanto organizza e fa proprie tutte le forze prodotte dalla spontaneità, le
rende stabili e le fa diventare, patrimonio consolidato per il movimento.
Le
organizzazioni di massa del partito sono le forme di presenza organizzata
dell'ala rivoluzionaria in seno alle organizzazioni delle masse storicamente
determinate e spesso preesistenti
al partito.
Il sindacato
in Europa è preesistente al partito comunista, e i comunisti creano la loro
corrente nel sindacato per battersi contro le forze organizzate del
sindacalismo borghese.
L'azione di
orientamento che i comunisti svolgono nel sindacato non è e non può essere un
prodotto di pacifica propaganda e presa dì posizione, è una precisa lotta
organizzata che si lega alla spinta di base e consolida la tendenza di classe
attraverso un'accorta e inflessibile lotta contro le forze organizzate del
capitalismo e del governo borghese
penetrate
nel movimento sindacale.
Con questa
azione i comunisti si battono per l'unità sindacale e per la disciplina
organizzata, contro la tendenza interclassista, e che sempre ha lo scopo di
reprimere le forze avanzate del movimento e di dividere ìl fronte sindacale.
Il lavoro
sindacale dei comunisti poggia sulla individuazione della contraddizione nel
movimento sindacale non fra base e vertice, bensì fra linea di politica
sindacale borghese e linea sindacale di classe. Bisogna eliminare le diverse
tendenze politiche e il loro riflesso
nel
sindacato, bisogna battere prima di tutto la forza organizzata nel sindacato
che è la più asservita al capitalismo e al suo 'governo; bisogna stabilire una
tattica di fronte unito con tutte le forze anticapitaliste presenti nel
sindacato, puntare su questa unità per rafforzare il sindacalismo di classe e
per rendere sempre più omogeneo e unitario il movimento sindacale.
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