Morti per infortuni sul lavoro dal 1°gennaio al 20 giugno 2017
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di
lavoro 315 lavoratori. Con i morti sulle
strade e in itinere, che sono considerati a tutti gli effetti morti sul lavoro
si superano i 640 morti complessivi. Erano
il 4 giugno di quest’anno 276. Erano 262 sui luoghi di lavoro al 4 giugno del
2016 +5,1% Erano 236 il 4 giugno del 2008 +14,5%. Come
vedete nessun calo delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, anzi, un
aumento costante in questi dieci anni nonostante vogliono farci credere il
contrario, e questo per giustificare l’incredibile massa di denaro speso per la
Sicurezza in questi anni.
martedì 20 giugno 2017
Due morti in
edilizia: uno nella provincia di Savona dove a perdere la vita è stato un
albanese di trent'anni cadendo da un tetto di un capannone mentre asportava
amianto. la seconda in edilizia in Provincia di Enna è morto Santo Giacona,
anche lui caduto da un ponteggio mentre stava ristrutturando una casa. E' morto
dopo un'agonia che durava dal 5 giugno Matteo Notari un operaio travolto da un
muletto in una fabbrica di Battipaglia nel salernitano, Mente un agricoltore
muore punto da un'ape Rino Ansi di 67 anni.
lunedì 19 giugno 2017
Cinque Stelle. Ecco l'arrivo dei marziani in parlamento: Ci
sono da ormai da un decennio anni: anche loro sono stati sempre avvertiti della
carneficina di agricoltori schiacciati dal trattore. E cosa chiede il nostro
bravo parlamentare di Cinque Stelle? Dei motivi di disparità dei trattamenti:
insomma sono discriminate le macchine di movimento terra. C'è da piangere
Postato sulla mia pagina di F questo post del parlamentare
Massimiliano Bernini
ABILITAZIONE ALLA CONDUZIONE DELLE
TRATTRICI AGRICOLE: URGE FARE CHIAREZZA
Le continue proroghe degli obblighi
formativi degli operatori dei trattori agricoli stimolano la «logica del condono»
in tutto il settore con grave danno degli standard di sicurezza in un ambito
già caratterizzato da elevati indici di rischio. Con il recente «milleproroghe»
si è rimandato al 31 dicembre 2017 l'obbligo di formazione rispetto alle
macchine agricole e al 31 dicembre 2018 il termine di effettuazione dei corsi
di aggiornamento per coloro che abbiano dimostrato di aver condotte macchine
agricole per almeno due anni alla data di entrata in vigore dell'accordo «Stato
regioni»; il punto 5 della circolare n. 21/2013 del 10 giugno 2013 del
Ministero chiarisce, per quanto riguarda la formazione pregressa, che essa è
riconosciuta senza bisogno di ulteriori condizioni e che la validità di 5 anni
deve ritenersi decorrente dall'entrata in vigore dell'Accordo; perciò, ai fini
del mantenimento dell'abilitazione, gli operatori devono frequentare il corso
di aggiornamento entro il 31 dicembre 2022, a prescindere dal vincolo del
«rinnovo quinquennale» dalla data di conseguimento dell'abilitazione. La «
prorogatio» della specifica abilitazione introdotta dal decreto si applica solo
agli operatori dei trattori agricoli o forestali, mentre non è prevista per le
altre attrezzature di lavoro di cui l'accordo Stato-Regioni del 22 febbraio
2012; tra queste, le macchine movimento terra che, dal punto di vista dei
rischi connessi al loro utilizzo, presentano numerose analogie con le
attrezzature agricole; ciò ingenera una palese disparità di trattamento con gli
altri settori «non agricoli» per i quali l'obbligo di abilitazione è entrato in
vigore a partire dal 13 marzo 2013. Per questi motivi ho interrogato (link
sotto) i Ministri competenti per chiedere come intendano porre rimedio alla
disparità di trattamento tra i vari settori in materia di sicurezza nei luoghi
di lavoro.
Pubblicato
da carlo
asoricelli
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