martedì 12 giugno 2012

LICENZIAMENTO POLITICO LAVORATORE BNL

Nella giornata di venerdì 8 è stato licenziato un lavoratore Bnl di quasi 60 
anni, che opera presso il Gpac romano di Via Aldobrandeschi.

Si tratta di un delegato sindacale storico, prima nella Fisac/Cgil e 
successivamente nella Falcri, a periodi anche Segretario dell'Organo di 
Coordinamento di entrambe queste organizzazioni e come tale firmatario di 
Contratti Integrativi ( quando ancora se ne facevano degni di questo nome) e 
di importanti accordi aziendali.

E più volte nella sua lunga storia oggetto di persecuzioni disciplinari, a 
volte  sanzionate appunto come tali anche dalla Magistratura.......


E soprattutto negli ultimi due - tre anni bombardato di procedimenti 
disciplinari sempre per lo stesso identico motivo, il cosiddetto "uso 
scorretto" della mail aziendale . cioè era colpevole, per l'Azienda, di 
informare correttamente i lavoratori.

Attualmente, dopo una brutta vicenda con la Falcri, vicenda che a suo tempo 
abbiamo seguito su queste pagine,il collega ricopre incarichi territoriali 
nella Fabi.

Praticamente l'ultimo pezzo o quasi della "memoria storica" del sindacato 
Bnl.

E la Bnl che fa, di uno così se ne "disfa" ? Evidentemente si, la "memoria 
storica" deve essere considerata cosa molto negativa .. Evidentemente si 
preferisce un quadro generale sindacale di codini e decerebrati con cui 
firmare tranquillamente accordi a perdere per i lavoratori,. Vap diminuiti 
anche se l'utile aumenta, deroghe peggiorative assurde alle norme del CCNL 
ecc. ecc. ecc.

Naturalmente la motivazione formale del licenziamento non è direttamente 
politica.

Si è utilizzata una mini-condanna a due mesi e 20 giorni avvenuta in prima 
istanza a febbraio in ordine ad un contenzioso che non riguarda minimamente 
il rapporto lavorativo propriamente detto e per un reato che, ai sensi delle 
leggi vigenti, si prescrive tra meno di un mese.

Negli anni in Bnl persino persone accusate di stupro e per questo detenute, 
e in tempi lontani anche persone accusate di terrorismo, hanno avuto al 
massimo la sospensione dal servizio con regolare mantenimento della 
retribuzione, persino nei periodi di detenzione nelle patrie galere,  fino a 
giudizio definitivo.

Figuriamoci quindi per un reato minore e con la prescrizione alle porte.

Appare quindi evidente, anche alla luce dei precedenti persecutori,  la 
assoluta strumentalità e l'assoluta politicità di questo licenziamento, teso 
a colpire semplicemente un quadro sindacale intelligente, esperto, bravo, 
stimato .. E soprattutto non allineato né tantomeno subalterno alla 
controparte.

Ma, fermo restando che nella fobia licenziatoria e disciplinare che in Bnl 
regna da qualche anno l'Azienda sta di fatto perdendo oltre il 90% delle 
cause di lavoro -  e ormai si è perso il conto di quanti dipendenti Bnl, 
licenziati e poi reintegrati dal giudice, se ne stanno a casa percependo 
tranquillamente lo stipendio, bel guadagno per l'Azienda ! - crediamo che in 
questo caso particolare chi ha deciso questo licenziamento l'abbia fatta 
veramente fuori dal vaso.

Il collega, infatti, non è solo un bravo delegato sindacale  ma anche un 
militante storico dei movimenti antiliberisti della Capitale, un passato 
anche con incarichi direttivi nel Partito della Rifondazione Comunista e da 
quasi 40 anni estremamente rappresentativo dell' area cosiddetta 
"antagonista" romana e della storia di tutti i sommovimenti sociali di 
questa città, oltre che fine notista di politica economica per siti e 
riviste specializzate.

E quindi certamente una reazione forte e pesante ci sarà, e già si sta 
organizzando, non solo in banca ma anche appunto nella città, ovviamente  e 
fatalmente con la Bnl al centro del bersaglio.

Che la banca anche quest'anno in testa alla classifica dei finanziatori del 
commercio di armi da guerra, che la banca che ha dato mutui e finanziamenti 
a gogò, a tasso di favore e senza garanzie, al "cerchio magico" leghista, 
che la banca che di fatto ha protetto, evitando le dovute segnalazioni a 
Bankitalia, tutte le operazioni truffaldine del Sen. Lusi, si possa poi 
permettere un moralismo "d'antan", licenziando un quadro sindacale e 
politico che invece si è sempre battuto contro i poteri forti della 
Capitale, non è assolutamente accettabile  nella città di Roma.

E quindi, sarà dura. Molto dura.

E questo per precisa responsabilità sostanzialmente di una sola persona.

A questa persona, che tanto a volte dice in forma paranoide di preoccuparsi 
per la propria incolumità, diciamo che di noi non si deve preoccupare.

Noi siamo "guerriglieri dell'informazione", non siamo dei violenti o dei 
terroristi.

E non siamo stati noi, riguardi bene gli archivi, a pubblicare certi nomi e 
certe foto in qualche sito internet.

E se usiamo l'anomimato ( oltretutto molto relativo) è perché, visto come si 
comporta questa banca, ed in particolare una certa persona, non vogliamo 
correre i rischi del delegato sindacale di cui sopra.

Che, a scanso di equivoci, NON E' un nostro collaboratore, anche se una 
volta l'abbiamo intervistato via mail ed un'altra abbiamo proposto un suo 
scritto, che peraltro era già pubblico. Ma col quale non sono nemmeno 
mancati momenti di dissenso.

Alla certa persona di cui sopra, il principale se non unico responsabile di 
questo licenziamento, invece diciamo che se a volte per strada si guarda 
intorno come dice, è perché è inseguito dai cattivi fantasmi della sua 
coscienza e dalla consapevolezza dei suoi fallimenti anche rispetto all'interesse 
aziendale.

E i cattivi fantasmi della coscienza e la consapevolezza del fallimento, 
alla lunga, sono molto più pericolosi per la salute di qualche improbabile 
aggressore.

Ci pensi bene. E ci pensi bene anche il top management di questa Banca.

A chi conviene tutto questo ?


Il Collettivo Redazionale di InformationGuerrilla Bnl



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