domenica 10 giugno 2012

Terni: Nessuna (con)FUSIONE, difendere il posto di lavoro!

06.06.2012
- Comunicato Stampa Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino

In questi giorni a Terni si fanno sempre
più allarmanti le preoccupazioni dei sindacati per quanto riguarda la 
decisione
che la Commissione Antitrust
della Commissione Europea dovrà prendere in merito alla fusione tra Inoxum e 
la
finlandese Outokumpu, in vista dell’incontro - previsto lunedì prossimo - 
con
l’amministratore delegato di TK-Ast M. Pucci, condannato in primo grado a 13
anni e 6 mesi nel processo per la strage di Torino del dicembre 2007 in cui 
hanno perso la
vita 7 nostri compagni di lavoro..........




Appare
ormai palese la volontà da parte del
colosso tedesco dell’acciaio di delocalizzare al più presto la produzione, 
dopo
l’incidente di Torino, che ha fortemente compromesso l’immagine dell’azienda 
nel
nostro Paese. Un piano avviato sin dal 2005 che prevedeva: la chiusura del
sito torinese, la cui produzione di inox andava a vantaggio (momentaneo, 
visti
i risultati) del sito ternano, poi rimandato per l’incendio di Krefeld (che
distrusse completamente 2 linee produttive senza che vi fosse alcun ferito), 
che
dirottò inaspettatamente a Torino la produzione momentaneamente persa in 
attesa
della ricostruzione degli impianti.



Come
lavoratori non possiamo che prendere le
difese dei lavoratori ternani e di tutto quel tessuto produttivo 
strettamente
legato, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza in questo delicato 
momento,
nonostante l’azienda abbia sempre lavorato per tenere ben separati i due
stabilimenti, ennesima dimostrazione di quanto i padroni, per quanto 
vogliano
apparire rassicuranti, partecipi alle sorti della città e dei lavoratori, 
dietro
le quinte lavorano per perseguire il loro vero obiettivo, il profitto.



Ci rivolgiamo quindi a tutti i
lavoratori ternani e dell’indotto, rsu e ai sindacalisti più combattivi, ai 
singoli
cittadini, affinché spingano i vertici sindacali a prendere posizioni forti 
e
battagliare contro qualsiasi misura che leda gli interessi dei lavoratori. 
Cosa che peraltro i lavoratori dell’acciaieria di
Terni hanno già fatto con grande forza e determinazione in passato, a difesa
del posto di lavoro. E’ necessario vigilare sulle scelte del gruppo e agire 
con
risolutezza, senza farsi prendere in giro dai “pompieri di turno” (imparare
dagli errori altrui: a Torino i sindacalisti che inducevano alla calma e 
alla
ragione contro le misure più “energiche” prospettate dai lavoratori, erano
quelli con il posto di lavoro già in caldo assicurato dalla TK) e, quando
necessario, adottare misure che sono “illegali” (del resto Governo e
Istituzioni non esitano a rompere la legalità quando devono difendere i loro
interessi di cricca), ma del tutto legittime, come l’occupazione dello
stabilimento.

La fabbrica appartiene ai lavoratori
ternani che all’interno di esso hanno speso, in oltre un secolo di attività,
lacrime, sudore e sangue!



Del
resto i nomi Thyssen e Krupp non sono nuovi ad atrocità perpetrate nei
confronti dei lavoratori: la costruzione dei cannoni (Alfred Krupp) che 
hanno
fatto scempio di milioni di lavoratori nelle due guerre mondiali, il 
decisivo finanziamento
all’ascesa del nazismo (Fritz Thyssen) in chiave antioperaia, sostenuti da 
altri
lungimiranti “magnati” dell’industria tedesca (Bosch, Siemens, Bayer. Per 
letture
più ampie ed argomentate rimandiamo alla lettura de L’(ir)resistibile ascesa 
di Hitler di K. Gossweiler, Zambon editore)
e infine la strage di Torino del 2007, senza dimenticare i 3 lavoratori 
morti a
Terni dal 2008 a
oggi.



Contro
l’arroganza dei padroni contrapporre solidarietà e organizzazione di classe,
contro la sfiducia che questo sistema sostiene e promuove in ogni forma e ad
ogni livello opporre fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità, nella
mobilitazione e nel coordinamento tra gli organismi che già oggi si battono
contro la deriva in cui ci trascina il capitalismo in declino e per questo
sempre più brutale, per la costruzione di una società realmente democratica,
ossia che metta al centro gli interessi dei lavoratori e delle loro famiglie
(la maggior parte della popolazione).



La difesa, con ogni mezzo, del posto di
lavoro, utile e dignitoso per tutti: la sola soluzione possibile (e 
necessaria)
per uscire dalla crisi.



Solidarietà agli operai di Terni e alle
loro famiglie!

La strage di Torino insegni: agire prima
che sia troppo tardi!






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