sabato 27 febbraio 2021

27 febbraio - Stellantis: torna la cassa integrazione... il sindacalismo confederale cade sempre dal pero... e ricomincia a 'collaborare' sulla pelle degli operai

 

A casa a Mirafiori i dipendenti di Presse e Carrozzerie. Cassa anche in Maserati


TORINO. Torna la cassa integrazione alle Carrozzerie di Mirafiori. La ha comunicato Stellantis ai sindacati. Saranno interessati dall'1 al 13 marzo i 943 dipendenti della linea del suv Maserati Levante: la cassa servirà anche per adeguare la linea ai futuri modelli Grancabrio e Granturismo. Saranno in cassa integrazione anche 441 addetti delle Presse di Mirafiori dal 22 febbraio al 5 marzo e per 4 giorni i 1.129 dipendenti della Maserati di Grugliasco (25 e 26 febbraio, 1 e 2 marzo).

Un annuncio che arriva il giorno dopo la visita dell'amministratore delegato, Carlos Tavares, al polo produttivo di Torino in cui ha ribadito gli impegni e la volontà di un dialogo con i lavoratori ma ha


sottolineato anche una criticità: i costi produttivi che in Italia sono più alti rispetto alla Francia. «La piena occupazione - commentano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino e Ugo Bolognesi responsabile della Fiom di Mirafiori - sembra un miraggio. L'utilizzo degli ammortizzatori sociali continua. L'azienda ha anche comunicato tre settimane fa il calo produttivo della 500E dalle 300 vetture giornaliere a 210, il 33% in meno e il calo del Levante da 72 vetture al giorno a 54. Anche i 250 interinali assunti vengono lasciati a casa, tranne un esiguo numero impiegato per la produzione delle mascherine». «Sarebbe utile che il nuovo governo - aggiungono i sindacalisti - avesse un piano per il rilancio del settore auto in Italia e chiedesse un incontro con l'amministratore delegato del gruppo. Non abbiamo molto tempo, bisogna intervenire prima che le decisioni delle allocazioni produttive e delle sinergie per i risparmi vengano prese definitivamente» . La Fismic invece si dice «pronta a cogliere la sfida sul costo del lavoro e rilanciarla» . «Ci sono tre strade per affrontare il problema senza eluderlo in modo colpevole - commenta Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal -: aumento del grado di utilizzo degli impianti accompagnato a un miglior piano di marketing e commercializzazione marchi Alfa e Maserati; attenzione particolare all'applicazione del metodo Wcm sulla riduzione dei costi; pressione sul governo per riduzione del costo del lavoro"».


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