Nelle udienze del 3 febbraio il PM Buccoliero ha parlato degli "atti d'intesa" fatti da Riva con le Istituzioni per apportare miglioramenti allo stato degli impianti e ridurre l'inquinamento e poi non attuati. Atti di Intesa che erano anche "fotocopia", per esempio quello del 2007 ripeteva il primo atto d'intesa del 1997 - a dimostrazione che in 10 anni nulla era stato fatto o il poco fatto era inefficace o gli interventi venivano molto dilazionati nel tempo: come per l'altoforno 4 per cui l'intervento previsisto per il 2006 si è fatto in realtà un anno e mezzo dopo; o come la depolverizzazione nella macinazione del calcare realizzata nel 2006 anche se doveva essere fatto già da quando Riva acquisì l'impianto; altro esempio: l'intervento per l'elettrofiltro dell'agglomerato, spacciato per risolutorio e dichiarato realizzato nel 2004, mentre nel 2007 l'Arpa accertava che ancora dall'agglomerato veniva emessa diossina.
Su questi non interventi il PM ha poi messo in evidenza come l'allora direttore dello stabilimento, Luigi Capogrosso, avesse dichiarato nella sua testimonianza che quegli interventi erano stati fatti in rispetto dei limiti della legge regionale 44/2008 - legge a cui l'Ilva si era in realtà strenuamente opposta minacciando la chiusura dello stabilimento se fosse entrata in vigore. Sempre Capogrosso - ha denunciato il PM - ha dichiarato che nel 2011 la copertura dei nastri trasportatori era tutto a posto, mentre "ancora ora la copertura è in corso",
Ieri, a fronte della richiesta del PM Buccoliero di avere maggior tempo per la discussione, la Corte ha deciso di aggiungere nella prossima settimana un'altra giornata; quindi le udienze da lunedì 8 si svolgeranno fino a giovedì 11 febbraio.
Il punto sul processo
Ascolta l'intervento dello Slai Cobas
Ascolta il contributo dell'Avv. Bonetto
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