sabato 6 febbraio 2021

6 febbraio - Il crumiraggio organizzato CGIL/UGL al servizio del padrone e della repressione contro gli operai in lotta della FedEx-Tnt, Piacenza

 Corrieri contro facchini. Sit-in questa mattina, davanti alla prefettura, da parte di 47 autisti dipendenti della Vl Express, l’agenzia che ha in appalto il servizio di distribuzione merci per conto del colosso multinazionale FedEx-Tnt.

“Vogliamo lavorare”, chiedono, rivendicando un diritto a loro dire “minato” dal picchetto dei SiCobas che va avanti da giovedì scorso presso lo stabilimento di Le Mose, impedendo ai mezzi di entrare e uscire dall’hub. Una piccola delegazione, tra cui anche la legale rappresentante di Vl Express, oltre a sindacalisti di Filt-Cgil e Ugl è stata accolta dal prefetto Daniela Lupo.

“Le nostre esigenze sono state ascoltate – ha dichiarato Floriano Zorzella (Filt-Cgil) a margine -. Ora vedremo come evolverà la situazione, ma intanto ci concentreremo sulla stesura di un documento riepilogativo. Un conto è il diritto di sciopero, un conto sono i picchetti. Senza contare poi che gli esuberi paventati dai Sicobas – prosegue – non riguarderanno lo stabilimento piacentino. Qualcuno forse non ha fatto i conti con le conseguenze che un’azione del genere può avere per le famiglie di questi autisti che rivendicano solo il diritto al lavoro”.Sul tavolo anche l’ipotesi, da parte degli autisti, di procedere a denuncia presso le autorità competenti

 il comunicato del SI COBAS


Nel pieno di una mobilitazione continuativa da parte degli operai FedEx-TNT di Piacenza, ormai da una settimana in pianta stabile davanti ai cancelli dell
azienda contro gli annunciati 650 licenziamenti, la città di Piacenza ha dovuto assistere auna vera e propria vergogna: il tentativo, da parte dell Filt-Cgil, di fomentare la guerra del povero contro il poveroaizzando lavoratore contro lavoratore.Eciò che è andato in scena ieri, con il presidio filo-padronale organizzato infaustamente davanti alla prefettura dalla sigla confederale. La Filt-Cgil, in modo del tutto artificiale e sganciato dalla realtà,ha infatti alimentato in uno sparuto gruppetto di lavoratori esterni al magazzino (spedizionisti) la paura di perdere il proprio lavoro in conseguenza della resistenza dei facchini FedEx-Tnte al blocco delle merci, che nel frattempo sta raccogliendo la simpatia e la solidarietà di artisti e intellettuali di calibro nazionale.

Non è purtroppo la prima volta che laCgil si rende protagonista di tali comportamenti moralmente indecentievolti unicamente a indebolire le proteste altrui (ricordiamo peraltro che la Cgil non ha nemmeno un iscritto nel magazzino FedEx-Tnt).

 In passato abbiamo visto fare la stessa cosa sia nel pavese(vertenza H&M) che nel piacentino (vertenza Ikea).Ciò è perfettamente comprensibile: ogni lavoratore operaio sa che,da ormai trentanni,la Cgil non è altro che la fedele alleata delle leghe padronali nel comprimere sempre più i diritti degli operai(vedesi le recenti dichiarazioni del segretario Landini in cui apre addirittura a un premierato Draghi). Da ciò crediamo dipendala perdita di centinaia di migliaiadi iscritti allanno della medesima sigla, che di fatto la ha resa residuale nellabito del lavoro vivo e confinata a sacche di lavro pubblico e soprattutto pensionati.Il S.I.Cobas non abboccherà a queste provocazioni: i facchini continueranno a lottare esclusivamente contro i padroni e non contro altri lavoratori come vorrebbe la Cgil, e ciò fino alla piena e totale vittoria nei confronti di FedEx-Tnt. Tuttavia, se non terminerà immediatamente questa indebita invasione di campo, ci premuremo di lanciare una campagna di informazione politica di carattere nazionale che riassuma tutte le azioni a discapito dei lavoratori svolte in questi anni dalla Cgil, di cui conserviamo ampia documentazione.


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