20 / 9 / 2022
I coordinamenti studenti medi nord-est, provenienti da Venezia-Mestre, Treviso, Padova, Vicenza, Schio e Trento hanno manifestato insieme a lavoratori e lavoratrici di Adl Cobas all’esterno della Bc Service, l’azienda di Noventa di Piave dove venerdì scorso ha perso la vita Giuliano De Seta, studente diciottenne durante l’alternanza scuola-lavoro. È il terzo ragazzo in un anno ucciso da un sistema di sfruttamento e morte che dai luoghi di lavoro arriva fino ad i banchi di scuola.
«La vostra scuola ci sta uccidendo. Basta studenti sfruttati. Basta studenti morti», queste le parole d'ordine della mobilitazione studentesca, affiancata dai lavoratori e dalle lavoratrici dell'Adl Cobas. Un presidio che ha sin da subito espresso rabbia e dissenso rispetto al funzionamento del PCTO e dei tragici risvolti che ne conseguono. Allo stesso tempo e a più voci si rivendica un rinnovamento del sistema scolastico, che porti un cambiamento radicale e totale che garantisca un vero diritto allo studio.
Fridays for Future Venezia ha sottolineato come la scuola non insegna a vivere in questo pianeta e in questo ecosistema e non offre gli strumenti atti ad affrontare la crisi climatica che avanza. Il sistema che ha portato alla morte di tre ragazzi è lo stesso che ha portato alla crisi climatica. Per questo, rilanciano la piazza di venerdì 23 settembre durante lo sciopero per il clima sottolineando come la lotta climatica è la stessa di quella per il lavoro e per la giustizia sociale.
L'Adl Cobas ha aderito al presidio per gridare con forza il proprio “basta” a questo modello in cui le imprese guardano solo al profitto, ed entrano nelle scuole per sottomettere studenti e studentesse ad una logica malata di lavoro senza diritti. Per Adl Cobas, gli intessersi dei lavoratori sono gli stessi degli studenti, ovvero di avere un reddito dignitoso e di non morire nei luoghi di lavoro,
È poi intervenuta Valentina del coordinamento studenti medi Venezia Mestre, sottolineando come « le morti sul lavoro non possono essere invisibilizzate e normalizzate. Non si può tacere davanti alla complicità di aziende e imprese che portano avanti un modello di sfruttamento. Si tratta della nostra vita».
Durante il presidio è stata realizzata, sull'asfalto davanti ai cancelli della BC service, una grande scritta che recita “Basta morti e stop al Pcto!!”.
Una scritta lasciata sull'asfalto, in modo che la rabbia rimanga indelebile davanti alle aziende e alle istituzioni che permettono queste dinamiche di morte in nome del profitto.L'insegna dell'azienda è stata invece imbrattata con la scritta: "assassini, basta sfruttamento" La responsabilità di queste morti non è solo del sistema scolastico, ma di questo sistema produttivo e delle aziende che precarizzano il lavoro e accettano l'alternanza scuola lavoro.
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