venerdì 16 luglio 2021

17 luglio - Marcegaglia Ravenna: sciopero e presidio per la morte dell'operaio Bujar Hysa

 

Gli scioperi e i presidii che sono andati avanti per due giorni alla Marcegaglia di Ravenna, sono stati la risposta immediata dei lavoratori dopo la morte sul lavoro di Bujar Hysa, operaio in appalto.
Stamattina alle 5 si è cominciato a formare il presidio davanti alla Marcegaglia, con i lavoratori dell'appalto, Sgb in maggioranza che aveva proclamato da ieri lo sciopero e il presidio, assieme agli operai dell'Usb ai cancelli di entrata delle ditte e a quelle dei dipendenti i soli delegati uilm, fiom e fim (in ordine di "peso" nelle rsu), mentre la flmu-cub ha scelto di starsene per conto proprio, a distanza, senza interagire con gli altri lavoratori. Ha partecipato una delegazione di operai Usb di Marcegaglia Forlì.

Lo Slai Cobas psc ha aderito allo sciopero e ha partecipato al presidio. Ha parlato con lavoratori e delegati su come continuare la lotta per evitare che questa morte cada nel dimenticatoio, sul fatto che rsu e rls confederali non hanno nessuna legittimità a rappresentare gli operai per la questione sicurezza, che dobbiamo lavorare per l'elezione dal basso degli rls -non nominate dalle segreterie rsu/rsa ma eletti da tutti i lavoratori, non collusi con i capi delle ditte ma con poteri effettivi e libertà di movimento-, che 4 operai morti al giorno sul lavoro, a livello nazionale, richiedono una battaglia nazionale e la necessità di rilanciare la Rete nazionale per la sicurezza.

Una fila di camion era ferma lungo la strada, anche se il presidio non era davanti all'ingresso degli autisti. Un incontro in Prefettura è stato chiesto da Sgb ma gli è stato negato.

Purtroppo è cominciato a piovere e alle 8.30 abbiamo dovuto smontare tutto.

SLAI COBAS per il sindacato di classe Ravenna

 

sulla stampa: da ravenna e dintorni.it

 Morte alla Marcegaglia, «adesione totale» allo sciopero. Il porto si ferma

La protesta anche con le sirene. I sindacati lamentano turni di lavoro senza riposo. «L’azienda ha ammesso le carenze di personale»

«Adesione totale» alla seconda giornata di sciopero alla Marcegaglia – scrive il Sindacato Generale di Base (Sgb) in una nota inviata alla stampa all’indomani dell’infortunio mortale nello stabilimento di Ravenna, che ha visto perdere la vita il 63enne Bujar Hysa. «Tante ditte lavorano a “tonnellaggio”, più coil movimenti e più fatturato si fa – si legge ancora nella nota -. La pressione sui lavoratori è altissima, spinti a aumentare ritmi di lavoro per l’interesse dell’impresa. Con Marcegaglia che chiude gli occhi di fronte a lavoratori a cui non viene garantita la pausa di lavoro, ai turni di 12 ore, a turni di lavoro senza riposo, ai magazzini stracolmi, ai dispositivi di sicurezza non dati ai lavoratori. Da tempo denunciamo problemi sulla sicurezza nello stabilimento, l’assenza dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nelle ditte appaltatrici. Da tempo chiediamo che vengano nominati e che si costituisca il coordinamento degli RLS di sito». Davanti ai cancelli di Marcegaglia questa mattina anche Usb e Slai Cobas. Lo sciopero di due giornate (ieri e oggi) era stato proclamato anche dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e UIl, insieme alla Rsu di Marcegaglia. Sciopero esteso per 24 ore, oggi, anche a tutti i lavoratori del porto, con le sirene dello scalo ravennate che suoneranno alle 12 in segno di protesta. «Durante l’incontro con la direzione aziendale di Marcegaglia – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil – le rappresentanze sindacali, dopo un sopralluogo nel sito della tragedia, hanno ribadito problematiche inerenti le carenze di personale, gli spazi angusti di lavoro ed impegni orari eccessivamente prolungati per i lavoratori impegnati negli appalti».

su ravenna today

 Sciopero dopo la morte di Bujar Hysa, Sgb: "Impossibile eseguire le manovre dei coil in sicurezza"

Il sindacato: "Da tempo denunciamo il mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte delle ditte in appalto e l’assenza di controllo da parte del committente Marcegaglia"

Redazione 16 luglio 2021 10:36 

Ha raccolto un'adesione ampia lo sciopero proclamato da tutti i sindacati alla Marcegaglia in seguito all'incidente sul lavoro che è costato la vita a Bujar Hysa, l'operaio di 63 anni morto giovedì schiacciato da un coil. Forte anche la partecipazione al presidio davanti allo stabilimento dei lavoratori delle ditte in appalto. Bujar Hysa, infatti, era lavoratore e socio della cooperativa Cofari.

"Una tragedia che non può essere considerata una fatalità - fa sapere il sindacato Sgb - Da tempo denunciamo il mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte delle ditte in appalto e l’assenza di controllo da parte del committente Marcegaglia. Anche durante il presidio abbiamo raccolto la denuncia dei lavoratori di Enerthec, sempre in appalto, costretti a lavorare senza dispositivi di protezione individuale, in situazioni ad alto rischio in cui non vengono rispettate le procedure di sicurezza".Advertisement Tanti sono i lavoratori che ci segnalano magazzini strapieni in cui è impossibile eseguire le manovre di movimentazione dei coil in sicurezza. Tanti sono i lavoratori che ci segnalo pressioni dei responsabili delle ditte e della stessa Marcegaglia per aumentare i ritmi di lavoro, che mettono in secondo piano il rispetto delle norme di sicurezza. Sono condizioni inaccettabili, dove sono inevitabili infortuni e
tragedie come quella avvenuta giovedì - continuano da Sgb Ravenna - Per questo abbiamo chiesto al Prefetto di Ravenna di la convocazione di un tavolo di confronto con la società Marcegaglia, con il coinvolgimento del Servizio Prevenzione e Sicurezza in Ambienti di Lavoro dell’AUSL di Ravenna, e le parti sindacali per definire un protocollo sulla sicurezza di tutti lavoratori (diretti e in appalto) nello stabilimento di
Marcegaglia di Ravenna. Basta morti sul lavoro. Basta rischiare la vita e la salute per il profitto dei padroni".

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