domenica 30 settembre 2012

OPERAI ILVA AI BLOCCHI RACCONTANO E DENUNCIANO....


"Ci danno già per operai senza lavoro e reddito. Prima quando andavamo alle banche a chiedere un prestito, bastava che presentavamo la busta paga Ilva e ce lo davano ad occhi chiusi. Oggi quando facciamo vedere la busta paga, ci mandano via. E questo succede anche da parte di grossi commercianti. se io devo fare oggi un acquisto a rate, non me lo fanno, perchè oggi lavorare all'Ilva per loro significa essere a rischio..."


"Molti di noi operai, di Mesagne, ma anche di altre zone, fanno le accoglienze nelle loro case di bambini che hanno grossi prioblemi familiari, ora non lo possiamo fare più, perchè temiamo che da un giorno all'altro non abbiamo più la sicurezza del lavoro e del salario. Quindi, non solo colpiscono noi, ma anche questi bambini..."

"Ci fanno sentire come se noi siamo colpevoli dell'inquinamento, ma noi siamo i primi ad ammalarci, a mettere a rischio la nostra salute in fabbrica. Dovremmo unirci lavoratori e cittadini, perchè stiamo tutti nella stessa barca..., anche io vivo ai Tamburi...."

"non ci può essere distinzione tra operai di Taranto o di Matera, ecc. Tutti veniamo qui, lavoriamo per 8 ore e respiriamo polveri e i veleni...".

"L'Ilva continua a produrre come prima. All'Acciaieria 1 dove lavoro, sto facendo anche gli straordinari in questi giorni. Riva si è fatto i soldi in questi anni e ora dice che non ha soldi e che per mettere altri per la bonifica degli impianti deve continuare a produrre... Ma basta con le parole, che comincino questi benedetti interventi...".

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