sabato 15 settembre 2012

ILVA: "PANE E VELENO"

(dal blog: proletaricomunisti.blogspot.it)
Il nuovo presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, ogni giorno sta girando in 
una mensa diversa, si presenta in "maniche di camicia", e "molto 
democratico" mangia con i lavoratori, e intanto parla agli operai per fare 
propaganda, da piazzista della politica dell'azienda, e soprattutto chiamare 
gli operai a sostenerlo. Il servo che accompagna questa politica è 
soprattutto la Cisl.
Emblematico è quanto è successo giovedì scorso: Ferrante si presenta in 
mensa e fa il suo discorsetto, facendo appello ai sindacati a collaborare; 
si alza un rappresentante della Cisl e da buon servo dice: ma noi abbiamo 
già organizzato delle manifestazioni... Ferrante, da buon padrone, risponde: 
certo, però ora si tratta di lavorare... E spiega agli operai che la 
produzione sia pur riducendola un pò, deve continuare, altrimenti dove li 
trova l'azienda i soldi da investire per la messa a norma degli impianti? 
Tradotto, operai se volete che l'Ilva faccia qualche piccolo intervento per 
la vostra salute, voi ve lo dovete pagare col vostro lavoro e continuando a 
mettere a rischio la salute...


In effetti, un operaio dello Slai cobas per il sindacato di classe 
dell'Acciaieria 1 dice che stanno continuando a lavorare più o meno come 
prima, sono al 75% della produzione, da 50 colate di prima, ora sono passati 
solo a 43/44 colate; ma questo calo è meno di quello che avviene durante la 
manutenzione ordinaria.
Se qualche tempo fa - continua l'operaio - ci sono voluti ben 5 mesi per 
cambiare solo il sedile difettoso della gru su cui lavoravo, quanti anni ci 
metteranno per mettere in sicurezza interi impianti, per rinnovare gli 
impianti vecchi?
A Ferrante, quando viene in mensa, dovremmo fargli mangiare fettina di carne 
impanata di polvere di minerale... "pane e veleno!".

Questo rilancia la palla dello scontro di classe dentro la fabbrica e la 
centralità, per la battaglia per la salute e la vita degli operai e della 
popolazione dei quartieri, dell'azione di lotta degli operai contro padron 
Riva e lo Stato dei padroni.
Ferrante propaganda una disponibilità di intervento che è, per soldi e per 
lavori, quasi una normale manutenzione; mentre rilascia interviste di buoni 
propositi continua ad immettere nell'aria come prima polveri sottili e 
scarichi altamente nocivi; dice di voler anche rispettare le prescrizioni 
della giud. Todisco ma intanto fa gli interventi secondo i suoi piani (e 
quelli di Governo e Regione) - vedi la questione dei parchi minerali che la 
prescrizione parla di copertura e l'Ilva sta per intervenire invece con la 
costruzione al alte barriere e la irrogazione con un sostanza gelatinosa 
(una vera sciocchezza, come dicono gli stessi operai), ecc.

La messa a norma non si farà realmente, e non basteranno certo giudici o 
custodi a imporla, se gli operai - affermando nei fatti con l'organizzazione 
sindacale di classe un'autonomia da sindacati aziendalisti e 
dall'ambientalismo ambiguo che contrasta proprio il ruolo degli operai - non 
la impongono con la lotta. Sono gli operai che, tra l'altro hanno da dire e 
dare indicazioni effettive, che, organizzati nello slai cobas, devono essere 
protagonisti della messa a norma; così come devono esercitare un controllo 
continuo sugli interventi da fare e fatti, e chiedere una continua relazione 
con loro da parte degli stessi "custodi" nominati dalla Todisco, e tecnici. 
Nessuna "collaborazione"! Gli operai devono fare una "guerriglia" 
quotidiana! E questo, ora, deve essere anche il loro concreto contributo 
alla battaglia della popolazione della città.

1.9.12 

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