K-Flex, dopo 80 giorni di
sciopero gli operai vogliono tornare a lavorare: bloccati ai cancelli
A un passo
dal licenziamento gli operai hanno deciso di giocarsi il tutto per tutto.
L'azienda: "Indisponibili a farli rientrare". Esposto al tribunale di
Monza: "Violati gli accordi sindacali"
di
GABRIELE CEREDA
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13 aprile
2017
Avrebbero
voluto rientrare e riprendere a lavorare. Ma questa mattina alle sei i 187 dipendenti della
K-Flex sono stati
bloccati ai cancelli. "L'azienda ci ha comunicato che si trova costretta
a rifiutare la nostra disponibilità a riprendere l'attività lavorativa",
fanno sapere i sindacati.
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Ieri le tute
blu avevano deciso di tornare a timbrare il cartellino dopo 80 giorni
trascorsi fuori dai cancelli di via Leonardo Da Vinci. A un passo dal
licenziamento gli operai hanno deciso di giocarsi il tutto per tutto. In
concomitanza con l'annuncio della
sospensione del presidio, è stato spedito un esposto ai giudici del lavoro del tribunale di Monza,
in cui denunciano i vertici della multinazionale della gomma plastica per il
mancato rispetto degli accordi sindacali.
Lo scorso 28
dicembre, K-Flex e parti sociali avevano firmato un accordo secondo il quale la
proprietà dell'azienda si impegnava a mantenere i livelli occupazionali e la
produzione nello stabilimento di Roncello almeno per un altro anno. Un patto
diventato carta straccia solo qualche giorno dopo e che ha spinto i lavoratori a
decidere di accamparsi
fuori dalla ditta dal 24 gennaio. Una soluzione estrema per evitare che i macchinari
prendessero la via della Polonia, dove il patron dell'azienda, Amedeo Spinelli,
intende spostare la produzione. Ieri il cambio di strategia e stamattina il
muro contro muro tra azienda e lavoratori da una parte e K-Flex dall'altra.
"L'azienda non solo non ha rispettato gli accordi, ma ha dimostrato una
totale indisponibilità ad aprire una trattativa per discutere un piano
industriale che preveda una revisione dei tagli", dice Matteo Moretti di
Filctem Cgil Monza Brianza. I sindacati contestano anche le motivazioni riportate
nella procedura di licenziamento collettivo. "Anche alla luce dei
finanziamenti pubblici di cui l'azienda ha beneficiato", sottolinea
Moretti.
La K-flex, che si è presentata una sola volta su tra al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, convocato dal viceministro Teresa Bellanova per risolvere la questione, ha annunciato di aver messo sul piatto "una adeguata prima offerta economica di incentivazione, unitamente all'adozione di strumenti di politiche attive, aggiuntive a quanto già messo a disposizione dalla Regione". 15mila euro ad ognuno degli operai: questa l'offerta della famiglia Spinelli, proprietaria del gigante della gomma plastica. "Una proposta ridicola", replicano i sindacati per "una società che continua a fare utili e delocalizza solo in nome del profitto".
La K-flex, che si è presentata una sola volta su tra al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, convocato dal viceministro Teresa Bellanova per risolvere la questione, ha annunciato di aver messo sul piatto "una adeguata prima offerta economica di incentivazione, unitamente all'adozione di strumenti di politiche attive, aggiuntive a quanto già messo a disposizione dalla Regione". 15mila euro ad ognuno degli operai: questa l'offerta della famiglia Spinelli, proprietaria del gigante della gomma plastica. "Una proposta ridicola", replicano i sindacati per "una società che continua a fare utili e delocalizza solo in nome del profitto".
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