La morte di Antonio Bellanova di 31 anni, giovane
operaio dell’Ecologica facente parte dell’appalto
Porto ed ex Ilva
NON DOVEVA SUCCEDERE!
E’ la terza morte che si verifica
in meno di tre anni al porto.
Questa morte ha colpito un
operaio in contratto di
somministrazione, a basso
salario, che pur di lavorare ‘si è
sempre massimamente impegnato nel lavoro’, come dicono i
suoi colleghi. E invece è morto, schiacciato da un ecoballa.
Se non vogliamo morti sul lavoro devono finire i contratti
precari, i bassi salari, le condizioni di lavoro in mancanza di
sicurezza, la giungla degli appalti, gli appalti al massimo
ribasso. Il taglio dei costi sulla sicurezza e salute.
Noi vogliamo innanzitutto contratti stabili a tempo
indeterminato, qualunque sia il tipo di lavoro e
qualunque sia il committente.
No al contratto Multiservizi, vogliamo un contratto
unico, metalmeccanico alle Ditte e portuale al porto,
con clausola sociale.
Vogliamo che i lavoratori esprimano delegati Rls
dotati di potere e messi al riparo da rappresaglie
padronali, che possano essere un riferimento quotidiano
dei lavoratori in materia di sicurezza.
Vogliamo una postazione ispettiva effettiva e
permanente al porto, Acciaierie e appalto, e in tutta l'area
industriale.
Le condizioni di lavoro al porto, i contratti precari
testimoniano se non la complicità sicuramente l'assenza di
una tutela sindacale quotidiana e corrispondente alla
situazione.
Serve una lotta continuata, oltre lo sciopero
immediato, necessario e obbligato, che metta i
lavoratori in condizione di ottenere risultati e
rafforzare la convinzione, la speranza che si fermi la
catena delle morti, originata sempre e comunque dalla
logica della produzione in ogni condizione, dello scarico
dei costi sulla pelle dei lavoratori, dalla maledetta,
permanente logica del profitto capitalistico.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
WA 3519575628 – slaicobasta@gmail.com via Livio Andronico 47 Taranto
Nessun commento:
Posta un commento