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Il caso Santanchè ha messo in luce il verminaio di cui è composto il governo e l'emergere di inchieste della magistratura, naturali e obbligate sui diversi aspetti non solo sulla vicenda della Santanchè ma anche della vicenda di altri Ministeri, della vicenda del sottosegretario Delmastro che ha usato il suo ruolo per utilizzare i documenti riservati delle visite al carcere in occasione della carcerazione di Cospito per attaccare frontalmente l'opposizione in parlamento e per cercare di infangare la battaglia che Cospito stava facendo. Ora la magistratura ha messo sotto osservazione il Sottosegretario Delmastro, ha messo in luce che questo governo è come tutti gli altri in termini di corruzione, di abusi d'ufficio, di intrecci tra malaffare e politica, ma è anche peggio degli altri perché è un concentrato di tutti gli altri, nelle mani di una presidente del consiglio che copre tutto questo verminaio, invece che rispondere non solo ai giornali, all’opposizione parlamentare – quel poco che c'è - , alla pubblica opinione, per attaccare frontalmente la magistratura e confermare l'idea di voler metterla al suo servizio, cioè di mettere la magistratura in condizioni di non fare, se non passando attraverso il governo, inchieste giudiziarie che colpiscono i ministri e gli esponenti di questa maggioranza.
In questo scontro tra governo e magistratura noi siamo incondizionatamente dalla parte delle inchieste della magistratura. Nella democrazia borghese la divisione dei poteri domanda che i
magistrati siano autonomi dal governo e indaghino sui suoi affari e malaffari. In questo caso su tutti gli atti giudiziari che riguardano inchieste su esponenti di Fratelli d'Italia, della Lega e chiaramente, storicamente, del padre padrone di tutta questa manfrina: il delinquente di Arcore, Berlusconi.
In questo campo noi siamo marxisti lenisti maoisti. Marxisti perché sappiamo che questo intreccio tra politica e affari è una caratteristica del modo di produzione capitalistico e del sistema imperialista. Leninisti perchè appoggiamo sempre ogni elemento interno alla contraddizione tra Stato e i suoi pezzi, tra governi e poteri giudiziari: ricordiamo come Lenin si schierò apertamente dalla parte degli zemistvo - cioè di coloro che all'epoca si potevano chiamare consigli regionali - nei confronti della contesa con il governo centrale e lo zarismo, e li considerò un elemento del disfacimento del potere politico dello Stato borghese, a suo tempo della Russia, come noi consideriamo questa inchiesta un elemento del disfacimento del potere politico e del sistema, disfacimento che alimenta questo tipo di contraddizione.
I lavoratori devono appoggiare tutte le inchieste giuste contro gli esponenti del governo.
E non è vero che quando si fanno le inchieste la magistratura fa politica, fa politica un governo che usa la leva del potere governativo per reprimere le giuste inchieste della magistratura.
La Santanchè deve andare via, è una ministra bugiarda, truffaldina, uno dei personaggi-simbolo di questo governo, della feccia che lo compone socialmente e umanamente.
Non c'è una sola cosa delle sue dichiarazioni in Parlamento che non sia una bugia: ha detto di non essere indagata mentre lo sa benissimo che le inchieste erano aperte, e chiaramente, a fronte di questa ostentata affermazione di non indagine, era giusto che venissero fuori; perchè le inchieste ci sono e proprio avantieri la Procura di Milano ha reso noto che non è più secretata l'inchiesta, ma c'è.
Perché la Santanchè è intoccabile? perché è chiaro che se tocchi la Santanchè tocchi La Russa, la cosiddetta squallida seconda carica dello Stato che offende la storia, che sporca le stesse istituzioni, le infanga.
Far cadere la Santanchè significa mettere una zeppa nel potere politico complessivo di questo governo e creare un effetto a catena che può riguardare tutti i ministri.
La Santanchè è anche un imprenditrice e non ha avuto nessuno scrupolo a dire:”i lavoratori saranno pagati” quando i lavoratori non sono stati affatto pagati, e poi non può dire “saranno pagati” perchè i crediti da lavoro sono prioritari e i lavoratori avanzano soldi da lei. C’è stato l'utilizzo della cassa covid a zero ore in maniera del tutto illegittima; certo, lo hanno fatto molti padroni ma non lo può fare una che oggi è ministro e che dovrebbe controllare l'operato dei padroni. Fino a episodi veramente squallidi: ha detto che “le multe della Maserati non mi riguardano” - perché chiaramente questo tipo di persona è piena di macchine di lusso e chi ha macchine di lusso si crede al di sopra della legge, ci sono quei figli di papà che investono le persone o fanno le gare che provocano morti e c'è una ministra che chiaramente se viene toccata da una multa non la paga, quando tutti i cittadini di ogni genere e grado sono oggi alle prese con la montagna di multe che ne tagliano il salario e ne avvelenano la vita.
Ma la Santanchè insiste: “non ho avuto favori né li ho cercati”, “Campagna di odio contro di me”; ma è giusto! e non è sufficiente! Vi deve essere contro questo tipo di ministri un odio di vario genere, un odio morale, una indignazione, un odio di classe perché si tratta di una classica appartenente alla parte parassitaria del Capitale e quindi dei ricchi più spudorati che ostentano questa ricchezza….,supercafona.
Quindi Santanchè significa Meloni, Santanchè significa La Russa, Santanchè significa effetto catena - se viene colpita e se fosse messa in un angolo direbbe che la maggior parte dei suoi compagni di partito sono corrotti, luridi e bugiardi, esattamente come lei e creerebbe un “effetto disgregazione” di questo governo ed è chiaro che il governo fa quadrato e lo fa alla fascista maniera: ebbene, si!
Ma “ebbene, si” vuol dire attacco alla magistratura, ripresa piena dell'azione di quello squallido personaggio, di quell’autentico delinquente nella magistratura che è il ministro Nordio, una figura di frustrato per non aver avuto quello che secondo lui gli spettava durante gli anni di Berlusconi fino ai giorni nostri, che oggi usa il suo potere come una leva di vendetta, trasformando lo Stato in una guerra privata tra magistrati e tra personaggi della classe dominante.
Chi paga tutto questo se non la giustizia? Perfino quella che si chiama giustizia borghese che sappiamo essere una giustizia di classe, una giustizia negata: i ricchi sono privilegiati e i poveri finiscono in galera per una mela…..Ma tutto questo nelle mani dell'attuale governo diventa ostentazione del disvalore della Giustizia.
L'abuso d'ufficio? Cancellato. I sindaci possono assegnare gli appalti a chi gli pare, ai loro amici, ai loro fratelli, agli imprenditori che li sostengono e utilizzare il potere di assegnare appalti a loro uso e consumo, trasformando gli appalti in una giungla del malaffare, in una guerra tra bande
Questo è l'abuso d'ufficio e tanto è vero che non solo i sindaci di centro-destra ma i sindaci sotto l’egida di quell'elemento affiancato al centrodestra che è rappresentato da Matteo Renzi, una serie di sindaci del PD che sono anch'essi intrecciati al malaffare, appalti gestiti per amicizia e per soldi, dicono che è giusto, perché il potere di gestire gli affari a comodo loro, per conto di chi li ha messi a fare i sindaci o gli amministratori è un elemento della putrefazione politica del sistema in cui viviamo.
Per non dire del controllo delle intercettazioni.
Le intercettazioni non sono gossip, anche se il gossip dilaga, perché insieme al malaffare ci sta la droga, l'uso disinvolto della droga da parte dei politici, degli amministratori delle grandi aziende che si fanno di cocaina e di peggio, e dietro questo ci sono i festini, ecc. ecc.; ed è chiaro che inchieste giudiziarie partono dal controllare se hai pagato le tasse e finiscono nei bordelli alla Berlusconi maniera. Queste intercettazioni delegittimano la classe dominante, la mettono a nudo e spingono perfino il pensionato che campa di lettura del giornale nel bar a indignarsi.
E poi mettere il bavaglio alla stampa: i giornalisti devono essere tutti come Sallusti e Minzolini, come Belpietro e Feltri, cioè dei cani che abbaiano per conto dei loro padroni, e questi cani devono stare sempre in televisione mentre i giornalisti che denunciano queste cose devono essere cacciati, perché la televisione deve essere sempre più solo un megafono del Governo. Il fascismo ha reso questo un sistema. Per cui al telegiornale dobbiamo sentire solo che tutto va bene e che l'economia va avanti e il governo fa bene, che gli alluvionati sono riempiti di soldi, i poveri non pagheranno le bollette, che il lavoro è dietro l'angolo e con la sanità staremo tutti bene e in salute e a scuola saranno assunti un milione di precari...!
Ecco, dietro la vicenda Santanchè, la riforma della Giustizia c'è tutto questo, ci sono tutti questi elementi che ci spingono a capire che questo sistema non è riformabile in nessuna maniera, con buona pace degli elementi di opposizione,pur quelli “onesti” o ben intenzionati, con buona pace degli stessi magistrati perché la via giudiziaria è la via del cretinismo giudiziario: non puoi modificare con la giustizia lo Stato borghese e l'economia capitalista che ne è il fondamento strutturale.
E così pure i cosiddetti democratici, “cosiddetti”; non tanto come termine spregiativo, perché esiste una fascia della piccola/media borghesia, parte della Chiesa, dell'associazionismo che non vuole tutto questo, si mobilita - e siamo d'accordo con loro quando si mobilitano - però si mobilitano senza mettere in discussione il perché delle cose, senza andare a fondo, esorcizzano il problema che questa società non si cambia con le buone intenzioni, esorcizzano il problema che lo Stato borghese si abbatte, non si cambia. Un autentico democratico deve essere a favore della risoluzione democratica dei problemi e la risoluzione democratica dei problemi è la mobilitazione organizzata e auto organizzata delle masse, dei proletari, della maggioranza sociale. Ma questa maggioranza sociale, può anche scendere in piazza in milioni ma se non esercita la forza, subisce il monopolio della forza.
Ciò che succede in Francia sta lì a dimostrarlo: il 90% della popolazione, non solo i lavoratori, è contro la riforma delle pensioni ma il governo con un semplice articolo la impone; i giovani vengono sparati per strada da poliziotti che sono peggio dei delinquenti e non gli succede nulla, solo un'inchiesta giudiziaria, mentre i giovani che protestano li si massacra di botte, si gasano con i gas lacrimogeni, li si condanna con Tribunali speciali che hanno comminato in poche ore centinaia di condanne ai giovani che si sono ribellati. Una macchina bruciata vale di più di una vita bruciata: questo è il sistema in cui viviamo!
Esattamente come nelle fabbriche la vita del lavoratore non conta nulla, per il profitto si può morire, per il profitto si può inquinare mezza città, per il profitto si può fare tutto, è tutto legale, e se non è legale c'è Nordio, c'è la Meloni, c’è la Santanchè, che stanno a dire: “no, è legale!”.
E’ questo sistema che bisogna abbattere e costruire le forze per l’abbattimento di questo sistema è un dovere civico, umano, morale, oltre che l'unico compito che una classe sociale che aspiri a cambiare può usare. Costruire gli strumenti per vincere: l'avanguardia politica, il fronte delle masse perché le diverse lotte devono essere unite. Le masse non possono essere gli agnelli belanti nelle processioni delle manifestazioni ma devono essere il “mare armato delle masse” per affermare giustizia, libertà, pace, lavoro, salario dignitoso, onestà - perfino onestà – democrazia.
Questo abbiamo da fare, oggi non domani, perché domani è già troppo tardi, nel futuro siamo tutti morti (e non solo per le previsioni catastrofiste di Greta Thunberg).
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