ai giornalisti
Ci è arrivata notizia - ne stiamo appurando l'origine certa - secondo cui il "silenzio" che da un pò di tempo accompagna la mobilitazione dei Disoccupati Organizzati, dei corsisti sulle questioni del lavoro a Taranto, in particolare su lavoro/raccolta differenziata e lavoro/risanamento ambientale dei quartieri, sarebbe dovuto ad una sorta di diktat o richiesta da parte del Sindaco Stefano di non dare "voce" a questo tipo di iniziative che chiaramente e inevitabilmente hanno spesso come controparte il Comune, l'Amiu, ecc.
Speriamo fortemente che questa notizia non corrisponda al vero.
Perchè sarebbe veramente scandaloso che degli organi di informazione, dei professionisti, agissero manovrati da terzi, e non "liberi" come devono essere.
Voi sapete bene che la battaglia dei Disoccupati Organizzati è in nome di tutti coloro che nella nostra città sono senza lavoro e senza reddito. Che grazie a questa mobilitazione piccoli (purtroppo ancora troppo piccoli passi) sono stati conquistati (dai corsi di formazione retribuiti e finalizzati, al lavoro nella raccolta differenziata a Lama-S.Vito e oggi alla Pasquinelli).
Ma, purtroppo dobbiamo notare che - pur nella giusta prevalenza che in questi mesi viene data a livello di informazione sui temi dell'Ilva e dell'ambiente - negli ultimi tempi sulla lotta per il lavoro viene messa una sordina, quando a Taranto non solo si muore, ma neanche si vive senza lavoro e senza reddito!
E parlare di bonifiche ambientali senza legarle al lavoro e al protagonismo di giovani, donne, disoccupati proprio nei quartieri più disastrati, rischia di diventare come quei tanti bei piani che restano nel cassetto, con fondi che non si concretizzano o peggio prendono altre strade.
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