continuare con la linea delle lettere a Napolitano è una perdita di tempo
alla denuncia deve corrispondere le proposte di azione e di iniziativa
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
----- Original Message -----
From: "Carlo Soricelli" <carlo.soricelli@gmail.com>
To: "undisclosed-recipients:"
Sent: Saturday, October 13, 2012 3:15 PM
Subject: Al Presidente Giorgio Napolitano sulla 62a Giornata Nazionale per
le Vittime degli infortuni sul lavoro
Caro Presidente Napolitano, domani 14 ottobre in tutta Italia si
celebrerà la 62a Giornata Nazionale per le Vittime degli infortuni sul
lavoro, ma purtroppo, come al solito si sottovaluterà il fenomeno
riportando un numero di morti sul lavoro molto inferiore alla realtà.
Le statistiche ufficiali, se così si possono chiamare, danno sempre in
questi ultimi anni un calo costante delle vittime, mentre invece
l’Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro che monitora
le vittime dal 1 gennaio 2008 può documentare che NON E’ VERO, che i
morti sul lavoro aumentano. Solo tra il 2009 e 20010 c’è stato un
leggero decremento. Nel 2011 rispetto al 2010 c’è stato un aumento di
oltre l’11%. Ma perchè allora una differenza così rilevante nella
rilevazione delle vittime per infortuni sul lavoro? L’INAIL monitora
solo i suoi assicurati, e molte categorie non lo sono, non lo sono i
militari morti in Afghanistan, non lo sono i tanti poliziotti che
muoiono sulle strade, anche i Carabinieri hanno assicurazioni proprie.
Tantissimi agricoltori muoiono in tarda età schiacciati dal trattore
che guidano o mentre eseguono altri lavori, e non sono considerati
morti sul lavoro: l’anno sono stati oltre 130. Anche chi muore in
nero, salvo poche eccezioni non sono considerati morti sul lavoro. Io
mi appello a Lei, Presidente Napolitano, che fin dall’inizio del suo
mandato ha sempre mantenuto viva nell’opinione pubblica l’attenzione
su queste tragedie dell’inciviltà, chieda si faccia veramente
chiarezza sul numero dei morti sul lavoro. Apprendiamo proprio in
queste ore che la Germania, un paese molto più industrializzato
dell’Italia e con una popolazione superiore agli 80 milioni, ha avuto
nel 2011 poco più di 200 morti SUI LUOGHI DI LAVORO mentre
l’Osservatorio ha documentato nel 2011 in Italia 663 morti SUI LUOGHI
DI LAVORO, in pratica il triplo dei morti della Germania. Anche gli
altri paesi europei paragonabili all’Italia per dimensioni e
industrializzazione hanno un numero di vittime paragonabili a quelle
della Germania. Caro Presidente, è importantissimo capire bene
l’entità e la qualità di queste tragedie: con i dati “ufficiali” che
vengono diramanti da stampa e televisione, l’opinione pubblica ha una
visione distorta e parziale del problema e così è anche difficile
mettere in campo interventi mirati per far diminuire il numero di
morti che porta il lutto in tantissime famiglie di lavoratori. Carlo
Soricelli curatore Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul
lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com
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