venerdì 15 gennaio 2016

15 gennaio - Dopo il licenziamento/politico di S. Giacomelli la cooperativa DNA (logistica Piaggio) annuncia altri 16 licenziamenti. Scatta lo sciopero e presidio



Dopo il licenziamento politico di Sandro, la Cooperativa Dna, detentrice del subappalto per la logistica della Piaggio, annuncia altri 16 licenziamenti. La risposta immediata dei lavoratori: sciopero e presidio. Questa mattina i lavoratori, alla luce di quanto comunicato dall'azienda nell'incontri di ieri, hanno deciso per l'astensione dal lavoro ed il presidio. Convocata per queste ore dai Cobas un'assemblea con tutte le sigle sindacali. Sandro Giacomelli, il sindacalista licenziato che ha denunciato il licenziamento discriminatorio secondo lui subìto, racconta che "il responsabile della Cooperativa ha detto che se non si rientrava oggi avrebbero mandato subito le lettere di licenziamento, è una dichiarazione di guerra". I primi dati parlano di una partecipazione di oltre il 90% dei dipendenti Dna allo sciopero. Il fermento di questa mattina segue l'incontro di ieri. Giacomelli: "Ieri l'azienda ha promesso di agire in modo unilaterale, con 4 licenziamenti per motivi economici con rito Fornero, per cui i lavoratori così non potrebbero più rientrare ed avrebbero solo risarcimento. E' una situazione molto grave, l'azienda sta facendo quello che nessuno si era ancora mai azzardato a fare. Si vuole il tumulto costante. I responsabili dell'azienda non capiscono l'enorme danno politico che stanno facendo a Piaggio e Ceva". Anche lavoratori della Ceva stessa sono in presidio. Le decisioni in merito alle prossime tappe saranno prese in assemblea, appare comunque chiaro che una delle richieste sarà quella della revoca delle lettere di licenziamento. “

di seguito intervista a Sandro che spiega il perchè del suo licenziamento e che anticipa quello che sta mettendo in atto la cooperativa

“Licenziano me perché dò fastidio e come esempio negativo per gli altri lavoratori”. Intervista a Sandro Giacomelli, delegato Cobas



 


Un licenziamento per giusta causa o un licenziamento politico?
La data del licenziamento è del 28 dicembre 2015 ma la raccomandata arriva a casa mia dopo alcuni giorni . Sono stato licenziato per giustificato motivo soggettivo come troviamo scritto nella lettera della azienda, la Dna che poi è è solo l’ultima assegnataria del subappalto del confezionamento scambistica, contratto che deriva dalla società Ceva detentrice dell’appalto per la gestione del magazzino Piaggio. In questi ultimi 20 anni la forza lavoro alla Piaggio è stata decimata, ci sono stati i licenziamenti di massa negli anni ottanta che hanno espulso dalla fabbrica la classe operaia piu’ combattiva e policitizzata, poi sono arrivate le esternalizzazioni (i lavoratori della Ceva provengono dalla Piaggio). Una desertificazione industriale con produzioni delocalizzate in Vietnam e in altri paesi per l’irrisorio costo della manodopera locale. La prima sconfitta politica del movimento sindacale è stato subire prima l’aumento dei ritmi produttivi poi la delocalizzazione, il calo della produzione nello stabilimento di pontedera. I sindaci del pci, pds e ora del pd si sono sempre contraddistinti per servilismo verso i padroni della Piaggio, gli enti locali fanno ormai da cassa di risonanza per le ragioni dell’azienda, mai si sono realmente opposti alle decisioni che stanno impoverendo la Valdera. E’ evidente che la giustificazione addotta dalla azienda non sta piedi. In tanti anni non ho mai avuto una contestazione di addebito, ne sono arrivate ben 6 negli ultimi 4 mesi, contestazioni costruite per farmi fuori dalla fabbrica. Io sono un uomo e un sindacalista scomodo e scomoda è la presenza dei cobas lavoro privato soprattutto ora che sono annunciati 17 esuberi su un organico di 120 dipendenti.Cacciarmi fuori dalla fabbrica alla vigilia dell’incontro sindacale convocato per questi 17 esuberi non è casuale, una tempistica perfetta visto che è da tutti risaputa la opposizione dei cobas.


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