mercoledì 27 gennaio 2016

25 gennaio - Processo per l'amianto all'Olivetti, il giorno dei due testi superstiti



Il dibattimento riprende oggi in tribunale a Ivrea
E' implicita nell'urgenza di ascoltare le testimonianze di Bruna Luigia P. e Pierangelo B.F, alla riapertura del processo per le vittime dell'amianto all'Olivetti, la forza drammatica della storia che sarà giudicata da qui all'autunno dal tribunale di Ivrea. Sono le due persone sopravvissute all'inesorabile malattia da amianto, ultime di un gruppo di quattordici per le quali sono sotto processo diciotto ex dirigenti dell'azienda - compresi i vertici da Camillo Olivetti a Carlo De Benedetti, da Roberto Colaninno a Corrado Passera -, accusati di omicidio colposo e lesioni per non aver messo al riparo i lavoratori dall'esposizione alla fibra killer. La donna e' stata impiegata dal 1971 al 1999 negli uffici e li' ha inalato le particelle di amianto presenti in intonaci e controsoffitti, prima che l'azienda nel 1987 rivelasse la presenza dell'asbesto negli edifici; l'uomo ha lavorato alla catena di montaggio delle macchine per scrivere dal 1963 all''80, dove ha respirato il micidiale talco a base di tremolite che serviva a rendere maneggevoli i componenti. Di quella polvere a base di fibre di amianto l'azienda ha iniziato a parlare solo a partire dal 1981 e a sostituirla cinque anni dopo.
Le loro storie - i particolari dei ricordi, la routine di giornate di lavoro in una azienda che tutti consideravano sicura - saranno ascoltate subito perche' entrambi sono a uno stadio avanzato della malattia e potrebbero non sopravvivere ancora a lungo. Se si perdesse altro tempo potrebbe accadere come per tutte le altre vittime che sono state ascoltate dai magistrati durante le indagini ma la loro testimonianza non ha valore nel processo perchè non l'hanno resa davanti al Tribunale e il giudice Elena Stoppini, ha respinto la richiesta del pubblico ministero Laura Longo di leggerle in aula per dare voce a tutte le vittime, anche quelle che non possono più essere presenti.
In questo processo che procede a tappe forzate, del quale sono già state programmate quasi trenta udienze, e' in programma per oggi   la testimonianza anche di Silvana Cerutti, medico e dirigente del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spresal) della Asl dove si e' lavorato scientificamente all'esame dei casi selezionati come vittime certe da esposizione all'amianto.



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