domenica 17 gennaio 2016

17 gennaio - Torino: insegnante "malata" vince la sua battaglia e viene reintegrata. La nostra gioia e solidarietà per questa VITTORIA



Torino, la vittoria della prof con la sclerosi: licenziata perché malata torna a insegnare
All'istituto alberghiero. La commissione medica ha dato l'ok al reintegro
di STEFANO PAROLA


16 gennaio 2016 


SI può insegnare anche con la sclerosi multipla. Per farlo, però, bisogna lottare. Poco più di un anno fa Antonia era stata dichiarata “totalmente inabile” e aveva perso il lavoro da professoressa di lingue all’Alberghiero di Torino. Nel giro di pochi giorni era diventata malata e povera al tempo stesso. Lei però ha combattuto e pochi giorni fa ha vinto: si è sottoposta a vari esami clinici, ha chiesto di rientrare in servizio e una commissione medica l’ha riammessa. Ora può tornare in cattedra, perché la malattia le starà anche debilitando il corpo, ma non la mente.

Repubblica aveva raccontato la sua storia lo scorso febbraio. Antonia (il nome è di fantasia) rischiava davvero di perdere tutto. Non solo la salute, che le viene portata via lentamente e inesorabilmente dalla sclerosi multipla, ma pure tutto il resto: i contributi che aveva messo da parte in 20 anni di insegnamento le garantivano una pensione da 600 euro, con cui avrebbe dovuto mantenere la figlia dodicenne e la mamma di ottant’anni.
«Fu colpita da un provvedimento ingiusto e discriminatorio » dice Maria Giovanna Musone, l’avvocato che l’ha seguita nella sua lotta per riottenere il lavoro. Alla base della sua disavventura c’è una norma creata nel 2011 dall’allora governo Berlusconi per disciplinare i casi di licenziamento nelle amministrazioni pubbliche: «Prevede la risoluzione del rapporto di lavoro per chi è destinatario di un provvedimento permanente di inidoneità psicofisica», evidenzia il legale. In pratica, aggiunge, «un individuo colpito da una malattia invalidante durante il servizio sarà costretto alla disoccupazione e all’indigenza ».
Antonia ci ha messo un anno, però è riuscita a dimostrare di essere perfettamente in grado di insegnare. Ha fatto diverse visite specialistiche alle Molinette, che hanno evidenziato soltanto problemi a camminare e una lieve depressione causata proprio dalla perdita del lavoro. Ha allegato tutte le diagnosi nella richiesta di riammissione in servizio e, anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio scolastico di Torino, ha ottenuto una nuova visita dalla Commissione medica di verifica del ministero dell’Economia. Alla fine i camici bianchi hanno detto tutti sì: Antonia può tornare in cattedra, anche se è malata.
«È la conferma di ciò in cui abbiamo sempre creduto, ma è anche una speranza per chi è affetto da sclerosi multipla» dice l’avvocato Musone. E aggiunge: «Il lavoro rappresenta per tutti una priorità assoluta, specie per chi è malato, perché è un motivo per continuare a sperare e a vivere serenamente la propria vita».


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